Merate: marciapiedi sconnessi, treni senza rampa, le barriere sono tante ma Giuseppe, 17 anni in carrozzina non si è arreso. E al Sindaco chiede un aiuto per andare al polo riabilitativo

Giuseppe Lanzillotti
Giuseppe Lanzillotti
è un adolescente coraggioso, ha 17 anni e da quando è nato è abituato a combattere e a non arrendersi.
E' affetto da distrofia muscolare di Duchenne che lo costringe a una mobilità ridotta, utilizzando la carrozzina per i suoi spostamenti. Ma non per questo si è barricato in casa. Anzi. Da quando nell'aprile 2018 è venuto a vivere a Merate con la sua numerosa famiglia (è primo di cinque fratelli) lo si vede spesso scorrazzare per il centro, raggiungere in autonomia il sabato il liceo Agnesi dove frequenta il terzo anno del linguistico e andare alla scoperta degli angoli della città, specie quelli dove la Natura fa bella mostra di sé.
Perchè ci sono due cose che Giuseppe ama fare: viaggiare e stare in mezzo al verde, rispettando l'ambiente.
E proprio quest'ultimo tema è stato motivo qualche giorno fa di rabbia e amarezza al tempo stesso.
"Avrei voluto raggiungere Monza con i miei compagni per partecipare alla manifestazione di protesta per il clima che si è tenuta nella città ma non ho potuto" ha raccontato "mi sono informato sui mezzi di trasporto e ho scoperto che i treni che partono da Cernusco-Merate non sono attrezzati con la predella per le carrozzine".
Non c'è stato verso. Giuseppe ha chiamato più e più volte alla ricerca di un'alternativa per raggiungere Monza con i mezzi pubblici ma alla fine ha dovuto desistere e partecipare idealmente alla manifestazione coi suoi compagni.
Originaria della Puglia, la famiglia Lanzillotti ha vissuto per 4 anni in Germania dove le città sono davvero a misura di persone, dove chiunque ha una disabilità può spostarsi agevolmente, con un'autonomia che in Italia è ancora lontana da venire. Treni, strade, esercizi e palazzi pubblici sono facilmente agibili e non serve "informarsi" prima di poterli utilizzare o di accedervi.
Nell'aprile dello scorso anno mamma, papà (che di professione fa il camionista) e i cinque figli decidono di trasferirsi in Italia dove, invece, c'è un'assistenza all'avanguardia per alcune patologie, tra cui la distrofia muscolare di Duchenne. E così la famiglia sceglie Merate e due volte la settimana Giuseppe raggiunge Bosisio Parini per la riabilitazione e l'assunzione di un farmaco specifico.
La "nuova" città piace a Giuseppe, ha tanti pregi ma ci sono mancanze sulle quali si può ancora lavorare e migliorare ed è per questo che si è rivolto al sindaco Massimo Panzeri.
"Merate tutto sommato è ben attrezzata, ci sono le rampe per i marciapiedi ma ci sono alcune strade con ancora tante buche e spesso sono costretto a invadere la carreggiata per non finire dentro con la carrozzina e danneggiarla. E poi c'è il problema degli escrementi dei cani sui marciapiedi: ci sono alcune zone dove è davvero impossibile non finirci dentro, a me è capitato e mamma e papà mi devono aiutare a pulire le ruote".
Qualche "incidente" di percorso Giuseppe l'ha avuto, come questa estate mentre era a passeggio per i vialetti di villa Confalonieri, immerso in quel verde che lui ama tanto ed è rimasto "impantanato" nella ghiaia. "Mi sono spaventato tantissimo" ha raccontato, ora con un'aria più serena ripensando a quel giorno che deve essere stato per lui davvero traumatico "e ho iniziato a urlare e a chiedere aiuto. Per fortuna c'erano dei ragazzi che mi hanno sentito, sono corsi subito da me e hanno liberato le ruote della carrozzina. Ecco se si potesse fare qualcosa per rendere i vialetti dei parchi sicuri e percorribili anche per chi ha una mobilità ridotta, sarebbe bello".
Con i fratelli Giuseppe va spesso in giro per città, sta in mezzo alla gente ma il suo grande sogno è viaggiare e, perchè no, in futuro unire la sua passione ad un lavoro. Per questo sta studiando lingue, cerca di affrancarsi nei nuovi idiomi con le APP che la tecnologia offre. Ama moltissimo la storia e qui vorrebbe indirizzare i suoi studi universitari. Ma torna il problema del trasporto: per raggiungere autonomamente le sedi accademiche dovrebbe utilizzare i treni. Al momento l'unica soluzione fattibile è un ulteriore trasloco verso Monza o città dove la linea ferroviaria o della metro sono attrezzate per le carrozzelle.
Gli spostamenti oltre che complicati sono anche costosi. Per raggiungere il polo riabilitativo della Nostra Famiglia, Giuseppe si affida ai volontari di Lomagna Amica, rimborsando il chilometraggio, poiché Merate è sprovvista di tale servizio. "Per la mia famiglia è una spesa" ha raccontato "sarebbe bello che ci potesse essere un aiuto maggiore".
E chissà se qualcuno dei suoi sogni, Merate possa contribuire a realizzarlo.
S.V.
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