La crisi della carta stampata si abbatte anche sul locale

La crisi morde l'editoria tradizionale e all'orizzonte si profilano tempi cupi per i quotidiani del territorio. Lo storico quotidiano La Provincia di Como ha comunicato l'intenzione di chiudere le redazioni de La Provincia di Lecco e de La Provincia di Sondrio. Un annuncio, quello del gruppo editoriale lariano che fa capo alla Sesaab, società editoriale partecipata dalla Curia di Bergamo che pubblica L'Eco di Bergamo, che ha immediatamente provocato la reazione dei giornalisti, che hanno proclamato lo stato di agitazione.

E proprio oggi, martedì, il deputato bergamasco della Lega Daniele Belotti, ha portato il caso de La Provincia all'attenzione del sottosegretario all'Editoria Andrea Martella, nel corso dell'audizione alla Camera dei deputati. Belotti ho portato ad esempio il caso, l'ultimo in ordine di tempo ma non certamente unico, per richiamare l'attenzione sul difficile momento che da anni sta attanagliando il mondo dell'editoria. Intanto i giornalisti de La Provincia hanno espresso a chiare lettere la loro contrarietà alla proposta dell'azienda che vorrebbe trasferire tutti i giornalisti nella sede centrale di Como "e contemporaneamente scaricare i costi della crisi sui giornalisti. A loro infatti spetterebbe accettare l'applicazione di un ammortizzatore sociale al 21% attraverso un contratto di solidarietà". In pratica i 39 giornalisti in organico dovrebbero accettare un taglio dello stipendio per scongiurare 8 esuberi.   "Gli amministratori delegati e il capo del personale della società e del Gruppo Sesaab hanno presentato al Cdr - si legge invece nel comunicato diffuso dai lavoratori - il progetto di accorpamento delle redazioni di Lecco e Sondrio a quella di Como, così da poter intervenire poi sul costo del lavoro attivando un contratto di solidarietà al 21%. L'assemblea, dopo una lunga discussione, ha giudicata unanimemente non ricevibile una simile proposta, per una lunga serie di motivi. A partire dalla considerazione che, così facendo, si costringerebbero di fatto i colleghi a valutare l'ipotesi delle dimissioni, stante i costi e il sacrificio anche personale derivanti da un trasferimento a Como dall'attuale sede di lavoro". Il Cdr ha annunciato di aver coinvolto l'Associazione Lombarda giornalisti e alla luce dell'esito del confronto con i rappresentanti sindacali, si riserva di presentare una controproposta all'azienda, "nell'ottica di un confronto costruttivo per le testate e il prodotto e, all'esito delle trattative, di valutare - auspicando di non dovervi ricorrere - eventuali azioni di lotta". Il quotidiano di Como è quindi intenzionato a rinunciare a due delle tre redazioni, che negli anni passati avevano rappresentato lo sviluppo della testata storica. I dati di vendita del quotidiano, che raggruppa le tre edizioni, del resto raccontano di un calo drammatico delle copie vendute in edicola che nel corso degli ultimi dieci anni si sono più che dimezzate e oggi la media giornaliera è inferiore a ventimila.  I dati di vendita certificati e diffusi da Prima Comunicazione indicano poco meno di 16 mila copie vendute - media giornaliera - durante il mese di luglio, a cui si aggiungono circa tre mila abbonati. Va un pochino meglio ai "cugini" dell'Eco di Bergamo, che nello stesso periodo hanno venduto circa venti mila copie ogni giorno a cui vanno aggiunti diecimila abbonati. Del resto non solo i dati di vendita a pesare sulla crisi dei giornali tradizionali. Secondo l'Osservatorio sulla stampa nel periodo da gennaio e settembre dell'anno in corso, paragonato allo stesso periodo del 2018, la pubblicità sui quotidiani ha subito una contrazione di oltre l'11 per cento. L'annuncio dell'editore de La Provincia è certamente destinato a creare reazioni anche nel mondo politico e imprenditoriale, tenuto conto che il quotidiano lariano, con le sue edizioni provinciali,  ha sempre rappresentato un punto di riferimento per il territorio e la chiusura delle redazioni di Lecco e Sondrio rappresenta una grave perdita per le due province. E purtroppo quello de La Provincia non è un caso isolato.  