Merate: le celebrazioni per la festa della Porziuncola e il 30esmo di Fra' Armando


Una Santa Messa officiata da fra Armando Carpenedo nel suo trentesimo anniversario di Ordinazione sacerdotale, in cui i Frati Minori lo hanno voluto ringraziare per l'impegno e la dedizione dimostrati in questi anni, ma anche un momento di celebrazione per la Festa di Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola, una delle ricorrenze più significative per l'intera comunità francescana. 

Frate Armando

Il diacono Davide Canepa

E' così che giovedì primo agosto il Santuario di Santa Maria di Sabbioncello si è animato per le celebrazioni per il "Perdono di Assisi", che proseguiranno anche nella giornata di oggi, venerdì 2 agosto. 
Secondo la tradizione, infatti, in una notte del 1216, San Francesco d'Assisi chiese alla Madonna e Gesù, apparsi durante la preghiera nella chiesetta della Porziuncola, l'indulgenza plenaria, cioè il perdono e la remissione di tutte le colpe per tutti quei credenti che, pentiti e confessati, si fossero recati in quella cappella per pregare. 
Il Santo ottenne il benestare di Papa Onorio III e da quel momento i credenti possono domandare l'indulgenza, durante la preghiera nella piccola chiesa in stile romanico. 
Sebbene siano trascorsi ben otto secoli, la celebrazione nella comunità meratese rappresenta ancora oggi un momento di riflessione, come delineato da Fra Carpenedo nella sua omelia.

"Il "Perdono di Assisi" è un impulso alla santità, che vede ciascuno di noi coinvolto, nessuno escluso. 
La chiesetta della Porziuncola è una "chiesa nella chiesa", racchiusa nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, che imponente svetta sulla piana di Assisi. 
Porziuncola significa piccola: proprio come San Francesco, un piccolo uomo che si è fatto grande davanti a Dio. 
Il Santo, con la richiesta di remissione di tutte le pene, fa venire alla luce due dimensioni, quella del Perdono e della Misericordia, che sono pertinenti al cristiano e che per questo vanno recuperate - ha spiegato il frate ai fedeli - il peccato ci fa cadere in schiavitù, da cui non possiamo uscirne con i nostri mezzi. Solo la grazia di Dio, infatti, ci permette di tornare ad essere liberi.

L'obiettivo di San Francesco, attraverso il "Perdono di Assisi", era proprio quello di permettere a tutti noi di essere santi, raggiungendo il Paradiso. Questa è infatti la meta finale: non le ricchezze materiali, che lasceremo qui, sulla Terra 
Le spinte alla santità, però, devono già partire da questa vita. Ecco che i figli devono volere bene ai propri genitori e non abbandonarli, dimenticandosi di loro, come spesso accade negli ospizi. Ecco che bisogna amare il prossimo, praticando la vera solidarietà, non soltanto con sovrabbondanza di parole. 
Dobbiamo essere capaci di Misericordia, per ritrovare quell'umanità che ormai sembra essere perduta. Non possiamo vivere sulla superficie delle cose, ma calarci in profondità. Ed è solamente Dio colui che può condurci al bene" ha concluso. 

Il banco vendita e la pesca di beneficenza

Quest'oggi si terranno le Messe alle ore 9, 11, 16.30. Alle 18 saranno recitati i secondi vespri mentre la funzione delle 18.30 sarà officiata da Don Bruno Molinari, già vicario episcopale di Lecco ora prevosto a Seregno.
Alle 21 ci sarà la Santa Messa di chiusura della ricorrenza.
G.M.G.
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