Lomagna: con l’abbandono della “Fiocchi” quel buco nero resterà tale per decenni. Una sconfitta per il territorio e per questa classe politica
Caro direttore, la domanda è d'obbligo: gli amministratori di Lomagna ci sono o ci fanno? Il triste e per certi versi tragico epilogo della vicenda che vede al centro l'intervento di riqualificazione dell'area dismessa della Ex Rdb, è francamente desolante. Stiamo parlando di un buco nero che deturpa la Brianza e sul cui futuro fino all'altro ieri nessuno ci avrebbe scommesso un euro. L'interesse della Fiocchi Munizioni poteva rappresentare la soluzione di un problema che ora rischia di restare irrisolto per decenni. Un'area dismessa, con problemi di amianto – e chissà quali e quanti altri ancora - incastonata nella Valle del Molgora all'interno del Parco Curone, che rischia di diventare un monumento alla scarsa lungimiranza di esponenti politici locali, che si sono ritrovati a gestire un'operazione più grande di loro.
Poteva essere un esempio per il Paese, quello con la "P" maiuscola, un'operazione da esibire ad esempio... e invece non se ne farà nulla.
Premesso che sono almeno tre anni che sento parlare – nel bene e nel male – di questa operazione, ora bisognerebbe interrogarsi sul perché la Fiocchi munizioni, che ha investito tempo e risorse ha deciso di abbandonare quel buco nero al suo destino. E credo che la prima cosa che dovrebbero fare i giornalisti è interpellare l'azienda, per conoscere i veri motivi che hanno portato all'abbandono dell'intera operazione.
Il rischio è che si sentano dire che erano stanchi di tira e molla, di prese di posizione di Tizio piuttosto che Caio, con argomentazioni fuori luogo e considerazioni personali anche peggiori. Regione, Parco, Comune... ognuno con le sue regole, i suoi cavilli, le proprie posizioni. A tutto ciò aggiungiamo il Ministero, l'Arpa, l'Asl e... il mix letale è servito. Ovviamente la mia è sola un'ipotesi, ma conoscendo – anche se non direttamente – la famiglia Fiocchi ed essendo risaputo che uno dei punti di forza dei vertici sono la determinazione e le idee chiare, è ipotizzabile che alla fine abbiano detto: "Sai che c'è, il deposito lo facciamo altrove". Detto fatto.
Ed è proprio qui direttore il punto. A pochi chilometri da Lomagna e dalla provincia di Lecco, c'è chi è pronto a stendere un tappeto rosso alla prestigiosissima, blasonata e pluripremiata Fiocchi Munizioni, una azienda leader a livello mondiale di indiscussa fama e autorevolezza. Se poi vogliamo volgere lo sguardo invece che in Svizzera ma ad Est, scopriamo che ci sono governi pronti a contribuire direttamente e non solo con agevolazioni fiscali, alla creazione della sede distaccata della Fiocchi sul loro territorio, a patto che porti posti di lavoro.
Ma davvero qualcuno ha pensato che un'azienda prestigiosa a livello internazionale fosse disposta farsi compromettere immagine e reputation (non dimentichiamo che interventi, articoli e comunicati finiscono in rete) costruiti in anni di storia, dal primo che passa?
La sensazione è che questa Brianza, o meglio questa classe politica in generale, si sia fatta scappare un'occasione d'oro, utilizzando le proprie "munizioni" senza saper centrare l'opportunità rappresentata dall'arrivo dell'azienda lecchese. I vantaggi ovviamente non sarebbero stati solo ambientali, ma anche occupazionali e anche in termini di sicurezza. Senza contare che la presenza di un'azienda "sensibile" comporta inevitabilmente un maggior controllo del territorio diretto (dalla proprietà) e indiretto (dalle Forze dell'ordine). Per non parlare della soluzione dei problemi viabilistici che si acuiscono ogni giorno sempre di più, sull'arteria che collega l'area missagliese con la Tangenziale Est, dove transitano quotidianamente decine di camion.
