L'Hospice di Airuno
Che quelle di Mauro Piazza e Antonello Formenti fossero rassicurazioni di facciata, giusto per tenere "calma" l'opinione pubblica circa il futuro del San Leopoldo Mandic avevamo pochi dubbi. Il primo del resto si era speso per far confermare Paolo Favini alla guida dell'Asst di Lecco; il secondo neppure sapeva chi fosse Paolo Favini, giusto per dire come anche i consiglieri regionali spesso si dedicano a tutt'altro che alle problematiche principali del territorio che li ha espressi. Ma, come si diceva, era una opinione seppure suffragata da anni di ascolto di balle di circostanza. Invece, semmai servisse, ecco un'altra prova di come Paolo Favini intende il rapporto tra l'ospedale che lui chiama Hub, cioè il Manzoni e l'ospedale che definisce spoke, cioè il Mandic. In realtà il primo dovrebbe disporre di un bacino compreso tra 600mila e 1,2 milioni di abitanti ed essere di secondo livello, mentre il bacino lecchese non va oltre 150-200 mila abitanti ed è di primo livello, proprio come il Mandic che è di 1° livello e opera in un bacino di 150mila abitanti. Dunque il Direttore generale scrive al dottor Luigi Cajazzo, direttore generale dell'assessorato al welfare l'8 gennaio sul tema del fine vita e le strutture di Hospice. Nel lecchese il rapporto è di 0,35 posti letto ogni 10mila abitanti contro 0,62 del dato medio dell'Ats Brianza e 0,81 di regione Lombardia. In realtà nel territorio del Mandic c'è Il Nespolo, storico Hospice di Airuno, frutto del volontariato meratese e casatese che con 12 posti letto è in grado di assistere circa 200 malati l'anno. Nell'area del Manzoni, al solito, non c'è nulla. E allora che cosa ti inventa il nostro Dg? Dice al dottor Cajazzo: vorrei attivare una nuova unità di offerta Hospice, a gestione ASST (Il Nespolo, invece è una struttura accreditata ma fuori dall'Azienda Socio-Sanitaria territoriale e vive di molto volontariato e donazioni) che allestirei nel presidio ospedaliero Manzoni di Lecco trasformando, occhio eh... 10 posti letto della medicina del presidio ospedaliero di Merate, già accreditati a contratto in altrettanto posti letto per l'Hospice di Lecco.
Ospedale Hub, ospedale spoke, ovvero prima macchina, muletto. Tradotto: quello che mi serve per Lecco lo prendo a Merate, come se il Mandic fosse una sorta di autoricambi. Adesso attendiamo nuove spiegazioni da Mauro Piazza e Antonello Formenti.