Dalla Valletta alla Spagna per sfondare nel jazz. La storia di Alessandro John Bramley
Ha collaborato e suonato con nomi prestigiosi dal maestro Intra al maestro Tommelleri, si è esibito in vari teatri, tra cui il Teatro Dal Verme e ora in Spagna si è già meritato un articolo su LaNuevaCronica.com per la partecipazione al festival del Jazz di Leòn. Classe 1989 figlio di mamma sarda e di papà inglese, Alessandro John Bramley è nato a Merate e ha vissuto a La Valletta Brianza per poi trasferirsi, per lavoro e per amore, in Spagna. Nelle sue vene scorre la musica.
Una passione che ha deciso di approfondire dopo l'adolescenza ragion per cui "ho dovuto studiare come un matto per recuperare gli anni perduti" ha raccontato. Diplomatosi a Villa Greppi in lingue, ha iniziato a frequentare la scuola civica di jazz a Milano, dopo essersi fatto una prima formazione con insegnanti privatisti.
Conquistato l'attestato del triennio, per Alessandro John inizia la scalata, con master class, esibizioni, momenti di studio e approfondimento per perfezionare sempre di più quella passione che lui vuole trasformare in lavoro. Un desiderio che però, si sa, l'Italia non è in grado di soddisfare, perchè di musica come di arte difficilmente si campa. Gli anni di gavetta al seguito di band, punto di riferimento nel panorama del jazz, la partecipazione a orchestre con Paolo Tomelleri ed Enrico Intra e il tour in Europa con gli Sugar Daddy e i Cereal Killers, gli consentono di fare esperienza, di acquisire nozioni e di farsi un nome.
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"In Italia non riuscivo ad arrivare alla fine del mese con uno stipendio da musicista. Milano è bellissima, ci ho lavorato negli ultimi 6 anni ma non è una città facile per chi vuole realizzarsi nel campo della musica" ha spiegato "e così mi sono mosso sulla Spagna. Scegliendo Leòn anche per ragioni di cuore, perchè ci vive la mia fidanzata. È una città molto piccola rispetto a Milano, non c'è una scena jazz potente come a Madrid o Parigi ma ho pensato che questo avrebbe potuto essere per me un vantaggio, essendoci meno musicisti e meno variabili. Quindi una maggior possibilità per me di azione e di affermarmi".
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E le aspettative non sono state tradite, con piccole soddisfazioni che sono arrivate ad arricchire la sua carriera."Insegno pianoforte in un collegio di educazione primaria, faccio classi da privatista e suono nei locali. Le cose vanno bene e sto maturando tante esperienze per il mio curriculum" ha commentato soddisfatto "il festival jazz qui a Leòn è una piccola realtà ma molto importante ed è stato fondamentale per la mia crescita professionale. Ho incontrato musicisti stupendi, ho formato un trio e sto cercando di crearmi dei contatti e di portare qualche novità. Ho recuperato il tempo perso da ragazzino, studiando senza sosta otto ore al giorno e i risultati stanno arrivando". Ma la carriera di Alessandro John è solo all'inizio. Quindi questo è solo il primo pezzo della sua storia.
S.V.