Cernusco: sciopero alla Regina Chain, dove il lavoro va a ''singhiozzo'' e manca dialogo

Due ore di sciopero – sei totali - alla fine di ogni turno indette per oggi, giovedì 17 ottobre, indette alla Regina Catene di Cernusco Lombardone ed Olginate, dove ad un andamento a singhiozzo del lavoro si sta sempre più sommando un difficile rapporto tra vertici aziendali, sindacati e dipendenti. Sono parecchie le questioni in attesa di una risoluzione, secondo Antonio Guzzi della Fiom Cgil di Lecco. Su tutte la ''linea dura'', come descritto dal sindacalista, adottata dall’azienda che negli ultimi mesi, sia nel sito meratese che in quello alle porte di Lecco, è sfociata ''in una serie di provvedimenti disciplinari comminati ai dipendenti''.

Il sito cernuschese di via Monza
Ci sono poi perplessità relative alla sicurezza e alla gestione della cassa integrazione ordinaria – ad oggi ''spalmata a macchia di leopardo senza un ordine preciso'', ha spiegato Guzzi – rispetto alle quali i sindacati vorrebbero essere maggiormente coinvolti.

Antonio Guzzi di Fiom Cgil
''Le relazioni sindacali in questa realtà in generale sono minime. Noi da tempo cerchiamo con l’azienda un confronto vero che porti soluzioni concrete sulle tante tematiche presenti. Ma al di là delle buone parole e dei buoni intenti, nei fatti quello che si è prodotto è ben poco'' ha spiegato il sindacalista della Fiom, passato poi ad analizzare una ad una le presunte criticità presenti in azienda partendo dalla cassa integrazione ordinaria richiesta per entrambi i siti produttivi a partire dalla scorsa primavera. Alla fine di settembre è stato aperto un nuovo ciclo che si chiuderà a 4 gennaio. ''Anche in questo caso non siamo stati coinvolti, a parte essere informati qualche tempo prima. Vorremmo però essere consapevoli del perché l’azienda l’abbia richiesta e secondo quale criterio venga utilizzata prima in un reparto e poi in un ufficio, come è già successo''. Guzzi ha poi toccato il tema del ''pugno di ferro'', come lo ha definito, che sarebbe utilizzato dai vertici con i dipendenti. Accanto ad un ''massiccio utilizzo di contestazioni disciplinari'', come viene invece specificato nel comunicato diramato dai sindacati per informare dell’indizione dello sciopero, di recente c’è stato anche un licenziamento per motivi disciplinari (ed un altro c’era stato l’anno scorso). ''In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un forte incremento di provvedimenti nei confronti dei lavoratori'' ha proseguito Guzzi. ''Malgrado l’azienda si sia sempre detta disponibile al confronto, la realtà dei fatti è diversa. Pensiamo che questo atteggiamento non vada assolutamente bene, perché se c’è qualcosa che non funziona crediamo sia meglio sedersi e parlarne. Lo sciopero di oggi è anche per chiedere più attenzione rispetto a certe situazioni e per imbastire un dialogo che sia periodico e non circostanziato ad un solo incontro'' la conclusione di Guzzi.

Lo spazio resta a disposizione per eventuali repliche o precisazioni da parte dell'azienda.

A.S.
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