Mandic, Endoscopia: calano le prestazioni. Ma resta più alta la produttività di Merate

Resiste. Nonostante tutto resiste e, anzi, mostra ottimi risultati. La “fama” conquistata una quindicina  d’anni fa, grazie alla quale al San Leopoldo Mandic arrivavano pazienti da ogni parte d’Italia, ancora non è stata ricostruita. Ma già l’aver riattivato la struttura semplice è stato un grosso passo in avanti per  l’Endoscopia digestiva dell’ospedale cittadino. Dopo una fase problematica, durante il triennio di Ambrogio Bertoglio - con il servizio gestito esclusivamente al Manzoni - sotto la direzione di Stefano Manfredi l’Endoscopia è stata dotata di un direttore di unità operativa semplice nella figura del dottor Antonio Armellino, un veterano del Mandic con l’aiuto del giovane Luca Pastore, un professionista molto preparato e “richiesto” dai pazienti che debbono sottoporsi a gastro e colonscopie. L’indagine semestrale sull’attività dei reparti di Lecco e Merate mostra indubitabilmente un maggior numero di prestazioni, se rapportate al personale in pianta organica, erogate dal presidio di via Cerri. Che evidentemente mantiene elevata l’attrattività nonostante la chiusura del ponte San Michele che di fatto ha dirottato gran parte della potenziale “clientela” dell’Isola verso presidi ospedalieri della bergamasca.

I dati sotto esposti non considerano gli esami interni, commissionati dal pronto soccorso o dai diversi reparti. Ma solo quelli “in elezione” cioè programmati. Va aggiunto che la struttura del Manzoni dispone di tre sale dedicate e di un medico “sumaista”, cioè un professionista convenzionato che si aggiunge ai quattro medici compreso il primario Fabrizio Parente.

Ebbene, pur disponendo di un organico più che doppio, il Manzoni mostra una minore produttività per addetto: 432 prestazioni medie annue per medico contro le 630 dei due professionisti del Mandic.


L’esame dei dati mostra che in entrambi i presidi cala vistosamente l’Ileoscopia retrograda, un esame che in passato è finito sotto la lente d’ingrandimento della direzione sanitaria. Crescono invece le prestazioni di Colonscopia con endoscopio flessibile: al Manzoni del 10% , al Mandic del 40% (dove però maggiore è stato il calo dell’Ileoscopia). In calo, invece, le gastroscopie che all’ospedale di Merate – pur facendo registrare una diminuzione più marcata rispetto a Lecco (-(8% a fronte di un – 3%) – indicano comunque una produttività pro capite superiore: 361 esami per ciascuno dei due medici contro 268 del Manzoni.

Come si diceva la tabella non tiene conto degli esami “interni”. Tuttavia i dati della struttura complessa diretta da Fabrizio Parente mostrano una “resistenza” in un quadro generale che vede un calo costante delle prestazioni erogate dal servizio pubblico a tutto vantaggio del privato accreditato. Il Manzoni nel primo trimestre 2019 ha fatto segnare un modesto – 2,7% sullo stesso periodo del 2018; il San Leopoldo Mandic del - 7%.

Sulla scorta di questi dati è auspicabile che la direzione sanitaria d’azienda “vigili” sulla equa distribuzione delle risorse, in particolare della strumentazione a disposizione di medici e infermieri per migliorare ancor più il servizio e introdurre nuove prestazioni, oggi impossibili da eseguire per la mancanza della necessaria impiantistica. Con i numeri del primo semestre l’unità operativa semplice di Endoscopia digestiva del San Leopoldo Mandic merita senz’altro maggiore attenzione da parte della direzione strategica dell’ASST Lecco.
C.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.