Merate: Procopio in cima alle preferenze. Seguono Patrizia Riva, Del Boca e Robbiani

Giuseppe Procopio
Il vero vincitore della lunga campagna elettorale di Merate è stato lui, sì proprio l'inossidabile Giuseppe Procopio, detto il Beppe, rigorosamente con l'articolo. Con 364 preferenze personali, il 9,26% di tutti i voti presi dal capolista Massimo Panzeri (il 18% sul totale delle preferenze di lista espresse dagli elettori) e dagli altri 15 candidati consiglieri, il Beppe ha battuto tutti. Prendendosi la rivincita sul 2014 quando era stato scavalcato sul filo di lana da Valeria Marinari: 248 a 243. Puntigliosamente ha lavorato in questi cinque anni per rafforzare la propria immagine e la "penetrazione" nel tessuto cittadino. E il risultato lo ha premiato. E poi quel video.... Che meraviglia.

Giusto per fare un confronto, nel 2014 c'erano 4 liste,Sei Merate, Cinque Stelle, la civica Più Merate che poi ha vinto nella quale Procopio militava e Prospettiva Comune guidata da Massimo Panzeri. I candidati di Più Merate avevano messo assieme 1.833 preferenze, quelli di Prospettiva 772. In totale 2.655 preferenze ripartite su 32 candidati con una media di 83 preferenze a testa. Uniti sotto l'insegna Più Prospettiva, i 16 hanno conquistato 1.991 preferenze alzando la media individuale a 124.

Il centrosinistra di Sei Merate con Silvia Villa aveva totalizzato 1.494 preferenze, 93 ciascuno di media; Cambia Merate con Aldo Castelli ne ha ottenute 2.038, 127 a testa.

Irrilevante la media dei Cinque Stelle: nel 2014 erano in tutto 115, nel 2019 149 che diviso 15 fanno meno di dieci preferenze ciascuno. C'è moltissimo da fare a livello individuale, oltre a allestire ogni sabato il gazebo in piazza.

Ma torniamo alla classifica delle preferenze. Al secondo posto troviamo un esponente della lista di Castelli, Patrizia Riva di Cassina con 329 preferenze; al terzo ancora un candidato di Cambia Merate, il giovane Gino Del Boca con 304 preferenze personali. Al quarto posto una vecchia conoscenza, Andrea Robbiani, già sindaco della città con Panzeri assessore ai lavori pubblici, una coppia decisamente efficiente, che ha conquistato 254 preferenze. Ne prenda buona nota Franco Lana, segretario della sezione cittadina della Lega che con 38 preferenze è rimasto fuori.

Al quinto posto troviamo un altro esponente della lista Castelli, anche lui di lungo corso, Alessandro Pozzi di Pagnano che ha preso 228 voti personali. Sesto posto per Fiorenza Albani, consigliere della precedente maggioranza che siede ora anche nel consiglio provinciale. L'esponente di Pagnano ha ottenuto 186 preferenze. Settimo posto per il rientrato nel giro Roberto Perego, in lista con Castelli e, dal 2004 al 2009 con Albani. Poteva essere l'uomo giusto già nel 2009 per sfidare Robbiani ma non fu valorizzato. Così è rimasto fuori per dieci anni. Nonostante ciò al rientro ha dimostrato di avere i numeri per giocarsela in futuro. Perego ha ottenuto 178 voti e il diritto a entrare in Consiglio comunale con Castelli, Patrizia Riva, Del Boca e Pozzi.

Nella top ten entra un altro avvocato, Franca Maggioni, in lista con Panzeri, già difensore civico per alcuni anni. La Maggioni ha conquistato l'ottavo posto con 174 preferenze.

Nono posto per Alfredo Casaletto, già capogruppo di Più Merate. L'Avvocato di via Verdi ha ottenuto 167 preferenze migliorando il dato del 2014 dove si era fermato a 101 voti personali.

Infine decimo posto per il noto commerciante, anche lui di via Verdi, Fabio Tamandi con 157 preferenze contro le 168 del 2014.

Uno sguardo superficiale alla lista che ha vinto consente di dire che gli uscenti di Più Merate hanno conquistato un deciso maggior numero di preferenze personali rispetto ai candidati già in passato inseriti nella formazione Prospettiva Comune, per lo più di estrazione leghista.

E, sempre navigando in superficie, la lista di Castelli mostra picchi più ripidi rispetto a quella di Panzeri, con candidati molto votati e altri decisamente molto meno. La media torna. Ma i voti complessivi no.

 

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