Retesalute: in assemblea la bozza di statuto aggiornata con i quattro comuni oggionesi

E' stato il direttore Simona Milani a presentare la bozza del nuovo statuto dell'azienda speciale Retesalute, nel corso dell'assemblea svoltasi - eccezionalmente - in sala consiliare a Casatenovo. Un passaggio molto tecnico a dire la verità, tuttavia necessario in considerazione dell'ingresso dei quattro nuovi comuni soci dell'oggionese e del previsto aumento di capitale dell'Asp.

La dottoressa Simona Milani, direttore di Retesalute

Agli amministratori intervenuti alla serata - presieduta dall'assessore ai servizi sociali Fabio Crippa di Casatenovo - la dottoressa Milani ha specificato che l'operazione riguarda ''modifiche minime'' per un ''adeguamento normativo'' dello statuto, la cui nuova versione contempla i comuni di Ello, Nibionno, Oggiono e Sirone - oltre a Missaglia, subentrato come ultimo ente dell'ex distretto di Merate nel 2013 - la sostituzione di alcuni termini ed altre integrazioni di carattere normativo.

Da sinistra il vicepresidente dell'assemblea Fabio Crippa, il presidente del CdA Alessandro Salvioni e la consigliera Rita Bisanti

Fra le principali variazioni, l'aggiunta della parola ''generale'' alla figura del direttore e l'inserimento di Ats Brianza al posto di Asl Lecco. Una modifica quest'ultima, dovuta alla nuova organizzazione stabilita dalla recente riforma regionale, ma che appare in un certo senso sostanziale in considerazione dell'interesse a far parte dell'Asp manifestato da alcuni comuni dell'area caratese. Proprio per questa ragione nello statuto viene specificato che ''all'azienda possono aderire tutti i comuni la cui sede è nei confini amministrativi del territorio dell'Ats della Brianza''.
Modificato anche lo scopo, in ''gestione dei servizi socio-assistenziali, socio-educativi e socio-sanitari integrati, in relazione alle competenze istituzionali degli enti soci, compresi interventi di formazione e orientamento'', mentre in un articolo successivo è stata riassunta la storia dell'azienda in considerazione degli ingressi di nuovi comuni, delle avvenute fusioni/unioni e del recente recesso della Provincia di Lecco.

Il direttore Simona Milani ha poi citato il previsto aumento di capitale di dotazione e le modifiche ai criteri di partecipazione al voto assembleare. Con l'ente provinciale ormai fuori dai giochi, ai comuni aderenti sono attribuiti complessivamente mille voti sulla base di due criteri: 30% alla quota relativa al capitale in dotazione sugli investimenti e il 70% alla quota relativa al conferimento di servizi.
Per quanto riguarda il recesso, resta confermato quanto già previsto, ovvero che non può essere esercitato prima che sia trascorso un triennio dall'ingresso dell'ente nell'azienda. ''La riflessione iniziale fatta all'interno del CdA, era quella di estendere il periodo a cinque anni, in maniera tale da dare un maggior vincolo ai soci. Ci siamo resi conto però che questa modifica potrebbe non essere equa nei confronti dei nuovi comuni aderenti'' ha aggiunto la dottoressa Milani, specificando che è stato aggiunto un comma relativo ai contratti di servizio in essere. La richiesta di lasciare l'Asp deve essere notificata entro il 30 settembre, divenendo effettiva dal 1°gennaio dell'anno successivo.

