Beverate: l'amato don Luigi Oggioni festeggia 65 anni di ordinazione sacerdotale in oratorio

È un legame prezioso quello che unisce la comunità di Beverate con don Luigi Oggioni. Lo si è percepito a lungo, durante i momenti in cui il sacerdote si è direttamente rivolto ai suoi "ex" fedeli nel corso della Santa Messa tenutasi questa mattina sotto un tendone allestito in Oratorio per celebrare l'importante traguardo dei 65 anni di ordinazione sacerdotale. Un importante traguardo ricordato insieme alla festa della patrona di Beverate, Santa Margherita, e concelebrato insieme a don Emilio Colombo, Padre Dario Dozio e Monsignor Claudio Magnoli.


Poco dopo essersi posizionato dietro l'altare, don Luigi ha preso la parola invitando i fedeli a sedersi. Preso il microfono ha loro esclamato: "lo sapete che tra tutte le parrocchie che ho passato e tutti i ministeri che ho svolto questa mi è rimasta nel cuore, tant'è vero che questo 65esimo non è fatto da nessun'altra parrocchia, ho quindi accettato volentieri l'invito di don Emilio e gli altri sacerdoti perchè ci tenevo particolarmente che si festeggiasse qui il mio 65esimo anniversario. Ci sono anche i primi amori che resistono e si ricordano, ma in questo caso c'è un ultimo amore che si ricorda: questo è il mio ultimo amore come parroco. Poi la comunità di Beverate mi vuole così bene che vuole anche continuare al di là della morte la mia presenza, c'è già il posto preparato in camposanto e quindi la possibilità verso l'eternità di potervi incontrare i vostri volti e soprattutto una preghiera."

Don Emilio Colombo, Monsignor Claudio Magnoli, Don Luigi Oggioni, Padre Dario Dozio

Poi don Luigi ha continuato dicendo "a me interessava però iniziare la Santa Messa dicendovi che il motivo di questa celebrazione è soprattutto di ringraziamento al Signore per i benefici che ho ricevuto, benefici insperati ricevuti da quando avevo 22 anni, quando ho ricevuto il sacerdozio". La celebrazione è continuata con le letture e il vangelo, quest'oggi incentrato sulla storia dei due fratelli Caino e Abele. Ed è proprio dalla storia dell'uccisione di Abele che don Luigi nell'omelia ha toccato molti temi, legati soprattutto alla quotidianità e ai giovani, parlando dei cattivi insegnamenti che si traggono dalla televisione contemporanea e dagli sport, che portano fin da bambini all'odio verso l'avversario.

Il parroco tanto amato da Beverate ha anche elogiato lo svolgimento della Santa Messa all'aperto, sotto la tensostruttura: "anche il popolo d'Israele quando ha viaggiato per tanti anni in mezzo al deserto verso la terra promessa non aveva una chiesa, aveva una tenda: e cosa porta questo di vantaggio? Che nella tenda non c'è porta, non c'è chiave. Basta un semplice gesto con la mano e ti trovi nella casa del Signore, a contatto con Lui".

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Nel corso della lunga omelia don Luigi ha anche coinvolto i fedeli, facendoli riflettere su una frase detta dal Cardinal Martini, interrogato dalle persone su come si riuscisse a raggiungere traguardi "importanti" come i grandi anniversari di sacerdozio per i parroci e di matrimonio per le coppie: "la prima cosa per poter raggiungere questi traguardi è partire presto, sposarsi od ordinarsi da giovani; la seconda cosa è campare a lungo e la terza, la più difficile è non cambiare idea. E devo dirvi che è stata dura mantenere la parola data, nel tempo della contestazione degli anni 60, 70, e 80, in mezzo ai lavoratori di Sesto San Giovanni". 

La messa è poi proseguita fino al momento della benedzione, quando i parroci presenti, accompagnati dai fedeli, si sono diretti verso il nuovo campo da basket e pallavolo per la benedizione. In merito a questo avvenimento don Luigi aveva anticipato nel corso della sua omelia che sarebbe stata "l'ultima benedizione impartita ad un campo. 15 anni fa infatti benedivo questo stesso terreno, che adesso era obsoleto ed usurato, nel corso del mio 50esimo anniversario. Qualche anno dopo ho benedetto anche il campo da calcio, sempre in occasione di un anniversario. Questa volta è l'ultima che benedico un campo" ha detto don Luigi sorridendo, "a 70 anni di sacerdozio non ci sarò più". I presenti si sono poi diretti nel salone dell'Oratorio, dove era stato preparato un ricco rinfresco.

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B.F.
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