Verderio: infortunio sul lavoro alla IHI. Una falange amputata. L'AD a processo

"L'operaio ha tenuto un comportamento anomalo, non giustificato e di fatto pericoloso".
Così si è difeso in aula dall'accusa di lesioni colpose (art. 590 cp) ai danni di un dipendente l'amministratore delegato di IHI Charging Systems International S.p.a.
L'ingegnere aeronautico che guida le sedi produttive di Verderio e Cernusco Lombardone si trova a processo per un incidente sul lavoro che nel 2016 ha causato ad un manutentore la perdita di una falange della mano. In sostanza, si contesta al Presidente della società di turbocompressori - che vanta fra i propri clienti anche grandi case automobilistche, quali BMW, Audi e Ferrari - di non aver adottato le misure adeguate per assicurare la sicurezza dei propri dipendenti.
"L'operaio lavora tutt'ora in azienda, dal 2009" ha spiegato al giudice Mariachiara Arrighi "prima come meccanico e solo dopo un corso di formazione ha ricoperto l'impiego di manutentore presso lo stesso stabile di Verderio".
Secondo la ricostruzione l'uomo proprio nel corso di un intervento di manutenzione su uno dei molti macchinari presenti in fabbrica, avrebbe cercato di arrivare ad una guarnizione deteriorata, accedendo però da quello che l'ingegnere ha definito come "il varco di uscita dei pezzi".
Su sollecitazione del proprio avvocato difensore Alberto Sirani, del foro di Milano, l'imputato ha spiegato come la stessa ASL avesse definito, dopo l'incidente, sicuro il macchinario, e che l'azienda si fosse comunque prodigata per introdurre ulteriori step di garanzia.
Un milione, tra l'altro, la cifra investita dalla IHI spa per la sicurezza, la formazione e gli adeguamenti.


Non essendo presente nel manuale di manutenzione del macchinario una precisa istruzione su come cambiare la guarnizione, il giudice Arrighi ha domandato all'imputato su quale base l'operaio avrebbe dovuto agire: "l'intervento di sostituzione è considerato una operazione di base di attività del manutentore, è tipicamente parte della formazione".
Tesi sostenuta anche dal responsabile del tempo "L'intervento viene fatto periodicamente, almeno due volte all'anno e non richiede particolari accorgimenti" precisando poi come "normalmente i manutentori eseguono la sostituzione della guarnizione, ovvero accedendo al meccanismo attraverso tre porte adibite. Dai fori di fuoriuscita dei pezzi non è previsto l'accesso per nessuna attività" ha concluso.
Per ultimo è stato sentito un consulente della difesa che ha prima descritto il funzionamento della macchina, per poi trarre le sue conclusioni sulla condotta dell'operaio della IHI.
"La tavola rotante è una macchina che continua a girare sul suo asse, portando in diverse posizioni della apparecchiature: in questo caso l'operatore non deve fare altro che ricevere il compressore dalla sinistra e posizionare un nuovo compressore sulla destra. C'è un'apertura di passaggio che deve essere limitata al passaggio dei pezzi. I vari compressori sono leggermente diversi fra loro, abbastanza da dover richiedere ciascuno un punto di appoggio specifico o "posaggio"".
La fase finale del montaggio, ove è avvenuto l'incidente, consiste infine nel testare la pressione: il compressore viene chiuso con delle guarnizioni ad ogni lato, in questo caso dal basso. Uno stantuffo sale per occludere il punto di appoggio del compressore sul passaggio.
"Questo infortunio è nato perchè l'operaio ha provato ad intervenire dalla parte sbagliata" ha sentenziato il professionista.
Nella prossima udienza, fissata per il 10 gennaio, è prevista la chiusura del dibattimento e la discussione.

F. F.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.