Da Merate a Pristina in Kosovo una catena di solidarietà per portare vestiti e giochi nella missione MSU dell'Arma carabinieri


Faranno un viaggio di oltre un giorno e arriveranno a Pristina, in Kosovo, portando gioia tra i bambini e le bambine del posto e un po' di sollievo alle loro famiglie.

Il camion K-For del Reggimento Carabinieri MSU (unità specializzata multinazionale) di stanza a Pristina

Almeno una trentina tra pacchi e borsoni riempiti di vestiti e giocattoli, raccolti durante la prima settimana di luglio tra i giovani iscritti all'oratorio feriale di Merate e tra la popolazione (grazie alla disponibilità offerta da don Luigi e don Luca), sono stati caricati stamane su un camion K-For del Reggimento Carabinieri MSU (unità specializzata multinazionale) di stanza nella capitale kosovara, che partirà per tornare alla base domattina.

Il tenente colonnello Giorgio Santacroce


L'appuntato scelto Emanuele Rudellat

Il maresciallo maggiore Nicola Spera


Per caricarlo c'è voluto un grande dispiegamento di volontari, tra cui anche qualche alpino. Insieme a Franco Crippa, organista e sacrestano della parrocchia di Sant'Ambrogio, alla quale si deve l'organizzazione dell'iniziativa insieme al tenente colonnello Giorgio Santacroce, già comandante la caserma carabinieri di Merate oggi impegnato in missione nei Balcani, si sono dati appuntamento alle 8 all'oratorio femminile, dove nelle scorse settimane erano stati temporaneamente "parcheggiati" tutti gli abiti e i giochi raccolti.

L'appuntato scelto Emanuele Rudellat e il maresciallo maggiore Nicola Spera, quest'ultimo appartenente alla Compagnia di via Gramsci, hanno potuto fare affidamento sulla buona volontà di alcuni meratesi, tra cui anche il maresciallo ordinario Martina Ghezzi, originaria della città, giunta per dare una mano a caricare il grosso mezzo che tra due giorni sarà di nuovo in Kosovo.




Attività CiMiC
La CiMiC, ovvero cooperazione tra la componente civile e quella militare (Civil-Military Cooperation), nasce con le prime missioni NATO nel teatro balcanico di fine anni novanta in Bosnia e in Kosovo (dove è tuttora operante). Tale attività è svolta dagli assetti militari della coalizione NATO ed è dedicata, con particolare attenzione, alla popolazione locale, alle autorità locali, nonché alle organizzazioni nazionali, internazionali e non governative.

In un contesto post-bellico e negli scenari internazionali di crisi, il raggiungimento di una completa normalizzazione del teatro operativo è efficacemente supportato da un'interfaccia tra i contingenti militari ed il tessuto socio economico e culturale locale, la cui sinergia mira al raggiungimento di obiettivi comuni, quali appunto il supporto alle autorità locali ed alla popolazione, spesso in condizioni di difficoltà.

In seno al Reggimento Carabinieri MSU è presente la componente CiMiC, molto attiva in Kosovo sia nella pianificazione di progetti di più ampio respiro, come importanti interventi in strutture pubbliche quali scuole, ospedali, orfanotrofi ecc., nonché nella capillare pianificazione di singole donazioni in favore delle famiglie più bisognose del paese. Oggetto delle donazioni sono normalmente indumenti, derrate alimentari e giochi per i bambini.         


La gran parte di queste donazioni sono rese possibili grazie alla rete di solidarietà che l'Arma dei Carabinieri riesce a tessere tra i militari effettivi al Reggimento MSU in Kosovo ed i legami che questi hanno con i colleghi in Patria ed il tessuto sociale delle zone di provenienza dei militari stessi.

 

Approfittando infatti di periodiche colonne tecniche dalla base MSU all'Italia per approvvigionamenti di natura logistica, la componente CiMiC di MSU riesce a reperire il materiale, frutto di donazioni, che successivamente ed opportunamente suddiviso sarà poi oggetto delle donazioni in favore della popolazione locale.
A.S.
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