Calusco: quattro passi sul San Michele e vertice con i sindaci. Tutte le tappe (e gli intenti) del ministro Toninelli sul ponte

I più ''sospettosi'' sono arrivati a pensare che la sua visita a Calusco e al Ponte di Paderno, arrivata a sole 24 ore dalla manifestazione organizzata dal Comitato San Michele in cui è prevista la presenza di centinaia, se non addirittura di migliaia di persone tra pendolari, lavoratori e cittadini di ogni genere ed estrazione, accomunati però dal disagio che ha provocato al territorio la chiusura del collegamento tra le provincie di Bergamo e Lecco, non sia stato altro che un tentativo ''in extremis'' per mitigare la rabbia di due "sponde" nei suoi confronti. Qualcuno tra i più attenti, invece,  ha fatto notare che prima del suo arrivo non si erano mai visti così tanti operai al lavoro sull'asse stradale.

Ma in ogni caso, la visita del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli sulla sponda caluschese del ponte è stato un evento più unico che raro che, quantomeno, ha riportato la giusta attenzione sulla struttura ultracentenaria e così cruciale per la mobilità del territorio, messo in ginocchio dalla sua chiusura datata 14 settembre 2018.
Un quarto d'ora prima del suo arrivo, previsto per le 10 in punto, sul bivio all'imbocco del ponte erano già spuntati i primi amministratori, locali e non, come il sindaco di Calusco Michele Pellegrini, l'assessore Massimo Cocchi, i sindaci di Paderno e Robbiate Renzo Rotta e Daniele Villa, il vicesindaco di Verderio Adelio Sala, i presidenti delle provincie di Bergamo e Lecco Gianfranco Cafforelli e Claudio Usuelli, e poi rappresentanti di RFI, del Comitato San Michele e comandanti delle forze dell'ordine. Il ministro è persino arrivato con qualche minuto in anticipo, a bordo di una station wagon Renault piuttosto discreta.

La prima stretta di mano è andata al primo cittadino caluschese Pellegrini, poi uno ad uno tutti gli altri. Con Luca Cavacchioli, direttore generale di RFI Lombardia, Toninelli ha invece avuto il primo colloquio pratico sulle condizioni della struttura e su come si svolgeranno i lavori.

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Nessuna novità in vista: entro la prossima primavera (tra aprile e maggio, ''ma tutto dipenderà dallo stato di conservazione dei nodi dell'infrastruttura, che potrebbero anche fare slittare di qualche giorno l'ultimazione dell'intervento'' ha spiegato Cavacchioli) sarà riaperto l'asse stradale a pedoni e biciclette, e da febbraio, invece, come ha chiarito sempre il DG di RFI Lombardia, ''inizieremo in parallelo a lavorare nella parte specialistica del ponte ferroviario, una volta che la gara di aggiudicazione avrà indicato la ditta specializzata che se ne occuperà''.

Tutto ciò sta avvenendo in tempi rapidissimi, ha quindi aggiunto Cavacchioli, e questo grazie alla nomina del commissario straordinario per il Ponte resa possibile proprio da Toninelli con il Decreto Genova.

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Il tour del ministro, dopo essere stato ragguagliato sulla situazione e avere indossato un elmetto giallo da cantiere, è proseguito con una passeggiata sulla struttura durata più o meno un quarto d'ora. Nelle prime parole rivolte alla stampa, il ministro ha detto di essere consapevole ''delle criticità enormi che ha comportato questa chiusura'' e di augurarsi che il ponte venga riaperto al più presto. ''Perlegge il commissario deve essere di RFI'' ha poi risposto a chi gli ha chiesto se la nomina dell'ingegner Gentile (amministratore delegato di RFI) non creasse conflitti di interessi.

''Ho trovato tantissimi giovani ingegneri, competenti, come ne vedo tanti nei cantieri che visito. Non c'è nessun conflitto di interesse''. Sulla possibilità di realizzare una nuova struttura, Toninelli ha precisato che ''la costruzione di un nuovo ponte porterebbe via molto più tempo, quindi oggi dobbiamo riaprire questo. Certo costruire un nuovo ponte alternativo, lasciando questo per motivi turistici, può essere una nuova idea da valutare assieme ai tecnici''.

Il tempo di risalire sulla sua station wagon e percorrere la via Vittorio Emanuele deserta (anche se prima dello scorso 14 settembre era un'arteria commerciale decisamente viva), il ministro ha raggiunto il Municipio di Calusco dove si è tenuto un vertice con gli amministratori, la stampa, rappresentanti di RFI e del Comitato San Michele.
Il suo intervento si è aperto anche in questo caso con un pensiero alle ''decine di migliaia di persone che si sono visti complicare enormemente la vita da questo evento'' e definendo la criticità ''intollerabile''.

''E' necessario che tutte le istituzioni, in tutti i livelli e a partire dal Governo, si siedano allo stesso tavolo per ascoltarsi e trovare soluzioni'' ha quindi continuato. ''Ovvio, nessuno ha la bacchetta magica. Ma dobbiamo porre le basi per affrontare al meglio questa difficile situazione. Per il sottoscritto, questa è una priorità nazionale, perché quelle di Bergamo e Lecco sono due provincie operose e i suoi lavoratori e cittadini non devono per nulla essere scoraggiati''.
Tornando sulla nomina del commissario straordinario, ha spiegato di come l'operazione abbia di fatto accelerato di parecchio l'iter progettuale e l'intervento in sé. ''Questo non significa che io sia contento'' ha chiarito.

''I tecnici parlano infatti di 2 anni per terminare i lavori. Io spero invece che una volta analizzata la struttura sottostante in ferro, attraverso sensori e rilevazioni visive, si possano avere delle informazioni tali per cui si possa addirittura anticipare i tempi. Sarebbe necessario per sanare una situazione totalmente emergenziale''.
Il suo intervento, al quale ne sono seguiti diversi arrivati dagli amministratori presenti, lo ha chiuso ricordando di aver voluto e ottenuto che nella legge di bilancio fossero inseriti 250 milioni per la manutenzione dei ponti del Po, tra cui anche quelli dei suoi affluenti e perciò l'Adda.

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A.S.
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