Merate: nasce il comitato a difesa dell'ospedale Mandic. Un'ottantina gli aderenti. Lanciato l'allarme sulla stroke unit

Un'ottantina di persone ha partecipato all'assemblea che si è tenuta questa sera al primo piano del bar "Le piazze" di fronte al Mandic per prendere nozione della situazione in cui versa l'ospedale di Merate e per avviare azioni concrete a sua difesa. Forse nemmeno gli organizzatori delegati USB si aspettavano una risposta così numerosa dato anche l'orario di un giorno lavorativo e vista la concomitanza con la partita dell'Italia.

Riccardo Germani e Francesco Scorzelli

Al tavolo Francesco Scorzelli e il collega Riccardo Germani che hanno tratteggiato la situazione attuale, soprattutto riguardo il pronto soccorso che se dovesse scendere sotto i cento accessi giornalieri andrebbe verso la chiusura notturna. Lo sguardo chiaramente si è poi allargato a comprendere un po' tutto il comparto, dalle condizioni di lavoro degli operatori oberati da turni massacranti fino all'età sempre più "avanzata" degli operatori, con i problemi connessi alla difficoltà di reggere certi carichi di lavoro.
Particolare preoccupazione, dopo avere stigmatizzato l'atteggiamento della direzione che prima ha concesso l'aula e poi l'ha negata costringendo a ripiegare sulla sala di un bar, è stata espressa da Francesco Scorzelli su alcune "operazioni" che pare siano in atto sottotraccia. La prima circa il rischio di appalto a una società esterna del magazzino della Farmacia per mancanza di personale e la seconda riguardante indiscrezioni che darebbero in fase di rimensionamento la stroke unit e dunque il reparto stesso di neurologia.

Due però sono stati i punti cardine della serata. Il primo risultato raggiunto è stato quello della costituzione di un comitato a difesa dell'ospedale a cui hanno aderito all'unanimità cittadini, lavoratori e rappresentanti delle sigle sindacali presenti. Si partirà dunque da questa ottantina di persone per poi pian piano allargare il bacino di aderenti tramite raccolte firme, momenti pubblici, passaparola e comunque tutta una serie di iniziative per tenere alta l'attenzione sul tema e vigilare affinché nessuna azione da parte della dirigenza o comunque dei vertici regionali possa andare a depotenziare il presidio. Un presidio che come è stato ribadito più volte nel corso dell'assemblea ha già subito un depauperamento importante a favore dell'ospedale di Lecco come la riduzione di, l'accentramento nel capoluogo di tutta una serie di attività che prima venivano svolte con eccellenza a Merate e che ora sono state trasferite al Manzoni.

La situazione è stata poi ben tratteggiata da una dipendente che ha raccontato come al suo arrivo 25 anni fa il Mandic fosse un centro particolarmente "vivace", con medici e personale motivati a mantenere e far crescere le attività e i servizi alla cittadinanza. In 25 anni ha testimoniato l'operatrice la situazione si è ribaltata, il personale non è più motivato anzi subisce spesso un trattamento che lo incentiva ad andarsene ea trovare soluzioni lavorative ed economiche migliori. Raccolta l'unanimità per il comitato si è passati a condividere un documento da sottoporre per ora al consiglio comunale di Merate affinchè deliberi in tempi brevi un apposito regolamento per lo svolgimento del referendum propositivo con le modalità di raccolta firme, lo svolgimento della consultazione, la validità delle stesse e la proclamazione del risultato a garanzia dell'espressione di voto.
Da sottolineare anche questa sera l'assenza dei rappresentanti della politica delle locali istituzioni, di qualunque colore, fatto salvo per l'assessore Fabio Crippa di Casatenovo, il consigliere comunale di Olgiate Pierantonio Galbusera, il consigliere di Santa Maria Hoè Saverio Morisi. Particolarmente numerosi i grillini meratesi.

S.V.
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