Merate: Andrea Robbiani vola nel sondaggio al 34% dei voti. Procopio secondo. Altissima la partecipazione, più di 3.300
L’affondo è avvenuto nelle ultime 12 ore del sondaggio. Anche se per quasi l’intera giornata Andrea Ambrogio Robbiani ha guidato la classifica del consigliere uscente più apprezzato dai meratesi. Robbiani ha preso la testa della graduatoria già a un’ora dall’apertura del sondaggio, quando il “sistema” ha elaborato i primi numeri e percentuali. Poi nel corso della giornata è stato più volte superato prima da Alfredo Casaletto, poi da Giuseppe Procopio e in una fase attorno a mezzogiorno pure da Fabio Tamandi. Alessandro Pozzi ha avuto la sua mezzora di gloria ma poi ha perso progressivamente terreno. Dal tardo pomeriggio in avanti, fino a stamane alle 8,30 quando, automaticamente, il sondaggio è stato chiuso, Robbiani è risultato in testa alla classifica distanziando progressivamente i rivali più diretti.
Due parole sul metodo, al fine di dissipare equivoci e sospetti. Il “sistema” utilizzato è una piattaforma esistente sul mercato che la società informatica esterna ha adeguato al tipo di sondaggio. Il nostro intervento è limitato alla parte grafica, cioè all’inserimento delle “testine” dei partecipanti. I controlli periodici non hanno segnalato anomalie durante tutte le 24 ore. Gli accessi maggiori sono avvenuti tra le 19 e le 23 e comunque la crescita della partecipazione al sondaggio si è verificata a partire dal tardo pomeriggio. Il sistema è dotato di una protezione contro i “voti a raffica” e per essere “bucato” un hacker si deve impegnare parecchio ed essere davvero molto esperto. Al più qualche “furbo” può aver votato più volte con diversi browser, ma i numeri sarebbero talmente risicati da non intaccare la solidità dell’impianto statistico. Sicuramente a votare non sono stati solo cittadini residenti a Merate. Con i social, i consiglieri più attivi e spregiudicati, hanno sicuramente attivato le truppe cammellate per portare consensi. A questo, purtroppo, non c’è rimedio, salvo ricorrere ai sondaggi telefonici registrati.
Ma tale metodo difficilmente potrebbe raggiungere 3.389 persone, tante quante hanno partecipato al sondaggio nelle 24 di funzionamento, cioè dalle 8,30 di lunedì alle 8,30 di martedì.
Ed ecco quindi i dati. Balzano subito all’occhio i risultati del primo e dell’ultimo classificato: Andrea Robbiani con ben 1.153 preferenze e Massimiliano Vivenzio con 13. Quest’ultimo, che noi reputiamo comunque tra i migliori assessori degli ultimi dieci anni, sconta la lunga assenza dalla scena politica cittadina, se non per le sedute istituzionali e qualche manifestazione. Nonché la posizione altalenante circa la partecipazione o meno alla prossima campagna elettorale. Un peccato perché l’attuale assessore all’urbanistica ha sicuramente un grado di preparazione e competenza molto elevati che andrebbero soltanto messi a profitto pur a scapito dell’attività professionale – però irrinunciabile – e del residuo tempo libero.
Robbiani non è una sorpresa. Al netto della sua sezione – il che è tutto dire – la sua popolarità è sempre stata di spessore e c’è da ritenere che gran parte della base leghista, quella che non frequenta la sezione, preferisca Robbiani come candidato sindaco a Massimo Panzeri. Comunque Robbiani ha ottenuto 1.153 voti pari al 34% circa dei partecipanti. Il cui numero, giova ricordarlo, corrisponde al 40% circa dei voti validi espressi dai meratesi nel 2014.
Dietro il leghista si è piazzato il sempiterno Giuseppe Procopio che si conferma ancora una volta come un gran portatore di voti, un personaggio di grande notorietà e inossidabile, come quelle statuine del presepe ereditate dai nonni. Procopio ha ottenuto 700 preferenze con un dato percentuale superiore al 20% dei partecipanti.
Inatteso invece il terzo posto di Alfredo Casaletto che pur essendo in Aula da dieci anni non ha mai “bucato” troppo sui media. Nonostante ciò il capogruppo di “Più Merate” ha conquistato ben 641 preferenze piazzandosi di poco dietro a Procopio con un bel 19%.
Segue appena sotto il podio Fabio Tamandi, altro grande portatore di voti. Il distacco dai primi tre classificati è notevole, tuttavia il panettiere di via Verdi ha arricchito di un robusto 70% il numero dei consensi ottenuti alle elezioni di cinque anni fa.
Prima del candidato sindaco del centrodestra si è piazzato Ernesto Sellitto, che oggi milita nella maggioranza ma ha aderito a +Europa che a livello nazionale è schierata col centrosinistra. Sellitto è distanziato di parecchie lunghezze da Tamandi ma col suo quinto posto ha battuto Massimo Panzeri che con 116 preferenze, curiosamente le stesse ottenute nel 2014 dal primo classificato di “Prospettiva Comune”, Andrea Valli, ottiene il sesto posto. A seguire tutti gli altri fino, appunto all’ultimo classificato, Vivenzio.
Come abbiamo detto bisogna considerare la ferma “volontà” di correre da parte di alcuni che ha certamente influito sul risultato finale. Ma pur considerando molti voti provenienti da fuori città, il quadro che emerge da questo secondo sondaggio, dopo quello sul mega progetto di via Verdi – già fortemente criticato anche da numerosi residenti nel quartiere – offre un’idea chiara dell’orientamento elettorale.
