Merate: l'astrofisico Gabriele Ghisellini racconta le ''suggestioni'' dell'Universo

L'intervento di un ospite d'eccezione, l'astrofisico INAF dell'Osservatorio astronomico di Brera Gabriele Ghisellini, per parlare e discutere assieme dei grandi e affascinanti misteri dell'universo, a partire dal Big Bang sino a giungere ai buchi neri.

E' quello che è accaduto nella serata di venerdì 31 maggio, in Villa Confalonieri a Merate, dove, alla presenza di un folto pubblico di ogni età, l'esperto ha tenuto alta l'attenzione per due ore, utilizzando un linguaggio divertente e portando esempi concreti che hanno saputo coinvolgere tutti, dai più piccini ai più grandi, rendendo fruibili a chiunque concetti particolarmente complessi. L'evento, intitolato "14 miliardi di anni e non sentirli", è nato grazie alla collaborazione dell'Associazione cultura la Semina con l'Osservatorio Astronomico di Brera e il Comune di Merate.

L'astrofisico Gabriele Ghisellini

"Per noi è un piacere aver organizzato questa serata. Gabriele è un caro amico, oltre ad essere una persona di enorme spessore, un eccellente scienziato, tra i più brillanti astrofisici italiani, che ha formato moltissimi studenti" ha commentato il presidente de La Semina Stefano Covino. Lo studioso è così partito dal proprio libro, che è stato possibile acquistare nel corso della serata e intitolato "Astrofisica per curiosi: breve storia dell'universo", per ripercorrere tre argomenti in esso trattati: il Big Bang, con particolare attenzione a cosa sia lo spazio, la provenienza degli atomi che ci compongono, e, infine, cosa sia un buco nero, di cui abbiamo la primissima fotografia scattata proprio lo scorso 10 aprile.

Il professor Ghisellini ha raccontato gli enormi progressi fatti nel campo della fisica durante gli anni venti dello scorso secolo, un momento di enorme sviluppo culturale sotto tanti aspetti durante il quale il giovane Edwin Hubble, giurista appassionato di stelle, riuscì con le proprie osservazioni a misurare la distanza della nebulosa di Andromeda, distante due milioni di anni luce. Assieme alla strabiliante scoperta che esistono altre galassie alla nostra Via Lattea, ottenuta grazie all'utilizzo del più potente strumento in dotazione dell'epoca, il Telescopio Hooker, nel 1929 concluse, grazie all'osservazione delle righe spettrali della luce di lontane galassie, che l'universo è in continua espansione. "Le galassie non hanno un motore, sono fisse nello spazio- ha raccontato l'esperto- si stanno però allontanando l'una dall'altra perché è lo spazio tra di loro ciò che aumenta. Lo spazio è infatti in continua formazione, un'espansione che può avvenire anche più velocemente della luce".

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Il pubblico è stato coinvolto con un esperimento per meglio comprendere la velocità tra le diverse galassie, siano esse vicine o lontane.  "Tra quattro miliardi di anni avverrà la collisione tra la Via Lattea ed Andromeda. Non accadrà nulla, se non che avremo dei tramonti pazzeschi" ha scherzato. L'universo rimane comunque un mistero, essendo da noi osservabile solo una microscopica parte, pari al 5%. Nel 1998 si è scoperto che l'espansione cosmica sta accelerando per la presenza di "energia oscura", che cresce proporzionalmente allo sviluppo dell'universo. Se la fine della nostra preziosa stella, il Sole, non dovrebbe destare alcun problema poiché accadrà tra 5 miliardi di anni circa, è curioso sapere che gli elementi che ci compongono, in particolare i principali sei, ossigeno (65%), carbonio (18%), Idrogeno (10%), azoto (3%), calcio (1.5%) e fosforo (1.2%), non vengono prodotti dal Sole, che bruciando forma l'elio, ma hanno un'origine antichissima.


L'idrogeno, ad esempio, ha ben 13.8 miliardi di anni, mentre tutti gli altri elementi sono stati fatti in una stella di grande massa, esplosa più di 5 miliardi di anni fa. Noi uomini siamo, quindi, polvere di stelle. Infine, Ghisellini ha rivolto la sua attenzione a un traguardo epocale nella storia dell'umanità, la prima fotografia scattata ad un buco nero, prova visiva diretta della sua esistenza, ottenuta grazie alla sincronizzazione di otto radiotelescopi in tutto il mondo. Il buco nero è un corpo celeste con un campo gravitazionale così intenso che attrae a sé la materia, la quale si comprime, si riscalda ed emette luce. "E' stato particolarmente commovente vedere un'immagine così bella ed iconica" ha commentato lo scienziato, che ha poi approfondito la teoria della relatività di Einstein.
A conclusione, i presenti hanno posto numerose domande, e vi è inoltre stata la possibilità di iscriversi o di rinnovare la propria iscrizione presso La Semina al costo di 30 euro, al fine di supportare le attività culturali dell'associazione.
Giulia Melotti Garibaldi

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