Mandic: inaugurati i mammografi dell’Asst. Diagnosi più efficaci, screening in aumento

A dicembre l’ASST ha prestato, nel corso dell’anno, servizi di screening mammografico a 9963 donne così suddivisi sui tre presidi: 2370 al Manzoni di Lecco, 2276 a Bellano e 5317 al Mandic di Merate. A queste vanno ad aggiungersi le 7500 mammografie cliniche effettuate principalmente nel capoluogo di provincia. Numeri in crescendo di anno in anno e che nel 2019 potranno contare su quattro mammografi nuovi di ultima generazione.

L’ASST li ha presentati nella mattinata di giovedì 20 dicembre in una conferenza stampa organizzata al Mandic, il presidio con più screening effettuati di tutta l’ASST lecchese perché situato in un territorio fino a poche settimane fa privo di strutture private dove fosse possibile praticare questo genere di controlli (si è però da poco inserito nel programma di prevenzione dell’ATS Brianza il Centro Ellisse di Cernusco).

Il dr. Enrico Frisone, il DG Paolo Favini e il dr. Rodolfo Milani Capialbi

La presentazione delle nuove apparecchiature, dei Selenia Dimension 3D Mammography prodotti dall’americana Hologic, è stata affidata agli interventi del direttore generale dell’ASST Paolo Favini (fresco di riconferma) e del dottor Rodolfo Milani Capialbi, direttore della struttura complessa di radiologia del Mandic. Favini non ha fatto mancare appellativi altisonanti ai nuovi mammografi, descrivendoli come il top di gamma e paragonandoli poco più tardi a delle ''spider''. ''Sono sorte alcune difficoltà solamente in fase di gara'' ha spiegato il DG. ''Poi abbiamo deciso di proseguire da soli, facendo tra l’altro da capofila per le ASST di Pavia e Vimercate-Desio''.

Il dr. Cristiano Spreafico, coordinatore tecnico della radiologia, la d.ssa Carla Magni e la d.ssa Luigina Pastore, titolare struttura semplice radioagnostica del Manzoni che andrà in pensione

Con i suoi interventi, il neo direttore del Mandic non ha mancato di ringraziare la LILT di Lecco per aver prestato per un lungo periodo il suo mammografo al presidio di Bellano e nemmeno di ricordare che i ''vecchi'' mammografi (giunti per le esigenze dell’ASST a fine vita) sono stati donati ad un ospedale ucraino, nei pressi di Chernobyl, già peraltro sostenuto dal presidio meratese quando si trattò di donare alcuni letti della pediatria rimpiazzati da altri più nuovi. Con le sue prime parole, invece, dr Rodolfo Milani Capialbi, direttore della struttura complessa di radiologia, ha invece fatto leva sul lungo periodo che il suo reparto ha dovuto attendere prima di poter ''abbracciare'' il nuovo strumento (che poi ha illustrato più nel dettaglio).

Il nuovo mammografo del Mandic


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''Possiamo considerarlo un momento epocale, questo, visti i tanti anni di attesa e il livello a cui la diagnostica per immagini della mammella è arrivata, con gli standard richiesti dai programmi di screening sono già in essere in altre strutture del territorio'' ha commentato. ''Si tratta di mammografi dotati di tutte le tecnologie più avanzate che ci consentiranno di migliorare la qualità degli esami, ridurre la dose di radiazioni erogate e aumentare l’accuratezza diagnostica. I quattro apparecchi hanno una configurazione di base uguale. Tutti sono dotati di Tomosintesi digitale, cioè in grado di applicare alla mammella la tecnica dell’imaging tridimensionale. La mammella viene in pratica scomposta in strati e poi tutte le immagini sovrapposte, in modo da ricostruire il seno nella sua completezza. L’immagine volumetrica si ha dunque partendo da un numero di proiezioni bidimensionali a bassa dose ottenute da diverse angolazioni del tubo radiogeno. Questa tecnica aiuterà soprattutto per i seni più densi e difficili da analizzare, dove i sistemi in 2D non riescono a riconoscere le più piccole lesioni''.

Uno dei 4 mammografi, ha quindi proseguito Milani, ha una tecnologia di biopsia 3D che usa procedure biotiche per rilevare lesioni microscopiche. Su un apparecchio a Lecco e su quello di Merate è ''montato'' anche il modulo di contrasto, cioè attraverso un iniezione endovenosa di contrasto iodato (una tecnica molto simile a tac e risonanze magnetiche) il macchinario va ad individuare le zone di captazione del mezzo di contrasto, tipica espressione della neoangiogenesi neoplastica. Nel corso della conferenza stampa è stata omaggiata anche una dottoressa del Manzoni, Luigina Pastore, che ha dedicato gran parte della sua carriera alla senologia e che tra pochi giorni andrà in pensione.

La sala ecografica attigua a quella che ospita il nuovo mammografo

La d.ssa Pastore si è detta ''contentissima per l’arrivo di questa tecnologia utile e sicura, in grado di darci diagnosi precoci''. ''Abbiamo lottato con le unghie e con i denti per averla – ha aggiunto – e ora lascio una cosa bella per le donne, soldi spesi bene''. Più o meno 640mila euro, ha chiarito il DG Favini.

