Banda di ladri ruba auto ma perde un telefonino, i cc rintracciano un uomo

Erano le quattro di mattina del 28 gennaio 2014 quando G.P. aveva sentito partire l'allarme di casa ed uscendo dal portoncino si era visto passare davanti la propria automobile. Una volta allertato il 112, una pattuglia in servizio dei Carabinieri di Merate era partita all'inseguimento dei malviventi, che, raggiunti alla stazione di servizio di Usmate, intenti a fare rifornimento, si sarebbero dati alla fuga a piedi.
A raccontare l'accaduto in aula al giudice Mariachiara Arrighi si sono susseguiti il proprietario del veicolo sottratto, poi recuperato dall'Arma, e l'appuntato Villa della Stazione dei Carabinieri di Merate, che quella notte aveva partecipato all'operazione. Proprio il militare ha riferito di aver rinvenuto un telefono cellulare poco dopo la fuga dei quattro che erano a bordo dell'auto.
Attraverso l'apparecchio perso dai presunti ladri, i Carabinieri erano risaliti all'imputato del processo per furto in abitazione: P.F., giovane di origine albanese, difeso dall'avvocato Daniela Fiocchi.
Come spiegato poi dal Maresciallo Giuseppe Maltese, che nel 2014 prestava servizio presso il nucleo operativo di Merate ed aveva compiuto accertamenti sul telefonino, l'intestatario risultava inesistente, motivo per cui avevano iniziato ad indagare fra i contatti presenti sull'apparecchio arrivando a rintracciate una serie di persone identificate come zie dell'odierno imputato e che avevano confermato come il nipote avesse in uso quel cellulare.
Una nuova udienza è stata fissata per il prossimo 31 gennaio, per terminare l'escussione dei testimoni di lista.
F. F.
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