Piazza e Formenti: ''Nessuna ipotesi di chiusura del Pronto Soccorso e del punto nascite. Ci confronteremo con Gallera''
La Giunta regionale ha approvato regole che sono di carattere generale e non certo pensate per penalizzare un territorio o un ospedale in particolare. Ad oggi non ci sono in vista né chiusura del pronto soccorso notturno né tanto meno del punto nascite dell’ Ospedale Mandic di Merate.
Dopo esserci confrontati con il dottor Favini possiamo puntualizzare che per quando riguarda il punto nascite del presidio di Merate già con i numeri attuali garantiamo il rispetto delle linee guide regionali e nazionali; allo stesso tempo anche per il pronto soccorso sottolineiamo che le linee guida indicano un’apertura minima di 12 ore ai pronti soccorsi che hanno un numero di accessi inferiori alle 100 unità: nulla vieta che questo numero di ore possa essere superiore su decisione della singola ASST, visto che si tratta di linee guida per l’ottimizzazione del servizio e non imposizioni di carattere assoluto.
Come sempre, e come buona prassi, avvieremo un confronto con l’Assessore Gallera con la Direzione welfare, che mai si sono sottratti alle richieste del nostro territorio, e con la Direzione generale dell’ASST di Lecco affinché si tenga conto delle peculiarità dell’ambito socio sanitario di Merate e delle esigenze dei cittadini, anche alla luce di alcuni fatti contingenti come la chiusura del ponte San Michele, che già penalizzano i comuni della zona.
Siamo certi che troveremo le soluzioni affinché il servizio attualmente offerto venga mantenuto ed implementato.
Dopo esserci confrontati con il dottor Favini possiamo puntualizzare che per quando riguarda il punto nascite del presidio di Merate già con i numeri attuali garantiamo il rispetto delle linee guide regionali e nazionali; allo stesso tempo anche per il pronto soccorso sottolineiamo che le linee guida indicano un’apertura minima di 12 ore ai pronti soccorsi che hanno un numero di accessi inferiori alle 100 unità: nulla vieta che questo numero di ore possa essere superiore su decisione della singola ASST, visto che si tratta di linee guida per l’ottimizzazione del servizio e non imposizioni di carattere assoluto.
Come sempre, e come buona prassi, avvieremo un confronto con l’Assessore Gallera con la Direzione welfare, che mai si sono sottratti alle richieste del nostro territorio, e con la Direzione generale dell’ASST di Lecco affinché si tenga conto delle peculiarità dell’ambito socio sanitario di Merate e delle esigenze dei cittadini, anche alla luce di alcuni fatti contingenti come la chiusura del ponte San Michele, che già penalizzano i comuni della zona.
Siamo certi che troveremo le soluzioni affinché il servizio attualmente offerto venga mantenuto ed implementato.
I consiglieri regionali Piazza e Formenti
La prima considerazione sul Ponto soccorso è di carattere generale: l’impianto della riforma regionale, in particolare per la parte relativa alla presa in carico del paziente cronico, ha tra gli obiettivi quello di ridurre i ricoveri e prevenire l’insorgere improvviso di patologie che potrebbero essere evitate con cure appropriate. Il che significa che, per paradosso, si dovrebbero premiare le situazioni di riduzione degli accessi al pronto soccorso e non, al contrario, porre limiti così elevati, almeno per tutti gli ospedali medi e medio-piccoli che sono poi la stragrande maggioranza.
Mauro Piazza e Antonello Formenti
Detto ciò, ai cari consiglieri regionali Mauro Piazza e Antonello Formenti, ricordiamo i colloqui precedenti la nomina dei top manager che è discrezionale da parte della Giunta Regionale ma certamente influenzata dai consiglieri eletti nei diversi ambiti distrettuali. La “messa in guardia” diciamo così sulla conferma dell’attuale direzione strategica dell’ASST di Lecco era stata più e più volte sottolineata ad entrambi che, lo ricordiamo, componenti della maggioranza. Ma questa “messa in guardia”, anche se del tutto opinabile, è stata ignorata e ci ritroviamo con la medesima struttura di comando. Il danno, ormai, Paolo Favini l’ha fatto. Con la frase le regole si rispettano, non si commentano, che scimmiotta il detto le sentenze si applicano non si discutono, ha sparso timore e preoccupazione a tutti i livelli al Mandic inducendo qualcuno a “guardarsi attorno”.Qualsiasi altro direttore generale avrebbe assicurato ai propri uomini il massimo impegno in difesa di Ps e Punto nascite. Qualsiasi. Non Favini. E allora, cari consiglieri regionali, non bastano due righe scritte perché “l’onda di merda” sta montando soprattutto ora che mancano quattro mesi al voto. Ora occorrono azioni concrete che come minimo passano dalla nomina di nuovi direttori amministrativo e sanitario se proprio il neo Dg non è opportuno rimuoverlo. Attendiamo fatti, non chiacchiere.
Claudio Brambilla