Merate: l'arrivo nel 1972 in città con la cura della pastorale e il restauro delle sedi di culto. Sabato i funerali di Don Felice

Don Felice Viasco era arrivato a Merate nel 1972 con sindaco il cavalier Luigi Zappa. Erano anni di lavori e progetti, con una comunità viva e in fermento che si poteva permettere di sognare in grande e di riuscire a portare a compimento tante idee.

La cerimonia di ingresso in Sant'Ambrogio di Don Felice

L'arrivo del sacerdote era stato accolto con gioia dalla comunità che lo aveva atteso numerosa sul sagrato della chiesa di Sant'Ambrogio, diventata poi la sua casa fino al 2005, anno del pensionamento. L'avvio del suo ministero in città era stato caratterizzato dall'indizione della prima assemblea generale parrocchiale con la trattazione di una serie di problemi pastorali e amministrativi che necessitavano di risposte.

Don Felice benedice la posa della prima pietra del plesso scolastico di Via Fratelli Cernuschi, il 23 marzo 1975, alla presenza del commendator Frisia, del presidente della provincia Giovanni Fiamminghi, dell'onorevole Vittorio Calvetti e del sindaco Luigi Zappa

La vita pastorale riprendeva vigore con catechesi e adunanze che si susseguivano cadenzate per giovani e adulti. Don Felice curava con particolare attenzione la formazione di catechisti ed educatori, teneva corsi di aggiornamento sull'insegnamento della religione e preparava i fidanzati al matrimonio. Oltre alle anime, però, c'erano anche i "muri" da sistemare.

Don Felice con Mons. Merisi durante la benedizione di un padiglione in ospedale

E così il sacerdote si era dedicato al restauro della chiesa di San Bartolomeo e della prepositurale Sant'Ambrogio, degli interventi a Brugarolo, all'ossario, all'oratorio maschile e alla cappella di San Dionigi all'interno di Palazzo Prinetti. Erano gli anni dei pellegrinaggi nelle mete mariane e in Terra Santa ma anche del terremoto in Friuli nel 1976 dove Don Felice assieme al coadiutore Don Luciano si era recato in visita per portare il contributo di solidarietà dei meratesi.

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Sua l'idea, accolta dall'amministrazione, di intitolare il piazzale di fronte all'ospedale cittadino a Padre Leopoldo Mandic in occasione della sua beatificazione.

Mentre Don Felice si occupava prettamente della parrocchia, in oratorio si erano susseguiti diversi coadiutori. Erano gli anni in cui le comunità avevano un sacerdote "dedicato" che si occupava esclusivamente del suo gregge e lo faceva per una vita intera. Don Felice infatti era rimasto 33 anni, fino alla pensione a Merate, un po' come avevano fatto Don Enrico a Pagnano e Don Angelo a Novate (e così anche Don Adriano a Sartirana, attualmente a riposo a Villa Cedri). Da poco più di un anno era degente presso la casa Sacra Famiglia di Cesano Boscone.
Nominato canonico ordinario con funzione diaconale presso la basilica milanese, Don Felice era tornato più volte a Merate, dove nel 2013 aveva anche festeggiato il sessantesimo di ordinazione sacerdotale.
S.V.
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