Dr.Marco Bernardi: da zero abbiamo costruito una chirurgia pediatrica d’eccellenza. Sono in pensione ma non abbandono i ''miei bambini''. Per loro e per i loro genitori ci sono sempre

"La mia bimba, nata a termine il 5 novembre a Lecco, è stata operata per atresia intestinale dal dottor Marco Bernardi, un caso raro che lui ha compreso immediatamente e che si è risolto grazie a lui e alla sua equipe... Non smetteremo mai di ringraziarlo, è una persona eccezionale.... Grazie a lui la nostra bimba ora è finalmente a casa e il suo sorriso ci riempie di gioia" Luana.


"Sono la mamma di una bambina di 4 mesi ricoverata presso la struttura di chirurgia pediatrica dell'ospedale di Merate e grazie a Dio finita nelle mani del dottor Bernardi e della dottoressa Corizia. Grazie al loro intervento tempestivo la mia piccola ora è qui con me. Vorrei anche ringraziare la dottoressa Isinbaldi perché è grazie a lei che si accorta del problema di mia figlia, che si è dato il via a tutto...grazie di cuore", Valentina.

Il dr. Marco Bernardi


Sono due, scelte a caso, delle decine e decine di lettere di ringraziamento scritte da genitori di bimbi piccoli se non addirittura neonati, al dottor Marco Bernardi e alla sua equipe di chirurgia pediatrica. Per sostenerne l'attività era nata un'associazione, promossa da genitori di bimbi operati dal chirurgo che è stata sciolta il mese scorso dopo l'uscita del medico dal servizio attivo presso l'ASST di Lecco per il pensionamento. Un'altra eccellenza della nostra azienda ospedaliera che se non sarà adeguatamente sostenuta dalla direzione generale potrebbe spegnersi irrimediabilmente. Marco Bernardi, praticamente partendo da zero ha costruito una struttura semplice di elevatissima specializzazione diventando un punto di riferimento a livello regionale.    


Partiamo dal fondo dottor Bernardi, dalla struttura semplice dipartimentale che Lei ha lasciato in qualità di direttore a fine novembre. La possiamo ben definire una eccellenza dell'Asst di Lecco?  
Alla luce della gravità delle diverse condizioni patologiche osservate, della magnitudo degli interventi chirurgici eseguiti e del numero di pazienti trattati in un ospedale relativamente piccolo ritengo proprio di sì.   



Il livello raggiunto di altissima professionalità e la conseguente capacità attrattiva non avrebbero dovuto consigliare i vertici dell'azienda a definire la chirurgia pediatrica una struttura complessa?  
Sarei stato ben lieto di dirigere una struttura complessa, assicurando così all'utenza la presenza attiva di un Chirurgo Pediatra 24 ore su 24, ma determinate scelte e/o decisioni non rientrano nelle mie volontà e nelle mie competenze.  





Perché dunque secondo lei nessun direttore generale ha ritenuto di dover negoziare con la Regione attraverso il Poas l'istituzione della struttura complessa dipartimentale?  
Non ne ho alcuna idea, ma, altrettanto, determinate scelte e/o decisioni non rientrano nelle mie volontà e nelle mie competenze.  



Che cosa spinge un chirurgo a specializzarsi nell'ambito pediatrico?  
L'amore per i bambini tutti e la totale consapevolezza che il bambino non è un adulto piccolo né un piccolo adulto e che differisce da quest'ultimo per motivi anatomici, anatomo-patologici, fisiologici, fisiopatologici e psicologici. E' indispensabile che il chirurgo coinvolto nella diagnosi e terapia delle varie condizioni patologiche del bambino sia il chirurgo pediatra, ossia un chirurgo elettivamente e specificamente formatosi, in termini di cultura ed esperienza, al fine di assicurare ottimali diagnosi, trattamento preoperatorio, operatorio e postoperatorio delle diverse problematiche chirurgiche dell'età pediatrica. La chirurgia pediatrica è una chirurgia d'età, che trova la sua ragione e dignità d'essere in questa peculiarità, la quale la rende specialità unica ed univoca, ampiamente e da tempo riconosciuta come tale in tutto il mondo.    



