Ora la 2^ fase: il 7/12 la riapertura ai veicoli. I treni torneranno a passare a ottobre 2020
Dopo quella del 29 marzo, ora le date da appuntarsi sull’agenda saranno quelle del prossimo 7 dicembre e di ottobre 2020. Dopo i pedoni e le biciclette, tra poco più di sei mesi potranno tornare a transitare lungo il Ponte San Michele i motocicli e le automobili; tra due autunni, invece, anche i treni. Nessuna modifica, dunque, al cronoprogramma reso noto da Rete Ferrovie Italiane lo scorso gennaio, quando per la prima volta l’ingegner Maurizio Gentile, l’amministratore delegato della società, aveva fatto visita in uno dei due paesi – Calusco – dove appoggia il viadotto per cui è stato nominato commissario straordinario del ripristino.
Gentile, presente anche alla riapertura parziale del San Michele di venerdì mattina, ha negato che vi sia la possibilità perchè le tempistiche possano addirittura accorciarsi, nonostante abbia dichiarato che la volontà di accelerare ci sia tutta, anche da parte dell’impresa che sta svolgendo i lavori (la Luigi Notari Spa). L’amministratore delegato di RFI non se l’è sentita, quando glielo hanno chiesto prima il sindaco di Calusco Michele Pellegrini e la referente del Comitato Ponte San Michele poi, di affermare che le due riaperture attese saranno anticipate. Elisa Biffi, responsabile comunicazione del Comitato, intervenuta durante l’assemblea che si è svolta in Cascina Maria, ha inoltre chiesto a Gentile la possibilità di effettuare sulla struttura delle prove di carico già nelle prossime settimane, poiché è dimostrabile che ad oggi il Ponte abbia retto il peso decisamente considerevole dei mezzi di lavoro.
Nei circa 100 giorni di lavori, partiti in verità in sordina e diventati poi sempre più incessante da parte degli operai, attivi sulla struttura secolare giorno e notte (sabato e domenica compresi), il grosso delle operazioni hanno riguardato ovviamente il ripristino dell'asse stradale.
L'ing. Pancini
Il commissario straordinario ha però spiegato che è responsabilità di RFI permettere il libero utilizzo del Ponte soltanto quando potrà dare garanzia che questo regga un certo peso. Le stesse misure di evacuazione che contraddistinguono la presenza di un cantiere, che è peraltro costantemente monitorato, non può essere applicato alla libera circolazione dei veicoli. Perciò il cronoprogramma sarà quello apparso, di fatto senza alcun aggiornamento rispetto alle precedenti versioni, nella mattinata odierna sul sito di Ferrovie dello Stato.Nei circa 100 giorni di lavori, partiti in verità in sordina e diventati poi sempre più incessante da parte degli operai, attivi sulla struttura secolare giorno e notte (sabato e domenica compresi), il grosso delle operazioni hanno riguardato ovviamente il ripristino dell'asse stradale.
VIDEO
Tutto intorno, però, come hanno spiegato nei rispettivi interventi svolti durante la riunione che si è tenuta in Cascina Maria in seguito all'inaugurazione l'ingegner Pancini e l'architetto Ferrari dell'Impresa Notari, sono stati preparati e in parte già avviati i lavori di rafforzatura delle aste portanti.
Pancini, tra le altre cose, ha spiegato di come uno degli interventi più complicati sia stato quello di organizzare la logistica del cantiere con ponteggi a sbalzo.
L'architetto Ferrari
A proposito della riasfaltatura, l'ingegnere ha chiarito che una prima parte dell'intervento di rimozione del manto bituminoso si è svolta attraverso l'utilizzo di una fresa meccanica, poi completata con un lavoro di rimozione manuale servito a non danneggiare la carpenteria metallica del ponte. Sono stati poi rimossi 500 metri di parapetto storico che ora sono in fase di ripristino. L'ingegner Pancini ha spiegato, poi, che ad oggi sono state rinforzate in tutto 95 aste.''Ogni singolo pezzo - ha chiarito - è stato calato manualmente fino al punto di installazione, non essendo ancora disponibili le piste di accesso alle pile''.
A.S.