Merate: la Croce Bianca forma soccorritori. Presentato il corso che parte il 16 gennaio

Il corso per diventare volontario della Croce Bianca di Merate è alle porte e se tutti tra coloro erano presenti alla presentazione che si è svolta nella sede di via Campi mercoledì sera, 9 gennaio, avranno scelto di ''buttarsi'' e iscriversi, allora la onlus che da anni è al servizio della popolazione avrà già ottenuto un buon risultato.

Volontari e istruttori della Croce Bianca di Merate


Se sceglieranno di intraprendere il percorso di formazione che è stato loro prospettato durante la serata introduttiva, allora probabilmente presto il territorio meratese e casatese (visto che ha una sede anche a Missaglia) potrà contare su più persone che affiancheranno il vicepresidente Laura Della Mina, gli istruttori Alessandro Manenti e Diego Nava, il comandante Daniele Riva.

L’istruttore Alessandro Manenti

''E' un corso di 6 mesi che dovrete affrontare con impegno e dedizione, che vi terrà occupati due sere a settimana'' ha spiegato Della Mina nel suo intervento. ''Insomma, non è un corso di cucito, abbiamo a che fare con le persone.  Vi assicuro che potrete contare su un gruppo formatori molto preparato, che è qui per insegnarvi come si deve. Io ho iniziato 13 anni fa, intraprendendo questo percorso per cultura personale. Non era affatto mia intenzione salire su un'ambulanza. Ma invece come sono salita non più scesa''.

Laura Della Mina, vicepresidente della Croce Bianca di Merate

Attualmente i volontari della sezione meratese della Croce Bianca sono circa 250, ha spiegato il vicepresidente. Poi ci sono sette dipendenti. La onlus svolge servizi con protezione 24 ore su 24, 365 giorni all'anno sul meratese. A Missaglia, invece, opera 12 ore al giorno, in alternanza con la Croce Rossa di Barzanò. Oltre al ''classico'' intervento di 118, la Croce Bianca si occupa anche di tutta un'altra serie di mansioni che vanno dal trasferimento ospedale-casa di ammalati al trasferimento di dializzati, dall'assistenza in eventi pubblici e manifestazioni sportive fino all'informazione alla popolazione e alle scuole. E poi, ovviamente, anche alla formazione di nuovi soccorritori.

Il vicepresidente Laura Della Mina e l'istruttore Diego Nava

Quello che partirà il prossimo 16 gennaio (e che sarà presentato, per chi si fosse perso la serata di mercoledì, anche lunedì 14) e illustrato nel dettaglio dall'istruttore Alessandro Manenti, sarà suddiviso in due moduli, per un totale di 120 ore spalmate all'incirca in 6-7 mesi. Il primo a partire sarà il Modulo Trasporto Sanitario. In 46 ore, di cui 20 teoriche e 26 pratiche, sarà sostanzialmente spiegato agli ''neofiti'' cosa significa occuparsi del trasporto di un malato a casa o in ospedale.

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Per accedere al modulo successivo, oppure completare correttamente il primo, sarà necessario partecipare a tutte le sette ore di lezione di BLS-D, ovvero le manovre salvavita, di rianimazione, e partecipare ad almeno l'80% delle ore totali. Al termine, i corsisti dovranno sostenere una esame di abilitazione PAD per poter utilizzare il defibrillatore semi-automatico (vale a dire che lo potranno utilizzare, dove presente e quando necessario, anche nei luoghi pubblici) e al trasporto sanitario. Con il secondo modulo si incomincerà a fare un po' più ''sul serio'', nel senso che sarà allora che verranno formati i soccorritori esecutori, quelli che intervengono in ambulanza in operazioni di emergenza.

Daniele Riva, comandante di sezione

Durerà 72 ore, di cui 25 teoriche e 47 pratiche, al cui termine ci sarà un esame (''tosto'', hanno assicurato i volontari intervenuti mercoledì sera) per ottenere la certificazione regionale di soccorritore. Nulla impedirà ai partecipanti di concludere il proprio percorso di formazione al primo modulo, diventando trasportatori sanitari.
Alberto Secci

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