Primo a sinistra il consigliere del CdA Emilio Zanmarchi

Lieve modifica anche per quel che concerne le cariche assembleari e del CdA, con particolare riferimento alla figura del vice presidente, prima non contemplata, mentre per le votazioni viene richiesta la maggioranza assoluta anche sull'elezione del presidente e del vice, oltre che dei componenti del CdA. A questo proposito la bozza di statuto modificata prevede la presenza di cinque o sette componenti, anche in previsione del potenziale ingresso di nuovi comuni oltre a quelli oggionesi. La nuova procedura prevede che l'assemblea definisca il numero e poi elegga i componenti del consiglio di amministrazione mediante la presentazione di liste. Il CdA resta in carica tre anni e i suoi membri sono rieleggibili per un altro mandato soltanto. Introdotta l'istituzione di commissioni assembleari consultive, permanenti e temporanee, finalizzate al perseguimento di obiettivi specifici.
E' stato inoltre stabilito che, in fase di rinnovo della carica di presidente del CdA, il direttore generale continui ad esercitare le sue funzioni per l'amministrazione e la gestione ordinaria dell'azienda per un periodo che non può comunque superare i tre mesi dalla scadenza naturale dell'incarico. Questo, come ha spiegato la dottoressa Milani, per evitare il rischio che l'attività di Retesalute conosca una battuta d'arresto temporanea ad ogni rinnovo del proprio esecutivo, come è avvenuto sino ad oggi.

A destra Adele Gatti, sindaco di Airuno

Conclusa l'esposizione del direttore, la parola è passata agli amministratori che hanno espresso alcune considerazioni, a partire da Stefano Motta; il sindaco di Calco ha messo in evidenza alcuni aspetti formali che a suo avviso vanno rivisti, mentre l'assessore olgiatese Maurizio Maggioni ha invitato a precisare bene che i comuni soci devono avere la priorità sui servizi conferiti. Adele Gatti di Airuno ha invece proposto che il peso dei comuni sia lo stesso (e non espresso in millesimi), quando la votazione riguarda aspetti che non siano legati all'ordinaria amministrazione, bensì ad investimenti o a decisioni di carattere rilevante. A questo proposito il consigliere del CdA Emilio Zanmarchi ha espresso qualche perplessità, poichè il rischio è quello - a suo dire - che i cittadini pesino in maniera diversa.
Davide Maggioni di Sirtori ha chiesto delucidazioni in merito alla procedura di approvazione dello statuto relativamente al previsto ingresso dei quattro comuni oggionesi, altro passaggio che deve essere formalizzato dall'assemblea. Un tema sulla quale ha voluto avere chiarimenti anche l'esponente dell'Unione dei comuni della Valletta, Miriam Brusadelli. A questo proposito il presidente del CdA di Retesalute, Alessandro Salvioni, ha spiegato che la procedura sarà meglio chiarita a seguito di un ulteriore approfondimento con il notaio che sta seguendo la pratica, aggiungendo altri due temi caldi che dovranno essere affrontati nei prossimi giorni: capitale sociale di dotazione e sovraprezzo per i nuovi comuni soci.

''Credo che per quanto riguarda il recesso, i tre mesi previsti siano una tempistica ridotta in considerazione degli impegni che caratterizzano l'attività dell'azienda. Lo dico a tutela dell'Asp'' ha aggiunto poi il primo cittadino di Sirtori che ha chiesto come mai Retesalute, con una gestione in house, non preveda il controllo analogo come già accade per Lario Reti Holding o Silea. ''Credo sia necessario verificare questo punto per poter essere più tranquilli''. Gli è stato risposto da CdA e direzione che le verifiche già espletate hanno escluso ad oggi questa esigenza.

L'assessore Maurizio Maggioni di Olgiate e Stefano Motta, sindaco di Calco

Perplessità sono state espresse anche sulle modalità di presentazione delle liste per eleggere il nuovo CdA ed in generale sullo statuto, che il consigliere delegato di Paderno, Gianpaolo Torchio, ha definito ''molto vincolante e pesante''.
Ai rilievi mossi dagli amministratori, il consigliere Zanmarchi ha spiegato che la revisione del documento rappresenta a suo modo di vedere una ''operazione di sopravvivenza'' e che la versione modificata ''resterà in vigore non troppo tempo. Ci auguriamo di arrivare più avanti ad uno statuto più snello ed essenziale''. Affermazione quest'ultima che non ha trovato concorde il sindaco sirtorese Maggioni.

L'assemblea si è chiusa con l'invito da parte del vicepresidente Fabio Crippa - che ha fatto le veci del collega di Merate Andrea Massironi, impossibilitato a restare fino alla fine - a far pervenire le osservazioni al documento entro mercoledì 12 dicembre, affinchè possano essere recepite in breve tempo le eventuali modifiche da apportare allo statuto che dovrà poi essere messo in votazione.

G.C.
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