Merate: con la Semina una conferenza sulle tecniche di editing genetico col prof. Naldini
Una sfida scientifica e medica, ma anche culturale, etica e sociale.
Sarà una conferenza trasversale che con un ospite d'eccellenza, un vero luminare nel campo, il dr. Luigi Naldini che affronterà il tema delle tecniche di editing genetico
"La terapia genica, una medicina di precisione per il terzo millennio: promesse e sfide scientifiche ed etiche. Gli ultimi anni hanno segnato un punto di svolta per la terapia genica e cellulare, dopo tanti anni di ricerche".
A proporla è la Semina associazione culturale che ha fatto dello spessore dei relatori e della attualità delle tematiche proposte, la sua filosofia centrale e che il prossimo 21 maggio porterà sul palco dell'auditorium di Merate un personaggio di fama mondiale che potrebbe ambire senza difficoltà, come già si ipotizza negli ambienti, al premio Nobel.
Se da una parte infatti le applicazioni in campo medico aprono grandi prospettive per la cura e la prevenzione di determinate patologie, dall'altra gli scenari di tipo etico sono sconfinati e al tempo stesso anche "inquietanti".
"Fino a che punto è lecito tutto ciò?" il quesito principale che durante la conferenza sarà affrontato e che il prof. Naldini cercherà di spiegare offrendo un'opportunità di riflessione al pubblico, fondata su evidenze scientifiche.
Ci sarà anche il tema dell'accessibilità alle cure con terapie geniche cellulari: saranno possibili per tutti? O si formeranno anche qui delle "classi" più facilitate nell'approvvigionamento? Come si regoleranno le sperimentazioni? Ci sarà un protocollo comune? Stabilito da chi e come e sempre in divenire?
Non si dimenticherà poi il fronte dell'informazione cioè la necessità di comunicare alla popolazione quanto sta accadendo, quali saranno le evoluzioni e le ricadute economiche e sociali che ne deriveranno.
Sarà una conferenza trasversale che con un ospite d'eccellenza, un vero luminare nel campo, il dr. Luigi Naldini che affronterà il tema delle tecniche di editing genetico
"La terapia genica, una medicina di precisione per il terzo millennio: promesse e sfide scientifiche ed etiche. Gli ultimi anni hanno segnato un punto di svolta per la terapia genica e cellulare, dopo tanti anni di ricerche".
A proporla è la Semina associazione culturale che ha fatto dello spessore dei relatori e della attualità delle tematiche proposte, la sua filosofia centrale e che il prossimo 21 maggio porterà sul palco dell'auditorium di Merate un personaggio di fama mondiale che potrebbe ambire senza difficoltà, come già si ipotizza negli ambienti, al premio Nobel.
Come spiegato dal presidente del sodalizio l'astrofisico Stefano Covino e dal predecessore Pierangelo Marucco, la conferenza sarà un'occasione unica per parlare del tema, delle sue interazioni con il quotidiano e con il progresso scientifico, con uno sguardo fisso alle implicazioni soprattutto etiche ma anche economiche.
Stefano Covino e Pierangelo Marucco
Negli ultimi 10 anni, è stato spiegato, si è assistito a uno sviluppo impressionante degli strumenti che permettono la manipolazione del codice genetico. Prima gli investimenti, data la loro portata, erano appannaggio di pochi. Oggi le nuove tecnologie hanno accorciato anche queste "distanze" e in piccoli "laboratori" si possono sperimentare queste tecniche.Se da una parte infatti le applicazioni in campo medico aprono grandi prospettive per la cura e la prevenzione di determinate patologie, dall'altra gli scenari di tipo etico sono sconfinati e al tempo stesso anche "inquietanti".
"Fino a che punto è lecito tutto ciò?" il quesito principale che durante la conferenza sarà affrontato e che il prof. Naldini cercherà di spiegare offrendo un'opportunità di riflessione al pubblico, fondata su evidenze scientifiche.
Ci sarà anche il tema dell'accessibilità alle cure con terapie geniche cellulari: saranno possibili per tutti? O si formeranno anche qui delle "classi" più facilitate nell'approvvigionamento? Come si regoleranno le sperimentazioni? Ci sarà un protocollo comune? Stabilito da chi e come e sempre in divenire?
Non si dimenticherà poi il fronte dell'informazione cioè la necessità di comunicare alla popolazione quanto sta accadendo, quali saranno le evoluzioni e le ricadute economiche e sociali che ne deriveranno.
L'appuntamento è dunque alle ore 21 nell'auditorium comunale di Piazza degli Eroi, martedì 21 maggio.
