Merate: continua la 'mattanza' di alberi, dopo i cedri di villa Confalonieri altre 8 piante sono state abbattute in via Campi

La domanda che ci sorge spontanea è la seguente: per decidere se abbattere un albero la Giunta Municipale di Merate e in particolare l'assessorato all'ambiente - tecnici e politici - si avvale di una sola perizia e quindi di un solo agronomo o chiede più pareri, un po' come facciamo tutti quando ci viene comunicata una diagnosi infausta?

La proprietà di Via De Amicis

Perché  nelle poche settimane di reggenza di questa maggioranza verde-azzurra abbiamo assistito a: l'abbattimento di nove alberi, alcuni secolari, del parco di via De Amicis, l'intervento apparentemente demolitivo su tigli e robinie del parco delle Rimembranze, l'abbattimento del cedro - ma è davvero uno solo l'albero abbattuto? - del parco di Villa Confalonieri, all'eradicazione di altri 8 piante in via Campi e all'abbattimento del Tassodio o cipresso calvo nei pressi del laghetto di San Rocco.

Villa Confalonieri


Ma si può sapere che diavolo sta succedendo? L'assessore Andrea Robbiani potrebbe spiegare ai meratesi che sempre più stupiti vedono cadere ogni giorno qualche pianta, anche centenaria chiedendosene la ragione?
Negli anni della consigliatura Albani un tecnico aveva segnalato la presunta pericolosità di uno dei due cedri di piazza degli Eroi. Il Sindaco, ovvero Giovanni Battista, prudentemente aveva disposto altre perizie prima di privare la città di due dei suoi simboli più significativi. E altri esperti avevano escluso la necessità di abbattere i cedri, suggerendo alcuni interventi di conservazione. E a distanza ormai di quasi 15 anni i cedri sono ancora al loro posto.
Ora, senza la pretesa di contestare l'operato della Giunta Panzeri è troppo chiedere conto di questa campagna di deforestazione che, oggettivamente fa a botte con la buona intenzione contenuta nelle linee programmatiche 2019/2024 di dare vita alla "foresta urbana"?



 

Uno dei recenti abbattimenti


La vergogna di via dei Campi: alberi abbattuti e la ciclabile che finisce dove più servirebbe

Dopo l’abbattimento di diversi alberi secolari a Merate, che avete segnalato nei giorni scorsi, un altro scempio è passato quasi in sordina per rovinare un’altra via di questa città sempre meno attenta al verde. Su via dei Campi sono stati abbattuti pressoché tutti gli alberi che costeggiavano la pista ciclabile. Ben 8 arbusti non ci sono più! E la cosa è assai inspiegabile, visto che la maggior parte di essi erano sani e fiorivano ogni primavera (solo due erano morti da almeno un paio d’anni). Se si aggiungono gli altri alberi precedentemente abbattuti sullo stesso tratto, e mai sostituiti, la carneficina è pressoché totale e ora gli alberi rimasti sono una manciata.



Via Campi senza più alberi

Per completare l’opera, e rendere ancora più triste la situazione, ad essere abbattuti sono state anche altre tre piante presenti nel parcheggio del Viganò. Ora restano solo numerosi ceppi ad adornare questa già triste pista ciclabile, famosa per interrompersi da sempre dove più servirebbe, ovvero sulla trafficata strada provinciale.

Galleria fotografica (vedi tutte le 21 immagini)

A beneficiarne saranno sicuramente le numerose auto che usano ogni spazio di “verde” per parcheggiare selvaggiamente negli orari di uscita delle scuole e i molti volontari della Croce Bianca che nelle sere dei corsi di aggiornamento invadono anche la carreggiata pur di parcheggiare dove non si potrebbe. Sarebbe interessante vedere il progetto originale o le foto di quando questa pista ciclabile venne inaugurata, per confrontarle con lo scempio che è diventato.



Un vecchio abbattimento



Nonché per valutare l’incapacità di tutte le amministrazioni che in questi anni si sono susseguite lasciando incompiuta un’opera che la logica vorrebbe proseguisse da via dei Campi, lungo la provinciale fino a via Turati (inspiegabile che non si sia chiesto ad Auchan di realizzare quest’opera e si sia scelto di realizzare un sottopasso che nessuno usa!), mettendo in sicurezza chi ogni giorno percorre a piedi o in bici, con passeggini e carrozzine un tratto di strada che porta ai numerosi esercizi commerciali e alle piscine senza alcuna protezione. Allego numerose foto che parlano da sole.


Jurij Razza
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.