Quali patologie sono state più frequentemente curate da lei e dalla sua equipe?  
I settori di interesse/azione della Chirurgia Pediatrica in tutti questi anni sono stati rappresentati da: Chirurgia Neonatale, Chirurgia Addominale, Chirurgia Toracica, Chirurgia Urologica, Chirurgia Otorinolaringologica, Chirurgia "Minore" o Routinaria, Endoscopia Digestiva, Nutrizione Clinica Artificiale, Diagnosi Prenatale delle Malformazioni Congenite.  





Ci sono moltissimi attestati in rete di genitori che vi ringraziano per aver ridato la vita a neonati e bimbi piccolissimi. Qualche caso davvero particolare che ricorda?    
Solitamente ricordo molti dei bambini operati e non mi dimentico di essi né dei loro genitori, quale che sia la condizione patologica, più o meno grave, che ha condotto all'intervento chirurgico. Tra le condizioni più severe posso qui citare i casi di Elisa, Mirko e Giovanna, neonati affetti da gastroschisi, una rara e particolare forma di eviscerazione intestinale, operate alla nascita rispettivamente nel 2008 e nel 2016 a Lecco e nel 2012 a Merate, con interventi che hanno avuto risonanza a livello nazionale. L'ultimo di questi neonati, partorito inaspettatamente e solo casualmente in emergenza al Mandic, contrariamente a quanto diagnosticato in epoca prenatale e conseguentemente programmato in altro Istituto, rappresenta, per l'elevatissimo rischio di trasporto della neonata presso l'Ospedale di Lecco, tipologia dell'Ospedale di Merate e modalità di esecuzione della procedura chirurgica, già praticata a Lecco ed in altri centri (in accordo con quanto riportato dalla letteratura internazionale al riguardo), l'epitomo della chirurgia neonatale praticata in un ospedale periferico, come presumibilmente mai precedentemente avvenuto. Oppure ancora come Sofia, operata più volte all'intestino quando il suo peso, dopo la nascita gravemente prematura, era inferiore ai 500 grammi, o Camilla, nata nel 2012 con un peso di 920 grammi e una atresia dell'esofago con fistola esofago-tracheale distale, operata il 28 aprile 2012, giorno del mio sessantesimo compleanno. E come non ricordare due casi di teratoma sacrococcigeo, di cui, quello di Filippo, del peso di 800 grammi operato a Lecco o le atresie del duodeno e dell'intestino tenue, la NEC (enterocolite necrotizzante neonatale), tutte corrette in età neonatale a Lecco, la malattia da reflusso gastroesofageo, quasi sempre corretta chirurgicamente a Merate, il megacolon congenito agangliare sottoposto ad intervento chirurgico definitivo a Merate ed infine le malformazioni anorettali, sottoposte a colostomia alla nascita all'Ospedale di Lecco e successivamente a ricostruzione dell'ano e del retto e a chiusura di una fistola con l'uretra o la vescica all'Ospedale di Merate.  Ed infine sono sempre presenti in me i gravissimi casi di ernia diaframmatica postero-laterale congenita, diagnosticati ecograficamente in epoca prenatale, sottoposti a massimo ed efficace trattamento medico intensivo postnatale dai Colleghi Neonatologi della TIN di Lecco e qui operati in culla chirurgica.  



Lei è arrivato nella nostra azienda il 14 aprile del 2004, ha trovato una struttura di Chirurgia pediatrica già funzionante o l'ha avviata di fatto?    
Al mio arrivo in codesta azienda non esisteva alcuna struttura di Chirurgia Pediatrica, che ritengo di avere qui storicamente fondato e sviluppato.  





Quanto è cresciuta nel corso dei 14 anni della sua permanenza nel lecchese?  
Ritengo sia cresciuta al punto di poter soddisfare adeguatamente, per diverse condizioni patologiche, molte richieste del paziente chirurgico-pediatrico del territorio lecchese.    



Ora che ha lasciato per la pensione che ne sarà della struttura semplice?  
Mi auguro possa proseguire con successo quanto realizzato sino ad ora.  



Ma i tantissimi genitori che si sono rivolti a lei in questi anni la potranno ancora incontrare?    
Non ho mai abbandonato i "miei bambini" nel corso della mia attività e non è certo mia intenzione iniziare ora, solo perché sono in pensione. Sarò sempre a disposizione dei piccoli pazienti e dei loro genitori per qualsiasi necessità, molto presumibilmente sempre in quest'area.
Claudio Brambilla
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