Mandic: ben 160 giorni per una radiografia. Perché solo 11 a Lecco e 9 al 'poli' Oggiono?

Il direttore sanitario dr. Vito Corrao
"Rara patologia congenita", così nella fiction Montalbano, aveva definito l'alluce valgo il compianto dottor Pasquano. In realtà la patologia è meno rara di quello che si pensa  per quanto, spesso, proprio di natura congenita. Quindi, fatta la prima visita col chirurgo ortopedico il paziente deve sottoporre il piede - o i piedi - a una radiografia. Ma qui incontra il primo di una serie di ostacoli. Prenotazione al call center regionale - quello che era stato istituito a Paternò, Sicilia, città natale degli onorevoli La Russa - 800638638. Attesa infinita e poi una serie di prema 1, prema 2, prema 7 e quando bene si è scelto un numero ce n'è un altro immediatamente dopo da premere. Completati i numeri primi, si aspetta il proprio turno sapendo, dice il nastro registrato, quanti altri sono in attesa. Finalmente arriva la voce tanto attesa di un addetto. Che però, sia pure con gentilezza, congela le aspettative del paziente. Dunque, leggete bene, , chiamata lunedì 1 aprile: per una radiografia al piede al poliambulatorio di Oggiono la prima data utile è il 10 aprile alle ore 12,30, al Manzoni di Lecco il 12 aprile alle 12,20 e al Mandic di Merate. . . . ."diciamo almeno 160 giorni, sì lo so mi spiace davvero, purtroppo prima non si può. Ma se crede c'è Vimercate con un'attesa di una decina di giorni...".

Pur di non abbandonare il "pubblico" per un laboratorio privato il paziente tenta la strada della visita a pagamento sempre al Mandic. Telefonata allo 039.59161, sequenza numerica 1 per, 2 per, 3 per...... e poi di nuovo 1 per...2 per...3 per.... Finalmente arriva l'operatore che risponde dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 15. "No mi dispiace le radiografie private non si eseguono". Fine dei tentativi. Certo restano il poliambulatorio e il Manzoni che fanno parte della medesima ASST e quindi è giusto che all'interno dell'azienda ci siano situazioni diverse per ciascun esame diagnostico. Ma il dottor Vito Corrao, nuovo e già apprezzato direttore sanitario aziendale - certo far meglio del predecessore non è un'impresa titanica - ci può spiegare perché a Lecco l'attesa è di 11 giorni e a Merate di 160? Così a occhio c'è qualcosa che non va o nella distribuzione delle apparecchiature oppure, più probabile, nella dotazione di personale. Lo stesso Rodolfo Capialbi Milani, capodipartimento "Immagini" una spiegazione ce l'ha di sicuro. Tuttavia confidiamo nel dottor Corrao che ha una lunga esperienza ospedaliera come direttore sanitario di importanti presidi milanesi e che è un portabandiera della coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa.
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