Dott. Rodolfo Milani Capialbi
Direttore U.O.C Radiologia Merate
Direttore Dipartimento “ Diagnostica per Immagini”


I nuovi mammografi in dotazione ai nostri presidi ospedalieri ci consentono di adeguare la tecnologia nella diagnostica per immagini della mammella agli standard richiesti dai programmi di screening.
Si tratta di apparecchi di ultima generazione “ Selenia Dimensions 3D di Hologic” , azienda americana leader mondiale nella produzione di mammografi , dotati di tutte le tecnologie più avanzate che ci consentiranno di migliorare la qualità degli esami, ridurre la dose di radiazioni erogata alle donne ed aumentare l’accuratezza diagnostica.
Due macchine sono state installate all’Ospedale di Lecco, una a Merate ed una a Bellano
I 4 apparecchi acquistati hanno una configurazione di base uguale e sono tutti dotati di tomosintesi.
La Tomosintesi digitale della mammella è una tecnica di imaging tridimensionale che permette di studiare la mammella a strati; la mammella viene scomposta in tante immagini che sovrapposte ricostruiscono il seno nella sua completezza.
L’immagine volumetrica viene ricostruita partendo da un numero di proiezioni bidimensionali a bassa dose, ottenute con angolazione diversa del tubo radiogeno.
Il principio radiogeometrico della tomosintesi è simile a quello utilizzato un tempo nella stratigrafia.
Tutto questo si traduce in un sensibile aumento dell’accuratezza diagnostica soprattutto nell’esame dei seni più densi , difficili da analizzare, nei quali con la sola immagine 2D piccole lesioni potrebbero non essere riconosciute.
Uno dei 4 mammografi è dotato di un sofisticato sistema di biopsia 3D che consente di eseguire procedure bioptiche anche su lesioni visibili solo sulle immagini ottenute con la tecnica tomosintesi.
Su uno degli apparecchi di Lecco e su quello installato a Merate è inoltre presente anche il modulo contrasto” I.View” che sfruttando la tecnologia ”dual energy “ consentirà l’esecuzione di mammografie dopo iniezione endovenosa di mezzo di contrasto iodato, sfruttando una tecnica molto simile a quella utilizzata con la TAC e con la Risonanza Magnetica , che consente di evidenziare le zone di captazione del mezzo di contrasto, tipica espressione della neoangiogenesi neoplastica.
Si tratta di una metodica innovativa , testata con numerosi studi clinici in Italia ed all’estero e già in uso presso alcuni Istituti Clinici di Ricerca.
La metodica consiste nell’acquisizione di mammografie digitali a bassa e ad alta energia con tecnica Dual Energy dopo la somministrazione di mezzo di contrasto endovena.
E’ un esame affidabile con accuratezza e sensibilità diagnostica elevate comparabili alla Risonanza Magnetica ma con un costo minore , meno tempo per l’esecuzione e maggiore tollerabilità da parte delle donne.
Desidero ringraziare la Direzione Aziendale per avere consentito dopo molti anni di attesa di raggiungere questo traguardo; un grazie particolare al personale dell’Ingegneria clinica, dell’Economato ed ai colleghi della Fisica Sanitaria che hanno collaborato attivamente alla stesura del capitolato tecnico ed all’espletamento della gara di acquisto.
Avere atteso tanto ha avuto comunque i suoi vantaggi ; oggi disponiamo di una tecnologia avanzata, collaudata che solo pochi anni fa non avremmo avuto.
Questo importante aggiornamento tecnologico contribuisce ad un ulteriore miglioramento qualitativo del percorso multidisciplinare clinico diagnostico della Breast Unit Aziendale.
Mi associo ai Direttori per esprimere un sentito ringraziamento alla Lega Tumori che per molti anni ci ha lasciato in uso il suo mammografo che abbiamo utilizzato per svolgere l’attività di screening mammografico nel Presidio di Bellano.
Prima di concludere vorrei dare qualche dato sui volumi di attività: nel 2018 nei tre presidi dell’Azienda abbiamo eseguito circa 9963 mammografie di screening delle quale 2370 a Lecco, 2276 a Bellano e 5317 a Merate con un incremento del 15 % rispetto all’anno precedente
A questi numeri si aggiungono le circa 7400 mammografie cliniche eseguite in prevalenza nel Presidio di Lecco.
Infine desidero salutare e ringraziare la Dr.ssa Luigina Pastore Medico radiologo in servizio nel Presidio di Lecco , titolare della struttura Semplice Dipartimentale “ Imaging e Screening della Mammella” che concluderà a giorni la sua lunga permanenza nella nostra Azienda.
La Dr.ssa pastore ha dedicato alla senologia gran parte della sua attività, ha seguito con passione lo screening mammografico fin dalla sua nascita e è stata una della mammografiste più esperte e di riferimento per tutti noi .
Ci auguriamo che possa continuare a collaborare con noi nella refertazione dello screening mammografico in qualità di consulente esterno.


A.S.
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