Merate: in pochi al presidio dell’USB a difesa dell’ospedale. Lega, Forza Italia e PD hanno ignorato l’invito. Presente il M5S

Sulla difesa necessaria del presidio ha prevalso l'organizzatore, cioè il sindacato di base USB che è prevalente al Mandic. Così ad ascoltare i diversi esponenti del sindacato, tra i quali il combattivo Francesco Scorzelli, c'era una trentina di persone, per lo più dipendenti dell'ospedale iscritti all'Usb ma nessun esponente politico locale ne sindaci dei comuni circostanti.


Eppure i temi che hanno indotto la base dei lavoratori alla prima mobilitazione sono di primaria importanza, perché nonostante le rassicurazioni giunte dalla direzione generale e amplificate dai sindaci di Merate e Casatenovo, il rischio che il pronto soccorso chiuda dalle 20 alle 8 è reale.

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Sotto i cento accessi medi al giorno la normativa regionale, deliberazione 1046 del 17 dicembre 2018, rif. Legislativo D.M. 70/2015, prevede l'operatività ridotta del Pronto soccorso a 12 ore giornaliere mentre dalle 20 alle 8 è in servizio un solo medico di guardia di Anestesia e Rianimazione in compartecipazione con attività di emergenza urgenza extra-ospedaliera e un secondo medico di servizio di guardia H/24che svolga attività sia in PS che di guardia nel Presidio.

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Di fatto la chiusura notturna del PS. In Lombardia sono una settantina gli ospedali che registrano un accesso medio al Ps inferiore a 100 giornalieri tra i quali il San Leopoldo Mandic che si aggira attorno a 90. La chiusura temporanea del ponte di Paderno ha indubbiamente influito sul calo degli accessi.

Ma anche la carenza di organico medico e infermieristico che ha innalzato i tempi di attesa. Tuttavia il Mandic è un ospedale di 1° livello con un bacino stimato oltre 150mila persone ed è evidente che la chiusura notturna del Ps obbligherebbe chi sta male a rivolgersi a Vimercate non certo a Lecco, più distante o assai meno facilmente raggiungibile.

Francesco Scorzelli delegato USB

Pietro Cusimano

Riccardo Germani

Contro questo rischio l'Usb ha chiamato a raduno gli iscritti, i dipendenti e i cittadini. Nessuna presenza politica se si escludono alcuno esponenti del Movimento 5 Stelle e di Potere al popolo. Tra il pubblico presente anche Aldo Castelli che guiderà la formazione di centrosinistra a Merate. Lega, Forza Italia e Pd hanno evitato accuratamente di presenziare almeno con una rappresentanza. Quando, come dicevamo, prevale l'interesse di bottega sul bene superiore della collettività.
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