Accadeva 30 anni fa/78, 1-31 gennaio: la foto di Merate 1988. Arriva il piano per via Roma. Polifonica in festa per i 20 anni

L'anno vecchio, 1988, finisce con una raffica di furti nelle abitazioni. Esattamente come inizia l'anno nuovo, 1989. Alla base di questa situazione la sostanziale impunità dei malviventi che restano ignoti nel 97% dei casi e nell'altro 3% gli arrestati tornano quasi subito in libertà. Così la cronaca deve registrare - a volo d'uccello - un furto in via Resegone a Sartirana di Merate, bottino una quarantina di milioni; un altro in via Donatori del Sangue a Cernusco, bottino una decina di milioni; un terzo in via Cazzaniga a Merate, bottino 35 milioni e, numerosi altri con minori "ricavi" per i banditi, tutti messi a segno tra il 31 dicembre e l'1 gennaio.

La Polifonica e il Gruppo Armonico di Sabbioncello si preparano a festeggiare i 20 anni di attività. Nati nel 1969 da un'idea di padre Vincenzo Conti, che ne era anche il direttore, si sono affermati come una delle più importanti realtà culturali del territorio. Una cinquantina di iscritti si incontra ogni settimana per le prove nel santuario. Imponente la produzione di padre Vincenzo Conti, autore di opere e brani musicali particolarmente apprezzati "..... la cui musica trae origine dall'anima francescana semplice, pura, essenziale ma ricca di toni lirici e melodie suggestive..." come spiega un giornale dell'epoca.

Padre Vincenzo Conti

Sono 356, due in più rispetto all'anno precedente, gli aborti effettuati nella Ussl 14, distretto sanitario di Merate. Di questi, 92 sono stati praticati su donne residenti nei paesi afferiti all'Ussl 14, il restante a donne provenienti dal milanese, dal comasco e dal bergamasco. Delle 356 donne che hanno chiesto di interrompere volontariamente la gravidanza, 194 erano coniugate, 151 nubili, 8 divorziate e 3 vedove. Dieci le donne residenti a Merate.

La cronaca breve informa che a Cernusco, finalmente, la commissione urbanistica ha deciso: via Lecco torna ad essere a doppio senso di marcia. Contro il provvedimento introdotto del senso unico i commercianti del centro avevano persino fatto una serrata.

A Perego il Comune dice no all'allevatore intenzionato ad avviare tra le località Roncaria e Casuerchio un allevamenti di cervi.

A Osnago continua la moria di cani avvelenati da stricnina. In una sola giornata ne erano stati trovati ben quattro senza vita.

A Verderio Superiore, per restare in tema di cani, due molossi aggrediscono un uomo di 65 anni che sceso dalla bicicletta si stava recando nell'orto per trascorrervi il pomeriggio. Diverse le ferire a braccia e gambe. Immediato il trasferimento al Pronto soccorso dell'ospedale di Merate.

A Merate "chiude" di fatto il distaccamento dei vigili del fuoco. I due ausiliari che alternandosi rispondevano alle chiamate erano stati dirottati al comando di Como, sotto organico come Lecco. Così le richieste di soccorso dovevano essere inoltrate tramite il 115 cui rispondeva Monza per distretto telefonico che a sua volta "girava" la richiesta a Lecco e da qui partiva l'allerta per cinque-sei pompieri volontari, oltre, in caso di necessità a qualche mezzo. Ambrogio Sala, funzionario Cgil del pubblico da tempo sollecitava i comuni a dotarsi di una caserma. Ma i volontari non ci stanno e dopo qualche settimana attivano il "teledrin": la chiamata attraverso il 115 arriva al comando di Monza che mediante un numero riservato la inoltra a sei volontari pronti ad alternarsi 24 ore su 24.

Gennaio storicamente è il mese dedicato alle statistiche, quelle dell'anno precedente. Ed ecco quindi una istantanea di Merate: 13.975 i residenti a fine 1988 di cui 6.667 maschi e 7.308 femmine. Gli over 65 sono 1.818 dei quali 307 maschi e 1.511 femmine. Il quartiere meno "contaminato" da nati fuori dal comune è Sartirana col 52% di nativi meratesi. I laureati sono 543, appena il 3,9% dei residenti, seguono i titolari di scuola media superiore, 1.949 pari al 14%.

 

 

Mentre sta per sorgere la nuova "city", o quanto meno il nuovo centro terziario e commerciale sull'area un tempo occupata dal Catenificio Regina, chiude uno dei negozi più antichi della città: "Tonolli cappelli e ombrelli". Dietro quell'insegna di via Manzoni c'era un pezzo di storia di Merate, quando il cappello era quasi d'obbligo e gli ombrelli si riparavano. Dopo la scomparsa di Renzo Tonolli che aveva servito i meratesi per quasi sessant'anni, la moglie Leonilde di 79 anni e la cognata Veronica di 69 avevano deciso che non si poteva più continuare senza i loro uomini (Attilio, il fratello di Renzo, era scomparso nel 1981). Così la saracinesca si è abbassata per l'ultima volta. Un addio triste.

