Accadeva 30 anni fa/86 – settembre: investimenti in ospedale. Osnago vara maxi Prg. Alla festa Dc le Orme. Densità ab/kmq

Trent'anni fa regione Lombardia, allora guidata dal demitiano di ferro Bruno Tabacci con Ugo Finetti del Psi come vice, perfeziona quello che passerà nelle settimane a venire sulla stampa come il "Piano Lambro" ossia un intervento da 4.800 miliardi di lire per risanare tutto il bacino idrografico che comprende Lambro, Seveso, Olona e il reticolo minore, tra cui i torrenti Bevera e Molgora. La situazione, allora, era davvero drammatica. La gran parte dei comuni non disponeva di una rete efficiente di fognature e depuratori per cui spesso i reflui e i residuati delle lavorazioni industriali finivano direttamente nei corsi d'acqua. Un esempio per tutti rilevato sul campo proprio a fine estate 1989: sino a Mondonico il torrente Molgora scorreva tumultuoso tra le impervie colline sopra Rovagnate, Santa Maria Hoé e Colle. Le acque apparivano limpide e ricche di pesce. Ma già sotto Mondonico con le prime case la situazione cambiava radicalmente.

Nel tratto di una cinquantina di metri c'erano ben 14 tubi di scarico. Poco più a valle, dove tuttora sorgono insediamenti artigianali, il numero degli scarichi saliva a 22, lungo un argine di circa duecento metri. L'acqua già aveva cambiato colore e di pesce neppure l'ombra. Insomma a poche centinaia di metri dalla sorgente il Molgora era già morto, una cloaca a cielo aperto. E oggi? Il quadro appare in parte migliorato anche grazie al fatto che l'ex acquedotto brianteo, pescando l'acqua dal lago di Lecco ha consentito nel tempo, ai comuni di disattivare i propri pozzi così qualche sorgente sparita a causa del pescaggio è tornata attiva rilasciando acqua pulita. Ma nel complesso, a parte qualche intervento di volontari, argini, letto e scarichi non sono in cima alle priorità degli amministratori del passato e del presente. E lo stesso Molgora scorre a fatica sino a Cernusco - cambiando ogni tanto colore a causa di scarichi improvvisi - ma poi a Osnago scompare del tutto e il letto appare come un'arida pietraia. Senza che la Giunta storicamente ambientalista di Osnago spieghi il fenomeno e cerchi di porvi rimedio.


Venti miliardi per l'ospedale, frutto delle eredità Rusca e Villa e di un maxi finanziamento regionale. Il Comitato di Gestione dell'Ussl 14 vara una serie di interventi di grande importanza per il presidio. Si parte con l'impiantistica della Radiologia (5 miliardi), il nuovo edificio per la farmacia, il laboratorio analisi e la sezione trasfusionale ospedaliera (2,5 miliardi) poi la centrale termica (1,5 miliardi), il centro di riabilitazione terapeutico (1,5 miliardi) il reparto di neuropsichiatria infantile (300 milioni), l'acquisto e l'installazione della TAC (150 milioni). "Sono interventi di medio termine - spiegava Giacomo Molteni, vice presidente del Comitato di Gestione - che ci consentiranno di uscire da una situazione di stasi. In questi anni, infatti, non sono stati effettuati particolari interventi e l'assegnazione anche parziale di questi finanziamenti ci permetterà di avviare la riconversione dell'ospedale anni '90".   

Giacomo Molteni


Anche il comune di Merate non è da meno nella programmazione di opere pubbliche. Viene appaltato con licitazione privata il primo lotto del campo di calcio a nove di Cassina, da realizzare nei pressi dell'ex scuola elementare. Trecento milioni per realizzare il parcheggio e la recinzione mentre vanno avanti le trattative per acquisire i 10mila mq. necessari all'opera sportiva. Con 500 milioni si punta a migliorare sensibilmente l'accesso a via dei Lodovichi da via De Gasperi. Nel frattempo viene varato il piano di allargamento di via Campi per favorire il deflusso delle auto verso la provinciale 54. Altri 500 milioni vengono stanziati per rifare la sala civica Fratelli Cernuschi di via Lombardia. Un'opera fondamentale per dare alla città una sala pubblica degna di questo nome. A corredo dei lavori il piano prevede la sistemazione dei marciapiedi tra via Carlo Baslini e via Lombardia con la messa a terra di panchine e fioriere. Il programma lo illustrano all'aula il sindaco Giacomo Romerio e l'assessore alla partita Giovanni Battista Albani.  

Giacomo Romerio e Battista Albani

A Monte di Rovagnate arriva don Domenico Casiraghi, 62 anni, nativo di Missaglia, tre lauree di cui una alla Sorbona di Parigi in sostituzione di don Paolo Cesarini, trasferito a Maresso. Don Domenico svolgeva anche l'incarico di docente di religione a Villa Greppi.

