Merate: 15.000 alberi per combattere lo smog. Ma in Giunta vince il partito di malta e cemento
Parrebbe proprio di sì. Allora, dato che del nostro parere – espresso ripetutamente di legislatura in legislatura – l’esimio Panzeri non se ne fa nulla (giustamente) gli suggeriamo la lettura dell’articolo di Stefano Mancuso, scienziato di prestigio mondiale, professore all'Università di Firenze, direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV) dal titolo: “L’ambiente non è un hobby ma la vera questione sociale”. Un incorniciato all’interno di una pagina che invita a” piantare 60 milioni di alberi”, uno per ogni italiano. Un accorato appello per combattere i livelli di anidride carbonica, responsabili dell’effetto serra che a sua volta provoca “…lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello del mare, siccità ondate di calore, eventi atmosferici violenti, incendi, desertificazione ecc….”.
Sarebbe davvero deprimente se questa legislatura fosse null’altro che la prosecuzione della precedente e ancora una volta ignorasse ambiente e cultura a favore di malta e cemento. Un polo culturale e un ambiente turisticamente attraente rappresentano il futuro della nostra città dopo il declino del secondario e del terziario. Le risorse dei meratesi, a disposizione della nuova classe dirigente sono limitate, spenderne la metà per fare bello un viale è irragionevole anche per coloro che in quel viale abitano. Non si dimentichi che Merate è tra le città più colpite dalle PM 10 dell’intero aggregato milanese. Quindicimila alberi non risolvono il problema, ma certamente concorrono con le altre misure antismog a rendere l’aria meno pericolosa. Ne prenda nota anche Cambia Merate, che nel suo programma si è spinta a ipotizzare nel quinquennio la messa a dimora di mille piante. Meglio di quanto previsto da “Più prospettiva”, ma sempre molto ma molto meno di quanto è oggi indispensabile fare.