Merate: la maggioranza finisce in pezzi e Forza Italia per non sparire va con la Lega. Panzeri in pole per la carica di sindaco

Un accordo pressoché obbligato quello tra Lega e Forza Italia con l'aggiunta marginale di Fratelli d'Italia. Obbligato perché nessun "ufficiale" di Più Merate, la lista di maggioranza, a partire dal Comandante ha lavorato nella prospettiva di dare una continuità all'Amministrazione in carica. Né, peraltro, la Lega avrebbe scelto la corsa solitaria potendo allacciare un'alleanza. Certo, in assenza di accordi con i Cinque Stelle - perché i grillini hanno la disposizione di non allearsi ma presentare una propria formazione - e col resto del centrodestra avrebbero messo in campo tutte le truppe disponibili, andando a rastrellare candidati anche nelle quarte file. Così quel che resta di Forza Italia e la Lega hanno trovato opportuno mettersi assieme inserendo addirittura i simboli nel logo in fase di predisposizione con un accordo paritario: otto posti all'una e otto all'altra forza politica. Per il momento il patto di governo prevede per la Lega il sindaco più due assessori di genere diverso e per Forza Italia il vice sindaco più altri due assessori di cui una donna in ossequio alle quote rosa. Massimo Panzeri brama di ottenere l'investitura. Ha deciso che questa è la sua occasione. E nessuno a quanto pare gli ha posto qualche rilievo. E del resto anche a Forza Italia la scelta di Panzeri va bene. Per la ragione che nessuno dei possibili candidati ha intenzione di mettersi in gioco. Sembrava che volesse farlo Massimiliano Vivenzio la cui costante negli ultimi anni è l'incostanza. A causa della quale a settembre aveva declinato la proposta rivoltagli dal collega Alfredo Casaletto e altri, salvo poi a dicembre catafottersi nell'ex scuola elementare di Cassina nel mentre i negoziatori si accingevano a incoronare Panzeri buttando con una certa aggressività la propria candidatura alternativa. Sparigliate le carte sembrava che Più Merate avesse ritrovato la forza e la volontà di andare avanti tutti assieme con qualche nuovo innesto, evitando così la figura - per noi decisamente brutta - di allearsi con la forza contro la quale si era battuta per cinque anni. Ma tant'è il richiamo della poltrona vince su tutto. Anche sul buon gusto. Così Panzeri accetterà di avere tra gli otto candidati anche Vivenzio e Casaletto E forse pure Giuseppe Procopio con i quali ha incrociato le lame decine di volte contestando nel metodo e nel merito moltissime loro iniziative. L'operazione può apparire ai limiti del ridicolo e della presa in giro per l'elettorato meratese ma, evidentemente, anche nella politica locale prevale il gioco di potere su dignità e coerenza.

Massimo Panzeri
Detto questo resta da capire che cosa faranno gli altri componenti dell'attuale maggioranza che non vorranno entrare o non troveranno posto nella rinata lista di partito. Operazione che brillantemente Andrea Massironi, nel 2014, aveva evitato mettendo in campo una lista civica. Ma Massironi è della vecchia guardia e oltre che ottimo amministratore è un abile politico. E, si badi bene, aveva sconfitto una lista che portava i simboli proprio della Lega, allora Nord e Forza Italia. Un paradosso da far sorridere. O deprimere. Dicevamo degli altri. Al momento non è chiaro che cosa intenderanno fare Silvia Sesana, Fiorenza Albani, Federica Gargantini, Fabio Tamandi, Isabella Cogliati e, soprattutto, Ernesto Sellitto. Qualcuno dice che non digerendo assolutamente un sindaco leghista si stia preparando una lista civica alternativa con diversi personaggi noti in città ma non facenti parte dell'attuale Consiglio comunale. Massironi invece conferma di volersi ritirare a vita privata. Peccato. Un bel colpo d'ala e una versione riveduta e corretta di Più Merate darebbe una iniezione di vitalità all'imminente campagna elettorale. Che si presenta priva di novità. E, al momento almeno, anche di contenuti.
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