San Michele: operai al lavoro anche durante la notte. Da Trezzo chiedono di ''scorporare'' il ponte previsto con Pedemontana
Accontentate, almeno in parte, le richieste del Comitato e di un intero territorio che si domandava come mai i lavori procedessero così lentamente e soltanto nelle ore diurne. Da qualche giorno, infatti, gli operai di RFI sono attivi sul Ponte San Michele anche di notte, e così le promesse fatte dal commissario straordinario per il ripristino della struttura, l'ingegner Maurizio Gentile, nella sua visita a Calusco di lunedì scorso, diventano più attendibili.
L'apertura a pedoni e biciclette era già noto che avverrà entro marzo, ma l'AD di Rete Ferrovie Italiane si era persino spinto oltre annunciando che entro dicembre le auto potranno tornare a percorrere tutti i 300 e passa metri della struttura. Il cronoprogramma prevede che entro marzo vengano smontate tutte le barriere laterali e riassettata almeno la parte centrale della carreggiata, dove potrà tornare a transitare il ''traffico'' ciclopedonale.
Entro dicembre, invece, si ipotizza che la società appaltante abbia sostituito le assi portanti più usurate. Come spiegato dall'ing. Gentile le prime ad essere rimpiazzate saranno quelle più determinanti per il sostegno della struttura. Per rivedere i treni passare da una sponda all'altra, invece, si dovrà attendere la chiusura dei lavori, prevista per la fine del 2020.Intanto il sindaco di Paderno Renzo Rotta durante il consiglio comunale che si è riunito nella serata di giovedì 24 gennaio ha fornito, a seduta conclusa, alcuni importanti aggiornamenti. I primi riguardanti le barriere laterali che ormai sembra deciso che saranno rimosse e ripristinate, ma non sostituite. ''A quanto ci risulta, in una recente riunione che si è tenuta tra RFI, Regione e le Sovrintendenze le barriere non saranno sostituite'' ha spiegato Rotta.
''Rete Ferrovie Italiane aveva inizialmente proposto di installare delle reti trasparenti antiscavalco, ma secondo i tecnici l'impatto visivo non sarebbe stato opportuno ai fini dei vincoli che sono stati posti sulla struttura. Perciò le barriere saranno ripristinate e conservate''. La Regione sta poi lavorando, ha proseguito Rotta, alla emissione di un decreto che consenta, vista la necessità, di poter aprire nella zona boschiva al di sotto della struttura, facente parte dell'area del Parco Adda Nord, degli accessi che serviranno a raggiungere la porzione portante del San Michele.
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In buona sostanza, una parte di vegetazione dovrà essere eliminata in prossimità delle pile n° 1 (Paderno) e n° 6 (quella di Calusco). Rotta ha spiegato che i varchi saranno poi conservati anche per le future manutenzioni. Oltre alle promesse di un'apertura più rapida per il traffico veicolare, l'ingegnere Gentile aveva in qualche modo riaperto il dibattito sulla necessità di costruire un nuovo ponte, citando il progetto di una struttura parallela ideata negli anni '80 dallo studio De Miranda.
Mentre questa ipotesi è piuttosto caldeggiata dai sindaci dell'Isola Bergamasca, non sembra invece essere troppo apprezzata sulla sponda lecchese (e Milanese) perché andrebbe ad impattare troppo su un'area, poco più a sud rispetto al San Michele, dove negli anni è sorto un comparto residenziale (in buona sostanza tra Paderno e Porto).Ecco perciò che Rotta altri sindaci sostengono che la soluzione migliore sia quella di insistere affinché venga realizzato il più presto possibile il collegamento tra Colnago e Bottanuco, un'opera già inserita nell'ambito della Sistema Viabilistico Pedemontano Lombardo. ''Trezzo e Capriate hanno chiesto di recente un'audizione con la commissione trasporto e mobilità della Regione'' ha spiegato il sindaco di Paderno in assise. ''Presenteranno uno studio molto interessante che prevede lo scorporamento della struttura dal progetto Pedemontana, che è previsto tra il 2023 e il 2026''.
In Regione, che aveva inserito nel 2016 questa struttura nel programma regionale mobilità e trasporti, ''è stata di recente presentata - ha aggiunto Rotta - una mozione da parte di un gruppo politico che ha dato mandato alla Giunta di accelerarne la costruzione''. Si è parlato di un'opera che sarebbe situata a 40 metri di altezza, rispetto al livello del fiume, lunga 125 metri. Perciò più o meno la metà del San Michele.
A.S.