I partiti contano, ma qui contano soprattutto le persone. Sta a Massimo Panzeri e Aldo Castelli saper intercettare quelle più competenti – e questo è fondamentale – ma anche capaci di tradurre in consensi concreti la propria competenza e notorietà.
E ancora una volta, come nel 2014 quando Massironi chiuse la corsa con la volata ai seggi 13 e 14 di Sartirana, saper scegliere bene nelle frazioni.
Andrea Robbiani, Giuseppe Procopio, Alfredo Casaletto
Due parole sul metodo, al fine di dissipare equivoci e sospetti. Il “sistema” utilizzato è una piattaforma esistente sul mercato che la società informatica esterna ha adeguato al tipo di sondaggio. Il nostro intervento è limitato alla parte grafica, cioè all’inserimento delle “testine” dei partecipanti. I controlli periodici non hanno segnalato anomalie durante tutte le 24 ore. Gli accessi maggiori sono avvenuti tra le 19 e le 23 e comunque la crescita della partecipazione al sondaggio si è verificata a partire dal tardo pomeriggio. Il sistema è dotato di una protezione contro i “voti a raffica” e per essere “bucato” un hacker si deve impegnare parecchio ed essere davvero molto esperto. Al più qualche “furbo” può aver votato più volte con diversi browser, ma i numeri sarebbero talmente risicati da non intaccare la solidità dell’impianto statistico. Sicuramente a votare non sono stati solo cittadini residenti a Merate. Con i social, i consiglieri più attivi e spregiudicati, hanno sicuramente attivato le truppe cammellate per portare consensi. A questo, purtroppo, non c’è rimedio, salvo ricorrere ai sondaggi telefonici registrati.
Ma tale metodo difficilmente potrebbe raggiungere 3.389 persone, tante quante hanno partecipato al sondaggio nelle 24 di funzionamento, cioè dalle 8,30 di lunedì alle 8,30 di martedì.
Ed ecco quindi i dati. Balzano subito all’occhio i risultati del primo e dell’ultimo classificato: Andrea Robbiani con ben 1.153 preferenze e Massimiliano Vivenzio con 13. Quest’ultimo, che noi reputiamo comunque tra i migliori assessori degli ultimi dieci anni, sconta la lunga assenza dalla scena politica cittadina, se non per le sedute istituzionali e qualche manifestazione. Nonché la posizione altalenante circa la partecipazione o meno alla prossima campagna elettorale. Un peccato perché l’attuale assessore all’urbanistica ha sicuramente un grado di preparazione e competenza molto elevati che andrebbero soltanto messi a profitto pur a scapito dell’attività professionale – però irrinunciabile – e del residuo tempo libero.
Robbiani non è una sorpresa. Al netto della sua sezione – il che è tutto dire – la sua popolarità è sempre stata di spessore e c’è da ritenere che gran parte della base leghista, quella che non frequenta la sezione, preferisca Robbiani come candidato sindaco a Massimo Panzeri. Comunque Robbiani ha ottenuto 1.153 voti pari al 34% circa dei partecipanti. Il cui numero, giova ricordarlo, corrisponde al 40% circa dei voti validi espressi dai meratesi nel 2014.
Dietro il leghista si è piazzato il sempiterno Giuseppe Procopio che si conferma ancora una volta come un gran portatore di voti, un personaggio di grande notorietà e inossidabile, come quelle statuine del presepe ereditate dai nonni. Procopio ha ottenuto 700 preferenze con un dato percentuale superiore al 20% dei partecipanti.
Inatteso invece il terzo posto di Alfredo Casaletto che pur essendo in Aula da dieci anni non ha mai “bucato” troppo sui media. Nonostante ciò il capogruppo di “Più Merate” ha conquistato ben 641 preferenze piazzandosi di poco dietro a Procopio con un bel 19%.
Segue appena sotto il podio Fabio Tamandi, altro grande portatore di voti. Il distacco dai primi tre classificati è notevole, tuttavia il panettiere di via Verdi ha arricchito di un robusto 70% il numero dei consensi ottenuti alle elezioni di cinque anni fa.
Prima del candidato sindaco del centrodestra si è piazzato Ernesto Sellitto, che oggi milita nella maggioranza ma ha aderito a +Europa che a livello nazionale è schierata col centrosinistra. Sellitto è distanziato di parecchie lunghezze da Tamandi ma col suo quinto posto ha battuto Massimo Panzeri che con 116 preferenze, curiosamente le stesse ottenute nel 2014 dal primo classificato di “Prospettiva Comune”, Andrea Valli, ottiene il sesto posto. A seguire tutti gli altri fino, appunto all’ultimo classificato, Vivenzio.
Come abbiamo detto bisogna considerare la ferma “volontà” di correre da parte di alcuni che ha certamente influito sul risultato finale. Ma pur considerando molti voti provenienti da fuori città, il quadro che emerge da questo secondo sondaggio, dopo quello sul mega progetto di via Verdi – già fortemente criticato anche da numerosi residenti nel quartiere – offre un’idea chiara dell’orientamento elettorale.
I partiti contano, ma qui contano soprattutto le persone. Sta a Massimo Panzeri e Aldo Castelli saper intercettare quelle più competenti – e questo è fondamentale – ma anche capaci di tradurre in consensi concreti la propria competenza e notorietà.
E ancora una volta, come nel 2014 quando Massironi chiuse la corsa con la volata ai seggi 13 e 14 di Sartirana, saper scegliere bene nelle frazioni.
