Milano: anche il Mandic, con il ''Cantù'' al presidio contro la chiusura notturna del Ps

Le rassicurazioni dell’assessore regionale al welfare Giulio Gallera ("..L'ospedale Mandic di Merate non ha bisogno di essere salvato perché non rischia nulla, né la chiusura del Pronto Soccorso, né quella del punto nascita che garantisce 650 parti l'anno (ben al di sopra dei 500 richiesti”.…) non sono bastate a fermare la delegazione del San Leopoldo Mandic che questa mattina ha partecipato al presidio sotto il palazzo della regione. Presidio organizzato per chiedere la riapertura notturna del Pronto soccorso dell’ospedale “Costantino Cantù” di Abbiategrasso, chiuso nonostante le rassicurazioni dell’assessore Gallera come si legge nel servizio del sito Corriere Alto Milanese.com: “Regione Lombardia ha chiuso il P.S. di Abbiategrasso dopo solo pochi giorni da un incontro pubblico, in cui l’assessore aveva dichiarato di considerare le richieste del territorio di mantenere aperto il P.S., senza preavvisare i Comuni e senza avere previsto una soluzione alternativa in grado di soddisfare correttamente le esigenze del territorio. Basta vedere le file infinite ed i tempi di attesa al P.S. dell’Ospedale di Magenta e la continua diminuzione di accesso al P.S. di Abbiategrasso giudicato ormai non più affidabile dai dirigenti dell’ATS e dai cittadini. L’esito dell’incontro è stato scontato: l’assessore Gallera, a nome della Giunta regionale, ha ribadito che il P.S. dell’Ospedale “Costantino Cantù” di Abbiategrasso resterà chiuso nelle ore notturne”.

Nei fatti, questa settimana inizia il lavoro dell’apposita commissione regionale che sulla scorta delle indicazioni del D.M. 70 nazionale e delle disposizioni contenute nella delibera regionale 1046/2018 dovrà per l’appunto valutare quali strutture di pronto soccorso ridimensionare con la chiusura notturna e l’inserimento attivo della guardia medica sostitutiva laddove il numero medio annuo di accessi non arriva a quota 100.

E come noto gli accessi al Mandic sono sotto, sia pure di poche unità, a questa soglia. Ma al di là della chiusura o meno del pronto soccorso dalle 20 alle 8 del mattino e della soppressione – data per impossibile – del punto nascite che nonostante un calo progressivo ha comunque un numero di parti (650 nel 2018)ben superiore alla soglia minima di 500, resta che l’indebolimento del presidio è continuo. Primari assunti con 3-4 anni ancora di attività, scarsità di risorse per aumentare l’organico e le prestazioni, se si fa eccezione per gli 8 posti di Pneumologia in gestione peraltro all’Inrca di Ancora (ma questo Gallera nel suo comunicato non lo dice)e a causa della penuria di anestesisti un calo continuo dell’attività chirurgica. Nonostante la struttura complessa, oggi gestita come facente funzioni dal dottor Marco Confalonieri sia composta da professionisti di assoluta qualità e esperienza in grado di assicurare interventi di elevata complessità.

Qualche numero dà meglio l’idea della situazione in atto, che spesso non appare perché “strisciante” non “eclatante”. Nel 2012 sono stati effettuati all'incirca 1.090 interventi – nel 2013 1.053 – nel 2014 1.089 – nel 2015 1.099 – nel 2016 1.038 – nel 2017 941 e nel 2018 886. Per il 2019 si intravvede una tendenza ancora negativa con un – 15%.
E su queste problematiche, un po’ più complesse e che nulla c’entrano con i titoli dei giornali che dovranno lavorare i nuovi sindaci di tutti i comuni interessati al voto, a partire da Merate e Casatenovo.

Tornando al presidio di questa mattina, il presidente della Giunta regionale Attilio Fontana ha assicurato che riprenderà in esame la questione del pronto soccorso di Abbiategrasso. I cui cittadini avevano creduto alle rassicurazioni dell’assessorato. “Un po’ come sta accadendo ora per il Mandic” hanno detto i partecipanti. Nonostante le rassicurazioni di Giulio Gallera e di Massimo Panzeri.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.