Al via le elezioni per i vertici dell’ambito territoriale meratese e casatese e del Consiglio di amministrazione di 'Retesalute'
Nel primo caso si tratta di trovare un nuovo assetto per le cariche che la legge regionale di riforma del sistema sociosanitario lombardo attribuisce all' Ambito, il raggruppamento di Comuni che nel caso del nostro bacino, la Brianza sud orientale corrisponde ai confini della vecchia USSl 14 prima e del Distretto sociosanitario in regime di ASL poi.
Presidente e Vice Presidente dell'Ambito sono intesi dalla riforma come interlocutori dei Vertici del Distretto sociosanitario, che ora raggruppa l'intera Provincia, e della Azienda Socio Sanitaria Territoriale, allo scopo di rappresentare a questi livelli le esigenze del territorio di competenza.
Un ruolo sicuramente molto rilevante, da "spendere" politicamente, in rappresentanza dei 140 mila cittadine della zona e del bacino di utenza del Mandic.
Il nuovo presidente dovrà sostituire Adele Gatti, non riconfermata alla carica di primo cittadino di Airuno, in un momento molto particolare per il futuro dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali della zona.
A rappresentare in questo caso i primi cittadini meratesi e casatesi è necessario chiamare un Sindaco autorevole capace di prendere parte a un dialogo, anche serrato, con i vertici sanitari di ATS e ASST. Su questo punto è auspicabile che non ci siano tentennamenti. Il presidente deve essere un sindaco, perché la rappresentatività di oltre 20 primi cittadini in questa materia non può certo essere affidata a un assessore delegato, ipotesi che, invece, circola con insistenza. Giudicare un'assurdità questa ipotesi è quanto meno un eufemismo. Senza la necessaria autorevolezza la carica perde di prestigio e di capacità negoziale. E un territorio avanzato dal punto di vista socio-sanitario assistenziale come il nostro non si può permettere una caduta di rappresentatività autorevole.
Qualche giorno prima, mercoledì 11settembre, prenderà il via l'iter per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Retesalute, l'azienda speciale pubblica, fondata dai comuni del territorio nell'ormai lontano 2005.
L'Assemblea presieduta da Massimo Panzeri, sindaco di Merate, dovrà prendere atto delle dimissioni al completo del Consiglio di Amministrazione presieduto da Alessandro Salvioni.
Massimo Panzeri
Un atto non dovuto ma ritenuto "doveroso" per una serie di motivi che vanno dal fatto che la compagine societaria per effetto delle ultime elezioni amministrative ha visto un cambio di azionisti superiore al 50% e dalla necessità di verificare attraverso un mandato pluriennale al nuovo Organo gestionale la volontà o meno di proseguire il programma di sviluppo dell'Azienda approvato pochi mesi fa dopo uno scontro politico rilevante tra i rappresentanti del partito democratico e l'asse Merate-Casatenovo.
Tutto fa presuppore che il tema dello sviluppo o meno dell'Azienda tornerà di estrema attualità nei 60 giorni di tempo che lo Statuto affida all'Assemblea per i rinnovo dei vertici aziendali. L'obiettivo in qualche caso anche palesato di un'ala dei sindaci di stretta osservanza PD è quello di confluire nella Impresa Sociale di cui il comune di Lecco ha avviato l'iter costitutivo. Impresa che, per paradosso, vede un soggetto privato in maggioranza a gestire i servizi alla persona.
Per respingere questo tentativo di scardinare l'azienda pubblica meratese occorre che l'asse tra Merate e Casatenovo "tenga" come in passato. Un asse che ieri come oggi è "trasversale" ai partiti perché vede da una parte Filippo Galbiati del centrosinistra e dall'altra ieri Andrea Massironi, vicino a Forza Italia e oggi Massimo Panzeri, leghista doc. Resisterà questo asse che solo pochi mesi fa ha sostenuto la necessità di mettere in sicurezza Retesalute con l'obiettivo di preservare l'organizzazione meratese dei servizi sociosanitari ed evitare il loro passaggio al modello privato-pubblico lecchese?
Quattro quinti del CdA dimissionario si erano schierati apertamente per questa soluzione.
La scelta dei nomi a cui affidare l'Azienda (funzione non retribuita, cioè i membri del CdA lavorano gratis) nel prossimo triennio lo farà capire presto.
Scelta che in termini di rappresentanza dovrà tenere conto anche delle modifiche statutarie e dell'ampliamento all'oggionese.
I membri del CdA resteranno comunque 5.
Le norme legislative, mettono sicuramente fuori tema la proposta che circola negli ambienti PD di collocare alla presidenza Adele Gatti. Non è possibile nominare nei Consigli di Amministrazione delle Aziende, amministratori di Comuni soci senza che si trascorso un intervallo di tempo, dalla fine di queste funzioni, superiore a 24 mesi.
Norme statutarie inserite con le ultime modifiche rendono problematiche le conferme del presidente e del vice uscenti, Alessandro Salvioni e Emilio Zanmarchi. Lo statuto, infatti, fissa il termine dei due mandati consecutivi come tetto massimo per essere rieletti; e i due amministratori il doppio mandato l'hanno espletato. Resta in sospeso il problema della retroattività della norma. Problema cui, probabilmente, si appelleranno Salvioni e Zanmarchi per potersi ricandidare.