Merate 2009 – 2019: come è cambiato il volto della città. Là dove c'era l'erba ora ci sono palazzi, villette e quartieri

Come è cambiata Merate in dieci anni? Quali angoli verdi o boschivi c'erano e oggi non ci sono più? Quali costruzioni sono sorte e quante hanno lasciato il posto a un prato? Quanti parcheggi sono stati ricavati su appezzamenti di terra incolta?

Abbiamo buttato lo sguardo indietro di 10 anni appena per vedere come la città si sia trasformata pur in un arco di tempo molto breve. Poco meno di una ventina i siti che abbiamo individuato e di cui ci è stato possibile reperire un'immagine datata sia d'archivio sia utilizzando gli strumenti che internet mette a disposizione.
Le "mutazioni" sono avvenute un po' ovunque nella città: da Cassina a Brugarolo, da Sartirana fino a Novate e Pagnano. In alcuni casi si è trattato di demolizioni e poi ricostruzioni di edifici, in altri di nuove edificazioni su prati o aree coltivate.


Uno degli interventi di maggiore impatto, generato anche dal fallimento di un marchio storico, è stato quello dell'ormai ex Diana, azienda leader nei costumi della famiglia Bechis. Qui l'immobile dove c'era la produzione e il punto vendita è stato abbattuto per fare spazio a due palazzine residenziali mentre l'area verde piantumata ha lasciato il posto a un ampio parcheggio. (intervento che aveva destato non poco malumore in città CLICCA QUI)


A febbraio 2009 iniziava ad essere posizionata la prima rete da cantiere arancione attorno all'area individuata per la realizzazione della nuova scuola elementare con annessa palestra, in località Montello. Dove c'erano diversi appezzamenti di terra coltivati, si è deciso per la costruzione di un nuovo polo scolastico, in sostituzione di quello di Via Fratelli Cernuschi, non ritenuto più sufficiente per il fabbisogno della popolazione. Esattamente al di là della strada è stato anche realizzato anche un complesso residenziale a edilizia convenzionata.

Da Via Marconi su Via San Marcellino a Cassina fino a 10 anni fa il panorama offriva solo campi. Oggi c'è una fila di villette una accanto all'altra, moderne, a un piano in fregio alla strada.

Di forte impatto l'intervento su Via Emilio Bianchi. Qui la striscia di terra che c'era davanti all'osservatorio nel 2009 iniziava a diventare area di cantiere con le reti arancione a delimitare lo spazio destinato alle costruzioni. Davanti all'accesso delle case è stato realizzato anche un piccolo parcheggio.

Brugarolo è stata interessata da due importanti interventi. Il primo su Via XXV aprile, all'altezza della curva prima di Via Fermi dove l'ampio appezzamento di terra ha lasciato spazio a una serie di immobili destinati a residenza, schermati dalla strada da un filare di alberi. Scendendo verso Via Sernovella, a nord, dietro il piccolo boschetto che si vede dalla SP55, sono sorte, tuttora in fase di ultimazione, delle villette di pregio, alcune con piscina.


A Pagnano in Via Aldo Moro, sulla collinetta di fronte alla palestra, è nato un vero e proprio quartiere con tanto di piazzetta. Un complesso che ha dato ossigeno alla popolazione, portando in frazione nuove famiglie.

Galleria fotografica (vedi tutte le 34 immagini)


A questi interventi più massicci se ne aggiungono altri come i condomini sorti a Novate Via Crocifisso angolo Via per Robbiate al posto della storica "curt de la volp" oppure gli insediamenti in Via Matteotti a ridosso della collina del Bagolino o ancora i vivai e le serre di Via Agnesi angolo Via Fratelli Cernuschi che hanno lasciato il posto a delle residenze e a un parcheggio.
10 anni, un arco di tempo piuttosto ristretto, durante il quale alcuni angoli di Merate hanno mutato volto. Per sempre, senza possibilità di ritorno.
S.V.
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