Merate: il vecchio oratorio nelle diverse 'legislature'. Poche idee e nessuna concretezza

Il vecchio oratorio di San Rocco era di proprietà della parrocchia che ne iniziò la costruzione nel 1906. A metà degli anni Sessanta don Franco Longoni, persona colta e di famiglia abbiente, lo comprò personalmente dalla parrocchia per abbassare il debito della costruzione dello stesso. All'inizio degli anni Settanta, prima di lasciare Merate, lo stesso don Longoni come proprietario, lo donò al comune di Merate, che da allora ne è l'unico proprietario.

Il trascorrere degli anni, le intemperie, la mancanza di manutenzione, qualche atto vandalico, un incendio, ne hanno pian piano deteriorato la struttura, tanto che i diversi crolli che si sono succeduti l'hanno resa pericolante e inutilizzabile. Probabilmente anche irrecuperabile.
Dario Perego e Mario Gallina
Nel corso degli anni le varie amministrazioni che si sono succedute hanno sempre messo nel programma elettorale un progetto da realizzare in quell'area ma alla fine nulla di concreto è stato mai raggiunto. Tra il 1994 e il 1995 l'allora sindaco Mario Gallina aveva commissionato all'architetto Paolo Gatti uno studio per uso cimiteriale della struttura e del terreno attiguo. "Ci siamo interrogati più volte sul da farsi" ha commentato "c'erano i vincoli cimiteriali da rispettare e quindi non ci si poteva discostare molto dal tema. A quei tempi i cimiteri erano in gestione all'amministrazione e quindi avevamo pensato di attrezzare l'area con una serie di accessori e locali necessari: una sala per le autopsie, uno spazio per la cerimonia religiosa o laica come avviene oggi nelle case del commiato private, un cappella, dei servizi igienici e poi un deposito e quanto altro poteva servire. La legislatura è poi andata in scadenza e non se ne è fatto più nulla".
"Si era parlato di tante possibilità e altrettanti utilizzi" ha ricordato Dario Perego "si pensava a qualcosa che fosse poi a servizio dell'area cimiteriale. Ma il tema non è stato mai affrontato in maniera organica. C'era già lo studio del collega Mario Gallina e ci si era attenuti a quello. La presenza del vincolo cimiteriale chiaramente complicava il tutto".


Giovanni Battista Albani e Massimo Panzeri
Giovanni Battista Albani
diventato sindaco nel 2004 se ne era subito interessato pensando appunto a un utilizzo come tempio crematorio ma l'ingente spesa e le normative stringenti su quel tipo di servizio, che deve avere un potenziale bacino di interesse molto elevato, non hanno permesso di proseguire.
"Avevamo interpellato la Sovrintendenza già con il sindaco Robbiani" ha spiegato l'attuale borgomastro meratese Massimo Panzeri "e per sistemare la struttura si parlava di qualcosa come 2 milioni di euro che a quei tempi era impossibile spendere per via dei vincoli di bilancio. Nel nostro programma il vecchio oratorio è inserito nel capitolo "città delle stelle e della fisica" perchè lo avevamo pensato come una continuazione dell'osservatorio dove poter svolgere delle attività. Ma è poco più di un'idea nonostante le possibilità di spesa ora siano più ampie. Non rientra comunque nelle nostre priorità. Per quanto riguarda l'incursione dei quattro ragazzi ritengo che sia stato un gesto incosciente e che poteva portare con sé anche conseguenze tragiche. L'area è chiusa e non è accessibile, salvo violare la proprietà privata commettendo un illecito. Mi auguro che episodi così non succedano più".

E del vecchio oratorio per ora restano solo le macerie, per qualcuno più datato anche i ricordi delle partite di pallone all'ombra delle guglie.
S.V.
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