Mandic:i 20 anni di cura dell’ictus passano dai ricordi di chi ha guidato la Neurologia

Da un solo letto per la sorveglianza neurologica ad una Stroke Unit tra le più funzionanti in Italia, che potrebbe essere d'esempio per molte strutture ospedaliere. Il successo della Neurologia del Mandic, come è stato reso evidente nel convegno organizzato nel pomeriggio di mercoledì 20 febbraio per celebrare i primi vent'anni trascorsi da quando l'ospedale meratese si occupa di curare l'ictus, passa soprattutto attraverso i primari che l'hanno guidata nella sua mutazione da piccolo a grande reparto.

Il primario dr. Lorenzo Lorusso

Le figure chiave di questa evoluzione sono intervenute tutte nel convegno organizzato dall'attuale primario il dottor Lorenzo Lorusso, che per primo ha concesso la parola al sindaco di Merate e quindi anche il direttore generale Paolo Favini, che tra l'altro ha per la prima volta presentato in un'occasione pubblica la nuova direzione dell'ASST di Lecco.

 


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Il primo tra gli ex primari ad intervenire è stato il dottor Ferdinando Schieroni, anche perché l'ordine ha seguito per filo e per segno quella che è stata la storia del reparto neurologico. Schieroni, partendo dal principio, ha ricordato di quando la Neurologia era situata, negli anni '80, in un luogo definito ''il capannone'' che a poco a poco, però, prendeva sempre più la fisionomia di un reparto all'avanguardia.

Il direttore generale Paolo Favini

I letti dedicati a quella che poi sarebbe diventata l'attuale Stroke Unit (l'unità in cui vengono prese le misure più tempestive ed efficaci per fermare sul nascere ostruzioni celebro vascolari e in particolare gli ictus) diventarono sette e una grande importanza ebbe la disponibilità, ha ricordato, degli infermieri del reparto che accettarono di spostare il loro centro di sorveglianza a fianco del locale dedicato ai pazienti a rischio ictus. Quello diventò per cui il fulcro del reparto.

Il dr. Ferdinando Schieroni

Paolo Favini, Vito Corrao, Maria Grazia Colombo, Enrico Frisone

''Quando me ne andai, nel 2004 - ha raccontato - lasciai una Neurologia che aveva problemi con l'Unità Mobile per i trasferimenti a Lecco''. E quella fu soltanto una delle problematiche che toccò risolvere al dottor Elio Agostoni, intervenuto subito dopo il suo predecessore tracciando un ritratto della Neurologia particolarmente entusiasta, spiegando che al suo arrivo ciò che fece fu creare uno zoccolo duro di personale competente che potesse condurre il reparto ad avere la Stroke Unit efficiente che ha oggi. ''Furono fatte scelte pesanti, ma organizzammo così bene la struttura che, ad esempio, realizzavamo più craniectomie intensive che in ogni altra parte d'Italia'' ha spiegato.

Il dr. Elio Agostoni

Il dr. Andrea Magnoni

Il dr. Andrea Salmaggi

Il dr. Paolo Casati

La parola è quindi passata al dr. Andrea Magnoni e al dr. Andrea Salmaggi, i primari che precedettero il dr. Lorusso, e poi al dottor Paolo Casati, chirurgo particolarmente affezionato alla storia del Mandic, il quale ha aiutato il pubblico presente nell'auditorium di Merate, purtroppo non particolarmente folto, a ripercorrere la storia del presidio, dalla metà dell'Ottocento ad oggi.
Alberto Secci
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