Mandic: intervento bilaterale all'anca su un paziente con una équipe d'eccellenza e la collaborazione di diversi reparti

Un intervento che in pochi ospedali viene eseguito ma che al Mandic, grazie al lavoro di squadra di un'intera équipe e di più reparti, è stato possibile e rappresenta tutto sommato un grande risultato e un fiore all'occhiello per il presidio cittadino.

Pierluigi Colombo, Silvio Zanola e Alessandro Spreafico


Lunedì, infatti, un paziente di sessant'anni è stato sottoposto a un intervento di protesi all'anca bilaterale. Un'operazione che ha visto la presenza di più professionisti in sala e che si è brillantemente concluso in quattro ore, a cui faranno seguito una convalescenza e una riabilitazione pressocchè sovrapponibili all'intervento tradizionale, solo con un decorso più lungo e una gestione dedicata del post operatorio.
L' intervento è stato eseguito dal dott. Pierluigi Colombo con l'aiuto del dott. Silvio Zanola attuale facente funzione e Alessandro Spreafico (ex primario resosi disponibile per assistere alla seduta operatoria) che hanno utilizzato una tecnica mini-invasiva che riduce i rischi di sanguinamento e porta con sé meno dolore per il paziente, offrendo così una ripresa anche più rapida. Una modalità adottata al Mandic da ormai tre anni per impiantare protesi d'anca e caldeggiata dall'allora primario Spreafico che aveva inviato Colombo e Zanola in Belgio per perfezionare la tecnica.
L'operazione, che per una persona affetta da questa problematica sulle due anche significa un intervento unico e quindi una sola convalescenza e riabilitazione, non è privo di rischi e per questa ragione la presenza in sala e la collaborazione di più dirigenti medici sono stati i due fattori che hanno portato al successo.
Al Mandic, ogni anno, si ha una media di 150 protesi impiantate. Si è lontani dai numeri dei grandi ospedali specializzati e questo dà ancora più valore all'intervento eseguito, dimostrazione che la collaborazione e il sincronismo si può dire perfetto tra ortopedici, anestesisti-rianimatori, cardiologo, tecnici di radiologia, personale infermieristico hanno portato a un grande risultato.
S.V.
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