Retesalute Massironi: osservazioni corrette ma no a ritardi rispetto al calendario lavori
Egregio Direttore,
dopo aver letto il suo articolo inerente l'assemblea di Retesalute, che si è tenuta ieri sera a Casatenovo, al di là delle Sue considerazioni che ovviamente è libero di formulare, in qualità di presidente della nostra Azienda Speciale mi corre l'obbligo di fare alcune precisazioni per dare un'informazione corretta e incanalare le problematiche e le discussioni che riguardano il futuro di Retesalute in modo costruttivo.
Nell'assemblea del 5 Dicembre si è deciso che le osservazioni alla bozza dello statuto, già sottoposto al notaio, per una prima verifica, venissero formulate per iscritto entro il 12 Dicembre in modo che nell'assemblea del 17 Dicembre si possano discutere e votare. In considerazione di quanto precede i Sindaci di Osnago, Robbiate e Sirtori hanno esercitato in modo corretto il loro diritto di fare le osservazioni che hanno ritenuto le più opportune. Da parte mia posso assicurare che le osservazioni pervenute saranno tutte analizzate e votate nell' assemblea di lunedì prossimo, come precedentemente stabilito e che non saranno tollerati ritardi o perdite di tempo rispetto al calendario dei lavori stabilito e votato all'unanimità ieri sera. Distinti saluti.
Andrea Massironi
Egregio Presidente,
apprezziamo l'alto profilo Istituzionale della Sua lettera, ineccepibile nella forma. Quale garante della dialettica assembleare nulla abbiamo da obiettare.
Adesso, però, dalla forma passiamo alla sostanza, pescando qua e là tra la lunga fila di emendamenti presentata dai soliti noti. Soprassediamo sulla facoltà scritta da tutti - Villa, Brivio, Maggioni ecc. - di svolgere assemblee a porte chiuse. Si qualifica da sé, trattandosi dell'assemblea di un'azienda pubblica al 100, a meno che, naturalmente, non si debbano trattare casi personali specifici.
Prendiamo Davide Maggioni di Sirtori: dunque tra le tante richieste di modifica spicca quella secondo cui ai comuni con una popolazione inferiore a 3000 abitanti si deve assegnare un peso equivalente di 3000 e la stessa cifra, intesa come popolazione deve valere per tre anni per tutti i nuovi Enti che faranno parte di Retesalute. Tradotto per 3 anni un comune come Oggiono di 10mila abitanti conta al pari di un comune come Sirtori che ne ha 2.800 circa o Viganò che ne ha 2.100. Sempre Maggioni chiede che per alcune decisioni definite strategiche, genericamente, per ottenere la maggioranza non basta il 50 + 1 dei voti validi ma occorre anche la metà + 1 degli Enti che fanno parte dell'Assemblea. Venendo meno così il rapporto basato sul numero degli abitanti.
Paolo Brivio di Osnago è ancora più diretto: i nuovi soci debbono stare dentro i confini della provincia o, al più del distretto ATS di Lecco. Il sindaco di Osnago concede che possano entrare anche comuni confinanti purché si dimostri che sono omogenei al lecchese. Su quali basi e criteri non è specificato. Il limite dei confini con la provincia di Lecco preclude in partenza la possibilità di aderire da parte di parecchi comuni dell'ambito distrettuale del caratese che hanno manifestato il loro interesse a procedere in questo senso. Solo quattro sono confinanti con il lecchese. Gli altri cinque potenziali resterebbero fuori. Mica male eh signor Presidente?
Infine, tornando al collega dell'influente e potente Paolo Negri, vice sindaco di Sirtori e plenipotenziario dell'ATO (ma come mai un comune così piccolo ha uomini di così grande potere?) appare sospetta anche la proposta di togliere dalla bozza di statuto in discussione l'impegno per l'aumento del capitale sociale previsto nel triennio 2019-2021, proposta che ha già avuto l'approvazione unanime dell'assemblea, e che sta alla base del rilancio dell'azienda.
Limitare l'impegno economico alla quota relativa al 2019 ..per verificare a quel punto l'andamento dell'azienda cosa sottintende? Un futuro diverso per l'organizzazione dei servizi sociali e sociosanitari, in ambito provinciale? Servizi.... Consolidati?
Insomma, caro Presidente Massironi, Lei fa benissimo a richiamare i diritti dei soci ma ci sa spiegare perché gli "emendatori" sono gli stessi che avevano presentato l'integrazione del piano di rilancio, due mesi fa, ottenendo così di far perdere 60 giorni preziosi per Retesalute? Un caso? Una coincidenza astrale infausta? Un piano sottile orchestrato chissà dove per mettere chiodi sotto le ruote dell'azienda meratese? Ci dica Lei. Prendiamo per buona la Sua opinione. Noi però, testardi e malfidenti, restiamo convinti che il "combinato disposto" degli emendamenti alla bozza di statuto proposto dai tre comuni ha lo scopo di minare alla base il progetto di rilancio dell'azienda approvato all'unanimità poche settimane fa. Se così non sarà, faremo pubblica ammenda. Attendiamo fiduciosi il voto di lunedì 17.