Lomagna: madre tunisina resistette alla Digos durante l'arresto dei figlio espulso per legami con l'Isis, la sentenza a ottobre

Questa mattina si è tenuta l'udienza a carico di Rachida Naceur, tunisina classe 1971, accusata di lesioni personali colpose e resistenza a pubblico ufficiale che sarebbero avvenute nel corso dell'arresto del figlio, nel luglio 2017, nella sua casa di Lomagna, a danno degli agenti della Digos di Lecco.

La donna, secondo l'impianto accusatorio, si sarebbe frapposta tra gli agenti e il figlio Ghaith Abdessalem reo di avere violato il provvedimento a suo carico di allontanamento dell'Italia in quanto ritenuto legato all'Isis. Questa mattina il giudice Nora Lisa Passoni si è trovata a dover gestire la rinuncia al mandato da parte dell'avvocato Monica Gnesi del foro di Monza. Il fascicolo è stato così assegnato all'avvocato Caterina Busellu, presente in quel momento in aula, che, dopo aver studiato il faldone, ha chiesto i termini a difesa per quanto attiene le proprie conclusioni. Il magistrato ha acconsentito, dichiarando però chiusa l'istruttoria, senza procedere all'esame dell'imputata fissato per oggi, stante l'assenza della donna che non avrà così la possibilità di raccontare la propria versione dei fatti. La parola è dunque passata al pubblico ministero che ha chiesto la condanna della tunisina a 8 mesi di reclusione. Il primo ottobre l'arringa della difesa e la sentenza.
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