Merate: un eco-compattatore per il PET in discarica da gennaio. E il rifiuto diventa un ''bonus'' spendibile per il cittadino virtuoso

L'assessore Robbiani e un esempio di eco-compattatore
C'è chi il rifiuto lo vede come uno scarto da smaltire, ben conferito si intende, ma destinato a finire il suo ciclo di vita lì, nell'ultimo miglio. E chi invece lo considera una materia prima sulla quale lavorarci e, perchè no, trarne anche un profitto.

E' il caso di Merate dove l'assessore all'ecologia Andrea Robbiani ha deciso che la sua non sarà solo un'innovazione nel settore tecnologico ma anche un cambio culturale e di abitudini per quanto riguarda l'ambiente e la gestione del rifiuto domestico.

Perché è da qui, infatti, che si partirà per arrivare in prospettiva ad avere atteggiamenti virtuosi che producano “reddito”.

“In linea di principio la tariffazione puntuale, che si basa sull'effettiva produzione per famiglia, è un principio corretto ma antico. Il rifiuto io lo considero materia prima e per questa ragione va migliorata la filiera del riciclo. Sono convinto che quando partirà la tariffazione puntuale avremo più spazzatura in giro perché ci sarà chi abbandonerà i sacchetti per avere minor peso su cui quantificare il costo”.

L'idea di Robbiani è ambiziosa ma semplice.

Conferire meno rifiuti nei sacchetti, in virtù di un'altra modalità di gestione degli stessi, significa ridurre il numero dei ritiri da parte di Silea, quindi un minore numero di viaggi da e verso Seruso, e un minore peso complessivo. Dunque un risparmio nei costi che l'amministrazione sostiene, che si traduce in una tariffa più leggera per famiglie e imprese.

Come già avviene in altri Paesi si punterà a far sì che il cittadino conferisca direttamente il rifiuto in eco-compattatori installati presso la discarica. Qui l'utente riceverà in cambio una sorta di cauzione che andrà a formare un portafoglio elettronico di “coins” che potrà poi spendere nei negozi del centro città o comunque accumulare per buoni sconto, o per pagare altri servizi o comprare i sacchetti stessi che verranno utilizzati per la quota relativa alla tariffa puntuale.

“In pratica: tu mi dai il rifiuto, io ti premio con un bonus perché mi permetti di risparmiare sulla raccolta di rifiuti (riduzione del numero di passaggi di Silea e riduzione del peso complessivo che a fine anno produce un premio per i comuni)” ha sintetizzato Robbiani “, ribadendo che "la tariffazione puntuale non mi garantisce che la raccolta venga fatta in modo corretto. Spesso nell'indifferenziato viene messo di tutto, anche quanto andrebbe nel viola o nella carta. Io invece dico al cittadino: tu questo rifiuto me lo porti direttamente in piattaforma ecologica, e lo inserisci nel compattatore e per il tuo comportamento virtuoso ti premio. Siamo già a buon punto per avviare convenzioni con consorzi che si occupano di gestire e retribuire questo tipo di conferimento. Dobbiamo ripensare il concetto della filiera: il punto è che ancora gran parte del rifiuto viene termovalorizzato; il nostro obiettivo è produrne meno,  differenziarlo  con precisione, così che la filiera dei consorzi lo possa riciclare come materia prima livello. È un cambio soprattutto culturale e se tutti facciamo la nostra parte, potremmo arrivare a zero rifiuti nel 2030 perché oltre a questo aspetto, anche il modo di compare deve cambiare: personalmente  ormai da tempo uso l'acqua delle casette, tendo a comprare prodotti con poco imballo e cerco di capire se alcuni oggetti, prima di finire in piattaforma possono essere riutilizzati  da amici o conoscenti. Così facendo ho drasticamente diminuito il numero di sacchi conferiti, non più su base settimanale ma su base mensile, senza tuttavia ottenere nessun vantaggio economico. Ma se tutti  ci comportassimo in maniera analoga, andremmo a minimizzare  le 82 tonnellate di PET che ogni anno  come città produciamo, e questo si tradurrebbe in un minor costo di trasporto e soprattutto di smaltimento e quindi tutti godremmo di  un minor costo della TARI. Dobbiamo vedere questo come un gioco di squadra: se non giochiamo tutti dalla stessa parte, non c'è vantaggio per nessuno".

Da gennaio quindi c'è  l'intenzione di sperimentare un eco-compattatore inizialmente per il PET che verrà posizionato all'interno alla piattaforma ecologica. Da qui l'utente si recherà al macchinario conferendo il quantitativo di rifiuto accumulato e ricevendo poi, tramite riconoscimento della tessera sanitaria o tramite app,  un quantitativo di punti  che potranno essere trasformati in capacità di spesa.

"Non appena avremo  siglato la convenzione con il consorzio e sistemato gli aspetti tecnici e logistici, ci attiveremo anche con i commercianti  della città per renderli parte attiva del progetto, così da realizzare anche un sistema di economia circolare che  porti beneficio anche alle attività economiche, perché in  questo modo anche con piccoli sconti le persone potrebbero essere invogliate a venire in centro a fare acquisti oppure avere delle agevolazioni sui parcheggi a pagamento o per altri servizi che andremo a implementare nel tempo. Insomma si creerebbe un circolo virtuoso che, da un comportamento corretto del singolo e incentivato dalle buone pratiche avviate dall'amministrazione, potrà dare risultati già nell'imminente a tutta la collettività”.
S.V.
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