Merate: i giovani del decanato assaporano spiritualità e suggestione della Terra Santa

La Terra Santa. Già soltanto la meta del pellegrinaggio proposto ai giovani del decanato di Merate apre attese e desideri grandi. Abbiamo accolto l'invito di Papa Francesco e dei Vescovi che, al termine del Sinodo sui Giovani dello scorso ottobre, ci hanno ricordato che "Cristo vive": quale tappa migliore che visitare quei luoghi che hanno accolto la presenza viva del Signore?


Abbiamo iniziato il nostro cammino sabato 17 agosto fermandoci nel deserto del Negheb per questi primi giorni, guidati da fra Francesco, francescano di Parma che ci ha introdotti in questo momento con tre ingredienti: Parola, terra e gente. Queste vorremmo che diventino le coordinate per vivere bene il pellegrinaggio.

La messa davanti alla distesa desertica, il cammino nel parco nazionale di En Avdat, la salita ai resti di Masada e la visita al mar Morto sono state le tappe principali di questi primi giorni. Alcuni salmi e alcune pagine dell'Antico testamento che abbiamo riletto in questi luoghi ci hanno dato modo di renderli più veri e concreti. Suggestiva la lettura del racconto della creazione nel silenzio di uno "wadi" scavato dal vento e dall'acqua dei secoli scorsi: siamo davvero un piccolo puntino nella vastità dell'universo.

Ci prepariamo ad iniziare il tratto più forte del cammino con la visita ai luoghi santi, quelli della memoria cristiana. Continuiamo il nostro viaggio, sopportando il caldo che non manca ma con l'entusiasmo di chi sta vivendo giorni di vera grazia per la propria vita.

Don Luca Rognone
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