Mandic: quasi due ore in attesa per fare un prelievo. Un meratese: come nel 3° mondo
Foto d'archivio
Il protagonista di questa disavventura, tuttavia, non ha avuto modo di sapere da che cosa fosse scaturito veramente tutto quel ritardo. ''Ho preferito non disturbare il personale agli sportelli, di sicuro non c'entravano nulla'' ha proseguito. ''Eravamo in tanti in sala d'attesa, ma nessuno ha davvero capito che cosa stesse succedendo. Tutti quanti si lamentavano, ma nessuno che sia venuto a chiarire la situazione. Non uno straccio di responsabile che sia venuto lì a dire 'scusate, c'è stato un problema con l'algoritmo'. Nessuno''. Effettuato il prelievo, il meratese si è subito diretto al centro informazioni all'ingresso dell'ospedale. ''Ho chiesto subito di avere un modulo per i reclami'' ha spiegato. ''La signora che era lì ha detto che in tanti hanno voluto compilarne uno. Io non sono stato a rispondere a tutto il quiz, ho scritto solo 'vergogna, questo non è nemmeno il terzo mondo perché là è meglio''. Ancora un po' seccato dall'assurda vicenda vissuta in prima persona, il 64enne non ha nascosto le perplessità rispetto all'operato di chi gestisce ''dall'alto'' il sistema sanitario. ''Quarant'anni fa non si compilavano i moduli, si andava direttamente a prendere i responsabili'' ha commentato. ''Ad ogni modo, quando in un'azienda privata le cose vengono fatte male, chi sbaglia viene mandato a casa. Questo deve succedere a maggior ragione in un'azienda pubblica, dove a pagare sono i cittadini''.