Anche il quotidiano Il Giorno, che con Il Resto del Carlino, La Nazione e Quotidiano.net  fa parte della galassia della Poligrafici editoriali, si trova a dover fare i conti con l'annunciato piano di riorganizzazione dell'editore che prevede una drastica riduzione del personale (secondo il Cdr il gruppo avrebbe denunciato 112 esuberi, ma la circostanza è stata smentita dall'editore) e la chiusura di redazioni periferiche. Sulla vicenda che coinvolge lo storico quotidiano lombardo Il Giorno è intervenuto oggi anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio.   Esprimo tutta la mia preoccupazione per le ragioni dello sciopero indetto dal Coordinamento dei Comitati di redazione della Poligrafici Editoriale e della manifestazione di questo pomeriggio a Bologna davanti alla sede del "Resto del Carlino". Il Coordinamento, con il supporto dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, contesta le scelte strategiche operate dalla società editrice, fra le altre, della testata giornalistica "Il Giorno", della quale è operativa una sede redazionale a Lecco. L'annuncio di 112 esuberi su 283 giornalisti rischia di determinare accorpamento di edizioni e chiusura di redazioni di testate giornalistiche storiche, con posti di lavoro e collaborazioni che rischiano di scomparire. In qualità di rappresentante della comunità locale dove uno di questi quotidiani opera e ha una redazione locale con Como e Sondrio, mi sento di lanciare un monito, frutto ancora una volta della convinzione che la varietà e la pluralità delle fonti sia un valore prezioso e da difendere, motivo per il quale mi riserverò di approfondire, con il coinvolgimento dei capigruppo, la questione e di ritornare in argomento quanto prima". Altrettanto interesse era stato mostrato nelle scorse settimane da Confcommercio che aveva diffuso un comunicato a sostegno delle edicole e della filiera della carta stampata distribuita proprio dal sistema di edicole. Confcommercio, peraltro attiva come socia di una testata online....., con l'appoggio del consigliere regionale Mauro Piazza, proponeva un tavolo di confronto con la Regione per attivare i possibili meccanismi a sostegno del settore.Lo stesso Piazza, consigliere eletto nel lecchese ha diffuso questa sera un comunicato. "Esprimo la mia piena solidarietà e preoccupazione per la situazione dei giornalisti del gruppo Il Giorno, Resto del Carlino, La Nazione, QN per i quali sono stati annunciati esuberi a seguito del nuovo Piano di riorganizzazione presentato dall'azienda. Gli esuberi divisi per testata non sono stati quantificati ma si parla dell'applicazione di contratti di solidarietà con il conseguente taglio dello stipendio. Ritengo la pluralità dei mezzi di informazione una peculiarità del panorama politico italiano oltre che una ricchezza che è consolidata anche nel nostro territorio per questo mi sono subito attivato per realizzare un'audizione in Consiglio regionale presso la Commissione lavoro con tutte le parti interessate. Mi auguro che in audizione si possa approfondire e cercare di limitare, grazie al supporto delle strutture regionali, questi annunciati tagli. Inoltre monitoro con attenzione la situazione della redazione di Lecco del quotidiano La Provincia per la quale si profila la chiusura, secondo quanto annunciato dal comitato di redazione, visto il progetto di accorpamento con le redazioni di Sondrio e di Como. Anche a questi lavoratori, che hanno proclamato lo stato di agitazione contro il drastico piano di ristrutturazione, esprimo la mia vicinanza oltre che disponibilità a portare il caso in Consiglio regionale.
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