Lorenzo seduto davanti al negozio, con alle spalle l'esposizione di ombrelli. Accanto il fratello Attilio

Il dibattito su quale futuro per Merate anima la Dc che governa in piena autonomia con Giacomo Romerio alla guida della Giunta. Si discute del bilancio preventivo 1989 e subito il gruppo di maggioranza si divarica sul punto più qualificante: vendere o meno il grande terreno sull'area Cazzaniga. Negli anni a venire, e fino ai giorni nostri, quell'area è tra le più citate dai media locali. I consiglieri Ripamonti e Bonalume, entrambi ex assessori si schierano contro l'ipotesi dominante di fare cassa cedendo il terreno a privati. L'idea dei due è di evitare altro cemento destinando l'area a spazi attrezzati e zone verdi di pubblica utilità realizzando invece un parcheggio sotterraneo.

Intanto arriva in comune il progetto più imponente degli ultimi anni. Lo presenta l'architetto Patrizio Sidoti, amministratore della società immobiliare Merastor della famiglia Brivio Sforza Trivulzio. Il piano prevede la completa ristrutturazione di tutte le proprietà del "marchese Brivio" come veniva apostrofato dai vecchi residenti di via Roma, una delle vie più antiche della città, e piazza della Vittoria. Oltre trentamila metri cubi da abbattere, ristrutturare o ricostruire di nuovo pur mantenendo all'esterno la medesima facciata e senza alcun arretramento del fronte stradale. Insomma da fuori deve apparire un intervento di restauro mentre oltre i portoni tutto cambia. Si parte dalla corte posta alle spalle del salumificio e dell'ex mobilificio Viscardi e poi si sale verso la "curt del lacee" quella dopo a ridosso della villa mentre la proprietà è disposta a cedere al Comune la "curt del Rossini" destinata a ospitare piccoli appartamenti comunali a disposizione di anziani, giovani coppie e famiglie disagiate. Un anno la progettazione del grande intervento, sei per concluderlo, 8 i miliardi stimati di investimento.

Il cortile di Via Roma

A Cernusco si torna a parlare del recupero del castello, fino a pochi anni prima di proprietà del conte Giovanni Lurani Cernuschi e poi ceduto all'Immobiliare Castello di Milano. Il maniero, vincolato sin dal 1912 come meritevole di salvaguardia, versa in condizioni di assoluto degrado. Una prima proposta da parte del privato di realizzare un albergo ristorante era stata respinta dal Comune intenzionato a mantenerne un uso pubblico. Ma nessun intervento conservativo era stato portato avanti. Nel frattempo l'operatore privato si era dichiarato intenzionato a ristrutturare l'immobile a uso residenza.

A Paderno d'Adda una folla commossa segue il feretro di Anselmo Colombo, scomparso improvvisamente a 59 anni. Titolare dell'omonimo mulino era dedito totalmente al lavoro. Una vita intera dedicata al grano, nella tradizione di famiglia. E solo un piccolo svago: l'amicizia con Trapattoni e...l'Inter. Ultimamente si era impegnato anche nell'associazione di categoria dove era un punto di riferimento.

 

A Paderno arriva l'architetto francese Pierre Bideau, l'uomo che aveva illuminato la tour Eiffel e che era stato chiamato per illuminare il San Michele in occasione della festa dei cento anni di apertura del viadotto. Il noto architetto aveva più volte visitato il ponte camminando sia sopra che sotto lungo la massicciata ferroviaria in compagnia dei sindaci di Calusco, Alfredino Cattaneo e di Paderno, Arturo Villa. "Mon dieu - aveva esclamato appena giunto sul ponte - sembra la torre Eiffel vista in orizzontale". E poi "L'illuminazione è essenziale, è come il trucco sul viso di una donna...". Sicuramente. Ma anche un po' di manutenzione non sarebbe guastata.

L'architetto francese Pierre Bideau

"A quasi cento anni dall'inizio della sua costituzione il museo civico di storia naturale di Merate rivive la sua seconda giovinezza. Sistemato in accoglienti locale dell'edificio Manzoni ed in spaziose e voluminose vetrine di cristallo il museo è un prezioso presidio di divulgazione culturale non solo per le scolaresche ma anche per tutta la cittadinanza". Così l'ing.Luigi Zappa, nella sua qualità di assessore all'istruzione annunciava la riapertura del civico museo fissata per sabato 4 febbraio.

L'ing. Luigi Zappa

 

78/continua

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