Io credo che i nostri amministratori dovrebbero recarsi in pellegrinaggio a Lecco per cercare di far cambiare nuovamente idea ai vertici dell'azienda, magari facendo un voto a Santa Barbara.
Nella speranza che la Santa non abbia già rivolto il suo sguardo altrove...
In quel caso bisognerà far piena luce sull'intera vicenda e il suo iter individuando i colpevoli di questo clamoroso naufragio per sottoporli al tiro al bersaglio. Le munizioni non mancano...
Poteva essere un esempio per il Paese, quello con la "P" maiuscola, un'operazione da esibire ad esempio... e invece non se ne farà nulla.
Premesso che sono almeno tre anni che sento parlare – nel bene e nel male – di questa operazione, ora bisognerebbe interrogarsi sul perché la Fiocchi munizioni, che ha investito tempo e risorse ha deciso di abbandonare quel buco nero al suo destino. E credo che la prima cosa che dovrebbero fare i giornalisti è interpellare l'azienda, per conoscere i veri motivi che hanno portato all'abbandono dell'intera operazione.
Il rischio è che si sentano dire che erano stanchi di tira e molla, di prese di posizione di Tizio piuttosto che Caio, con argomentazioni fuori luogo e considerazioni personali anche peggiori. Regione, Parco, Comune... ognuno con le sue regole, i suoi cavilli, le proprie posizioni. A tutto ciò aggiungiamo il Ministero, l'Arpa, l'Asl e... il mix letale è servito. Ovviamente la mia è sola un'ipotesi, ma conoscendo – anche se non direttamente – la famiglia Fiocchi ed essendo risaputo che uno dei punti di forza dei vertici sono la determinazione e le idee chiare, è ipotizzabile che alla fine abbiano detto: "Sai che c'è, il deposito lo facciamo altrove". Detto fatto.
Ed è proprio qui direttore il punto. A pochi chilometri da Lomagna e dalla provincia di Lecco, c'è chi è pronto a stendere un tappeto rosso alla prestigiosissima, blasonata e pluripremiata Fiocchi Munizioni, una azienda leader a livello mondiale di indiscussa fama e autorevolezza. Se poi vogliamo volgere lo sguardo invece che in Svizzera ma ad Est, scopriamo che ci sono governi pronti a contribuire direttamente e non solo con agevolazioni fiscali, alla creazione della sede distaccata della Fiocchi sul loro territorio, a patto che porti posti di lavoro.
Ma davvero qualcuno ha pensato che un'azienda prestigiosa a livello internazionale fosse disposta farsi compromettere immagine e reputation (non dimentichiamo che interventi, articoli e comunicati finiscono in rete) costruiti in anni di storia, dal primo che passa?
La sensazione è che questa Brianza, o meglio questa classe politica in generale, si sia fatta scappare un'occasione d'oro, utilizzando le proprie "munizioni" senza saper centrare l'opportunità rappresentata dall'arrivo dell'azienda lecchese. I vantaggi ovviamente non sarebbero stati solo ambientali, ma anche occupazionali e anche in termini di sicurezza. Senza contare che la presenza di un'azienda "sensibile" comporta inevitabilmente un maggior controllo del territorio diretto (dalla proprietà) e indiretto (dalle Forze dell'ordine). Per non parlare della soluzione dei problemi viabilistici che si acuiscono ogni giorno sempre di più, sull'arteria che collega l'area missagliese con la Tangenziale Est, dove transitano quotidianamente decine di camion.
Io credo che i nostri amministratori dovrebbero recarsi in pellegrinaggio a Lecco per cercare di far cambiare nuovamente idea ai vertici dell'azienda, magari facendo un voto a Santa Barbara.
Nella speranza che la Santa non abbia già rivolto il suo sguardo altrove...
In quel caso bisognerà far piena luce sull'intera vicenda e il suo iter individuando i colpevoli di questo clamoroso naufragio per sottoporli al tiro al bersaglio. Le munizioni non mancano...
Matrix