Don Domenico

A Osnago, invece, Angelo Bonanomi, spaventato dal preoccupante calo demografico, vara una variante di piano regolatore di enorme portata con l'obiettivo di attirare in paese almeno 500 nuove persone. Il programma - che dispiega i suoi effetti ancora oggi, nonostante molti amministratori locali fingano di non saperlo - comporta una nuova volumetria pari a 120mila metri cubi e la trasformazione da agricola a edificabile di aree pari a 12 ettari.

Angelo Bonanomi

Tra le numerose aree inserite nel mastodontico piano, anche la zona commerciale tra via delle Marasche e via Martiri della Liberazione per un totale di 27mila metri quadrati a destinazione commerciale. A Cernusco, alla presenza del sindaco Antonio Conrater e del parroco don Angelo Gironi viene inaugurato il "Caffè del centro", un'iniziativa che prosegue con altra impostazione la storia del bar che per anni è stato anche uno snodo significativo della politica locale, soprattutto extraparlamentare.

Riccardo Scaccabarozzi, Elisa Calcinaghi e Mauro Cereda titolari del nuovo Caffè del centro

Ma mentre il Sindaco di Osnago prepara la classica "colata di cemento" esce a cura di Vittorio Emiliani e Nando Tasciotti il volume-studio "La crisi dei comuni" con cui gli autori attribuiscono lo sviluppo di paesi e cittadine "....più alle spinte, ovviamente interessate, della rendita fondiaria che non alla pianificazione urbanistica". Un assunto evidente e altrettanto facile da dimostrare. Sulla scia di questo libro si innescano le polemiche nei comuni per l'eccesso edilizio che porta le densità di abitanti per chilometro quadrato a livelli altissimi. Un esempio eloquente: nel 1989 la densità media italiana era di poco inferiore a 150 unità per kmq., Merate già stava a 1.267 abitanti/kmq. Lo sviluppo è inarrestabile anche se poi nei trascorsi 15 anni la crescita demografica si è fermata portando la densità attuale a 1.359 unità/kmq. Il dato della regione Lombardia nel 2019 è di 422 abitanti/kmq. Il decennio "decisivo" a Merate è quello dal 1961 al 1971 quando la densità è passata da 800 a 1.018 abitanti/kmq.

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A Osnago e Merate aprono i due nuovi distretti sanitari per rendere più agevole al cittadino il ricorso alle strutture mediche del territorio. Nel Parco delle Piramidi la Dc consuma la sua tradizionale "Festa dell'Amicizia". Numerosi dibattiti politici con i parlamentari e i consiglieri regionali e un ricco calendario di spettacoli. Sul palco si alternano Gianni Pettenati, diventato famoso nel 1966 con "Bandiera Gialla", Memo Remigi, autore e musicista già affermato e il gruppo progressiv rock "Le Orme" che hanno segnato la storia musicale italiana tra la fine degli anni sessanta e gli anni ottanta. Grande successo di pubblico con oltre tremila persone assiepate sul grande prato delle Piramidi.

Gianni Pettenati e Memo Remigi

 

Le Orme


L'impresa del geometra Roberto Conti di Montevecchia si aggiudica i lavori di ristrutturazione di Ca' Soldato. Un intervento da 270 milioni di lire per ridare vita alla vecchia cascina abbandonata posta in Valfredda, nel cuore del parco del Curone. L'obiettivo del Consorzio è quello di mettere a disposizione dei turisti una struttura ricettiva con locale cucina, sala da pranzo, un angolo museale il tutto nel pieno rispetto edilizio dell'antica costruzione. Un lavoro mirabile che restituirà al territorio una grande cascina che minacciava di crollare trasformata in un accogliente struttura tuttora frequentata da centinaia di persone ogni fine settimana.  

Ca' Soldato


Al lavoro anche a Imbersago dove l'impresa "Lariana costruzioni e asfalti" si aggiudica l'appalto per la sistemazione del piazzale al traghetto. Un'opera notevole che prevede anche la realizzazione di una banchina in calcestruzzo per l'attracco di natanti. Spesa prevista 138 milioni al netto della pavimentazione del piazzale oggetto di altra gara. Sempre a Imbersago scoppia la polemica tra la maggioranza guidata dal sindaco Giovanni Villa e il Parco Adda Nord per l'individuazione di un'area esterna al paese, ma dentro i confini del parco stesso, destinata secondo la volontà della Giunta municipale a sviluppo industriale e artigianale. Va bene l'ambiente - spiegano in Municipio - ma Imbersago non può vivere di solo turismo domenicale. In allarme anche l'Api che teme per le aziende già inserite nella fascia olginatese del parco.    

86/continua
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