Merate: gli studenti presentano la loro idea di cittadinanza europea e guardano avanti
Una serata per presentare alla comunità un progetto, intitolato “La nostra idea di cittadinanza europea”, frutto di un lungo lavoro durato diversi mesi, portato avanti in sinergia tra gli studenti del Liceo Agnesi di Merate e della scuola media Manzoni grazie alla collaborazione dell’associazione “La Semina”.
È così che venerdì 10 maggio ha avuto luogo la conclusione di questo gratificante percorso presso l’aula magna Borsellino di Via dei Lodovichi, dove i ragazzi hanno illustrato il proprio lavoro, curato dalla professoressa Daniela Ripamonti, e la propria idea di Europa, un tema fortemente sentito nella nostra attualità, soprattutto in vista delle prossime elezioni di fine maggio.
Come spiegato dal professor Luca Riva, l’approccio è stato pluridisciplinare, andando a toccare diverse tematiche sotto forma di percorso laboratoriale grazie all’intervento di relatori, che hanno tenuto otto incontri e hanno aiutato i ragazzi del liceo nella realizzazione di percorsi PowerPoint.
Infine, nella mattinata di venerdì 3 maggio, gli studenti hanno indossato le vesti di insegnanti, recandosi nelle aule del Manzoni per veicolare quanto appreso durante le settimane precedenti ai ragazzi della scuola media. Nella stessa serata, invece, alcuni di loro hanno incontrato il Professor Padoa Schioppa presso Villa Confalonieri [CLICCA QUI PER L’ARTICOLO], per riflettere insieme sul passato e sul futuro dell’Unione Europea.
Sono state tante le discipline oggetto di studio in questo progetto, a cominciare dalla storia e dal diritto sino a giungere all’arte e al design, in modo da poter avviare i giovani ad un percorso di partecipazione politica consapevole sotto più punti di vista.
“Un ringraziamento speciale va ai professori ma soprattutto ai ragazzi, che si sono messi in gioco per realizzare un qualcosa che non serve per prendere un voto in una verifica, ma per prepararsi come persone” ha commentato il Dirigente del Manzoni Dario Crippa, che ha evidenziato quanto sia importante trasmettere alle nuove generazioni quei valori, quali la fratellanza e la pace, propugnati dallo stesso Schuman e che hanno costituito il fondamento dell’Europa stessa.
Gli studenti più grandi sono stati capaci di coinvolgere con passione quelli più piccoli, lavorando assieme, discutendo e progettando attraverso il confronto l’Europa del futuro, sedendosi al medesimo tavolo e cercando di instaurare un dialogo sui temi di attualità più “caldi”. Tre sono state le macrotematiche affrontate: “Perché abbiamo bisogno dell’Europa”, “Un’Europa sostenibile sia per il sociale sia per l’ambiente” e “Come progettare l’Europa in base alle nostre esigenze”.
“Il progetto è stato particolarmente efficace non soltanto nei contenuti, comunque molto vari, ma soprattutto nelle modalità di realizzazione, attraverso un dialogo costruttivo” ha commentato una studentessa del liceo.
Insieme si è parlato di storia dell’Europa, di democrazia e di pace, di immigrazione e di riscaldamento globale, ma anche dei benefici economici che l’appartenenza all’Unione Europea comporta, con la creazione delle quattro libertà fondamentali e l’abbattimento delle barriere doganali. Si è inoltre posto l’accento sulla democrazia e sui diritti, la libertà e la tolleranza, da settant’anni a questa parte garantiti in Europa a conclusione delle due sanguinose guerre mondiali, in un’ottica di tolleranza, solidarietà, giustizia, inclusione sociale e smantellamento di qualunque forma di discriminazione, obiettivo realizzato soprattutto mediante la valorizzazione dell’individuo e la possibilità di autodeterminazione.
I ragazzi non hanno semplicemente individuato i problemi, ma hanno anche presentato una serie di proposte concrete, tra cui, ad esempio, l’implementazione della raccolta differenziata e lo stanziamento di maggiori incentivi a favore di aziende e della ricerca scientifica.
Attraverso lo studio del design hanno pensato che una “bella” Europa, anche da un mero punto di vista estetico, possa realizzare l’incontro tra i popoli e l’essenza stessa su cui il concetto di cittadinanza europea si fonda. E’ così che, ad esempio, un quartiere di Milano come Piazza Angilberto può essere trasformato con un po’ di colore, diventando un centro di aggregazione culturale e di scambio di idee, attorno al quale iniziano a sorgere una serie di attività commerciali che creano occupazione.
