Retesalute: approvati recesso della provincia, ingresso nuovi soci e aumento di capitale. Su un punto Osnago si astiene

Iniziata poco prima delle 20 l'assemblea di Retesalute è terminata a mezzanotte inoltrata, nonostante i tentativi di contenere le durata degli interventi e di procedere in scioltezza.


Cinque i punti all'ordine del giorno con il quarto, quello relativo alla votazione delle osservazioni allo statuto dell'azienda speciale, che ha come intuibile occupato buona parte dell'assemblea (e di cui daremo conto in un articolo a parte). Si è partiti dalla presa d'atto del recesso della provincia di Lecco dall'ente. "Il notaio" ha spiegato la direttrice Simona Milani "ha ribadito che ogni volta che l'assemblea procede per un recesso o nuova ammissione si deve procedere con un proprio atto deliberativo e stabilire le nuove quote di partecipazione. Riprendiamo la tabella e riformuliamo il ricalcolo delle quote di partecipazione assegnate". Lo statuto considerava i 100 voti della provincia come unità a sé stante, mentre i restanti 900 voti erano assegnati ai comuni. All'interno di questi 900 voti, 270 erano per la parte di capitale conferito e gli altri erano costituiti dai servizi. Si tratta di mantenere, ha spiegato Cesare Perego, la proporzione dei 270 voti dovuti al capitale sui 900 assegnati al comuni. Con l'uscita della provincia, lo statuto prevede che i voti debbano essere mille, quindi i voti per la quota capitale diventano 300.
Il punto è stato approvato dall'unanimità dei soci.

Il direttore dottoressa Simona Milani


Si è passati poi all'approvazione dell'ingresso dei comuni di Ello, Nibionno, Oggiono e Sirone Tali municipalità, che nel 2017 avevano deliberato con un atto di consiglio comunale l'intenzione di avviare un processo di adesione all'azienda speciale, attendono ora gli esiti dell'assemblea per poter formalizzare il tutto. La richiesta avanzata è per il conferimento dei servizi educativi quali l'assistenza domiciliare minori e l'assistenza educativa scolastica, il servizio sociale di base (richiesto da tre comuni), la figura amministrativa (un comune), tutti i SAD (servizi di assistenza domiciliare). Una quota a preventivo che complessivamente ammonta tra i 370mila e i 400mila euro. Per i soci, è stato nuovamente spiegato, non ci saranno costi con l'entrata dei nuovi comuni mentre ci saranno dei vantaggi che sono stati dettagliati nel documento inviato ai sindaci. Dopo l'aggiunta di una "postilla" dove si specifica che si va a istituire "un fondo quota di adesione la cui entità verrà definita e deliberata successivamente da questa assemblea, quota che non va a costituire il capitale di dotazione",
il punto è stato approvato all'unanimità.

Il punto 3 ha riguardato l'approvazione dell'aumento di capitale, necessario al rilancio dell'azienda, per un totale di 400mila euro negli esercizi 2019/2020/2021 ripartiti per 160mila euro il primo anno e 120mila euro per i successivi due. Nella tabella illustrata sono state indicate le somme per ciascun comune con il ricalcolo dei voti e la precisazione che da ora in avanti si parlerà ai capitale di dotazione.

Il sindaco di Osnago Paolo Brivio durante la sua esposizione

Come già accaduto a sollevare dubbi è stato il sindaco Paolo Brivio il cui revisore dei conti avrebbe posto l'esigenza stringente di "avere subito uno studio analitico che motivi questo aumento di capitale. Rilevo che tale studio non c'è e mi auguro che arrivi per il consiglio comunale. Non mi sento altrimenti di presentarla in consiglio, avrei il parere contrario del mio revisore dei conti già preannunciato. Lo spirito dell'operazione l'ho già condiviso ma come già detto in precedenza il revisore chiede una motivazione analitica visto che non ci sono motivazioni di investimento. Per questa ragione il mio voto sarà di astensione in attesa di una valutazione documentata". La rassicurazione del presidente del Cda Alessandro Salvioni che il 27 dicembre sarà prodotto tale studio, non ha fatto cambiare l'intenzione di voto di Paolo Brivio. "Motivo ulteriore per adottare in consiglio comunale questa delibera" è intervenuto puntualmente Luca Rigamonti "è che per la delibera di aumento del capitale perchè è uscita la provincia il revisore ha già espresso parere, ricordandoci che stiamo parlando di aziende speciali e non di società". A sintetizzare la questione è stato il presidente dell'assemblea Andrea Massironi. "Nel 2019 dovremo fare un atto per l'aumento di capitale di dotazione; per 2020 e 2021 il capitale è stato stabilito, potremmo arrivare alla fine del 2019 che non c'è bisogno di aumentare. Non vedo quale sia il problema, che il revisore possa pretendere quello che vuole va bene ma basta già la motivazione che l'aumento serve per consolidare l'azienda al mondo esterno".
Il punto è stato approvato con la sola astensione di Osnago.

Terminate le approvazioni l'assemblea è passata all'analisi e alla votazione degli emendamenti proposti.
S.V.
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