Luigi Naldini
Direttore Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica e Professore dell’Universita’ Vita Salute San Raffaele, Milano
La terapia genica, una medicina di precisione per il terzo millennio: promesse e sfide scientifiche ed etiche
Gli ultimi anni hanno segnato un punto di svolta per la terapia genica e cellulare: dopo tanti anni di ricerca e battute di arresto finalmente sono arrivati sul mercato i primi farmaci, disponibili per i pazienti, e la lista dei nuovi medicinali avanzati in corso di registrazione si sta allungando rapidamente. Le malattie rare hanno fatto da apripista, come terreno d’elezione per mettere a punto un approccio terapeutico che tratta la malattia alla sua origine genetica ed ha richiesto anni di studio per arrivare a un grado soddisfacente di efficienza e sicurezza. Nel tempo la tecnica è stata perfezionata e adattata a vari tipi di malattie, genetiche ma non solo, come dimostrano le prime e promettenti applicazioni nel campo dei tumori. Accanto alle terapie già disponibili si affacciano all’orizzonte quelle future, basate sulle tecnologie di editing genetico (CRISPR) che permettono di intervenire sul genoma in maniera sempre più precisa, arrivando a “riscrivere” la sequenza di un gene come desiderato. Si aprono cosi’ nuove possibilita’ come correggere direttamente le mutazioni genetiche causa di malattia e potenziare l’azione delle cellule immunitarie contro i tumori. Insieme alle promesse si profilano anche le sfide poste da questi sviluppi non solo alla scienza ma alla societa’ intera. Come garantire un accesso equo a questi trattamenti e sostenerne i costi quando i nuovi farmaci hanno una complessita’ molto superiore a quelli tradizionali, essendo altamente personalizzati e prodotti con le stesse cellule del paziente modificate geneticamente con virus attenuati o enzimi artificiali? Come regolarne la sperimentazione sicura e scientificamente giustificata? Fino a che punto e’ lecito modificare le informazioni genetiche di un individuo quando si passa dal trattamento di una patologia al potenziamento di una funzione? Se la maggior parte delle sperimentazioni oggi in corso sono effettute sulle cellule somatiche di un individuo e restano quindi confinate a quella persona, si profila la possibilita’ di intervenire sulla linea germinale, gameti o embrioni, modificando in modo intenzionale i caratteri genetici del nascituro, ad esempio prevenendo la trasmissione di un gene malattia. Scenari finora impensabili impongono la necessità di una profonda riflessione di natura scientifica ed etica estesa alla cittadinanza intera che affronti il tema della biosicurezza, responsabilita’ e liceità morale di produrre modificazioni genetiche trasmissibili che non solo interessino un individuo nascituro ma vadano a modificare il pool genico della nostra specie.
Direttore Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica e Professore dell’Universita’ Vita Salute San Raffaele, Milano
La terapia genica, una medicina di precisione per il terzo millennio: promesse e sfide scientifiche ed etiche
Gli ultimi anni hanno segnato un punto di svolta per la terapia genica e cellulare: dopo tanti anni di ricerca e battute di arresto finalmente sono arrivati sul mercato i primi farmaci, disponibili per i pazienti, e la lista dei nuovi medicinali avanzati in corso di registrazione si sta allungando rapidamente. Le malattie rare hanno fatto da apripista, come terreno d’elezione per mettere a punto un approccio terapeutico che tratta la malattia alla sua origine genetica ed ha richiesto anni di studio per arrivare a un grado soddisfacente di efficienza e sicurezza. Nel tempo la tecnica è stata perfezionata e adattata a vari tipi di malattie, genetiche ma non solo, come dimostrano le prime e promettenti applicazioni nel campo dei tumori. Accanto alle terapie già disponibili si affacciano all’orizzonte quelle future, basate sulle tecnologie di editing genetico (CRISPR) che permettono di intervenire sul genoma in maniera sempre più precisa, arrivando a “riscrivere” la sequenza di un gene come desiderato. Si aprono cosi’ nuove possibilita’ come correggere direttamente le mutazioni genetiche causa di malattia e potenziare l’azione delle cellule immunitarie contro i tumori. Insieme alle promesse si profilano anche le sfide poste da questi sviluppi non solo alla scienza ma alla societa’ intera. Come garantire un accesso equo a questi trattamenti e sostenerne i costi quando i nuovi farmaci hanno una complessita’ molto superiore a quelli tradizionali, essendo altamente personalizzati e prodotti con le stesse cellule del paziente modificate geneticamente con virus attenuati o enzimi artificiali? Come regolarne la sperimentazione sicura e scientificamente giustificata? Fino a che punto e’ lecito modificare le informazioni genetiche di un individuo quando si passa dal trattamento di una patologia al potenziamento di una funzione? Se la maggior parte delle sperimentazioni oggi in corso sono effettute sulle cellule somatiche di un individuo e restano quindi confinate a quella persona, si profila la possibilita’ di intervenire sulla linea germinale, gameti o embrioni, modificando in modo intenzionale i caratteri genetici del nascituro, ad esempio prevenendo la trasmissione di un gene malattia. Scenari finora impensabili impongono la necessità di una profonda riflessione di natura scientifica ed etica estesa alla cittadinanza intera che affronti il tema della biosicurezza, responsabilita’ e liceità morale di produrre modificazioni genetiche trasmissibili che non solo interessino un individuo nascituro ma vadano a modificare il pool genico della nostra specie.
S.V.