Il progetto è stato dunque portato avanti da giovani e giovanissimi, i quali, a fronte dell’importanza delle tematiche di rilevanza locale, nazionale e mondiale, hanno saputo cogliere nel segno, dimostrando una grande sensibilità, interesse ed entusiasmo, pronti a lasciare un’impronta nell’Europa del domani e fungendo da apripista in un lavoro che si spera possa proseguire negli anni a venire.
È così che venerdì 10 maggio ha avuto luogo la conclusione di questo gratificante percorso presso l’aula magna Borsellino di Via dei Lodovichi, dove i ragazzi hanno illustrato il proprio lavoro, curato dalla professoressa Daniela Ripamonti, e la propria idea di Europa, un tema fortemente sentito nella nostra attualità, soprattutto in vista delle prossime elezioni di fine maggio.
Come spiegato dal professor Luca Riva, l’approccio è stato pluridisciplinare, andando a toccare diverse tematiche sotto forma di percorso laboratoriale grazie all’intervento di relatori, che hanno tenuto otto incontri e hanno aiutato i ragazzi del liceo nella realizzazione di percorsi PowerPoint.
Infine, nella mattinata di venerdì 3 maggio, gli studenti hanno indossato le vesti di insegnanti, recandosi nelle aule del Manzoni per veicolare quanto appreso durante le settimane precedenti ai ragazzi della scuola media. Nella stessa serata, invece, alcuni di loro hanno incontrato il Professor Padoa Schioppa presso Villa Confalonieri [CLICCA QUI PER L’ARTICOLO], per riflettere insieme sul passato e sul futuro dell’Unione Europea.
Sono state tante le discipline oggetto di studio in questo progetto, a cominciare dalla storia e dal diritto sino a giungere all’arte e al design, in modo da poter avviare i giovani ad un percorso di partecipazione politica consapevole sotto più punti di vista.
“Un ringraziamento speciale va ai professori ma soprattutto ai ragazzi, che si sono messi in gioco per realizzare un qualcosa che non serve per prendere un voto in una verifica, ma per prepararsi come persone” ha commentato il Dirigente del Manzoni Dario Crippa, che ha evidenziato quanto sia importante trasmettere alle nuove generazioni quei valori, quali la fratellanza e la pace, propugnati dallo stesso Schuman e che hanno costituito il fondamento dell’Europa stessa.
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“Il progetto è stato particolarmente efficace non soltanto nei contenuti, comunque molto vari, ma soprattutto nelle modalità di realizzazione, attraverso un dialogo costruttivo” ha commentato una studentessa del liceo.
Insieme si è parlato di storia dell’Europa, di democrazia e di pace, di immigrazione e di riscaldamento globale, ma anche dei benefici economici che l’appartenenza all’Unione Europea comporta, con la creazione delle quattro libertà fondamentali e l’abbattimento delle barriere doganali. Si è inoltre posto l’accento sulla democrazia e sui diritti, la libertà e la tolleranza, da settant’anni a questa parte garantiti in Europa a conclusione delle due sanguinose guerre mondiali, in un’ottica di tolleranza, solidarietà, giustizia, inclusione sociale e smantellamento di qualunque forma di discriminazione, obiettivo realizzato soprattutto mediante la valorizzazione dell’individuo e la possibilità di autodeterminazione.
I ragazzi non hanno semplicemente individuato i problemi, ma hanno anche presentato una serie di proposte concrete, tra cui, ad esempio, l’implementazione della raccolta differenziata e lo stanziamento di maggiori incentivi a favore di aziende e della ricerca scientifica.
Attraverso lo studio del design hanno pensato che una “bella” Europa, anche da un mero punto di vista estetico, possa realizzare l’incontro tra i popoli e l’essenza stessa su cui il concetto di cittadinanza europea si fonda. E’ così che, ad esempio, un quartiere di Milano come Piazza Angilberto può essere trasformato con un po’ di colore, diventando un centro di aggregazione culturale e di scambio di idee, attorno al quale iniziano a sorgere una serie di attività commerciali che creano occupazione.
Il progetto è stato dunque portato avanti da giovani e giovanissimi, i quali, a fronte dell’importanza delle tematiche di rilevanza locale, nazionale e mondiale, hanno saputo cogliere nel segno, dimostrando una grande sensibilità, interesse ed entusiasmo, pronti a lasciare un’impronta nell’Europa del domani e fungendo da apripista in un lavoro che si spera possa proseguire negli anni a venire.
G.M.G.