Situazione cronica ignorata dall’attuale vertice aziendale
E' un problema annoso, che si acuisce nei fine settimana, quando non ci sono i medici di base, ad agosto e durante le feste quando il personale è ancora più scarso (ammesso che sia possibile). E pensare che con i consueti comunicati trionfali l'ATS e le ASST afferite avevano annunciato la costituzione di un vasto comitato di esperti con il compito di elaborare strategie proprio per i pronto soccorso. Qualche convegno, le solite fotografie di rito e il comunicato successivo. Nel concreto, il nulla. E il pronto soccorso del San Leopoldo Mandic versa di giorno in giorno in condizioni sempre meno accettabili. L'attuale dirigenza figura nella lista dei 100 manager cui la Regione potrebbe affidare la direzione generale di una ASST o una ATS: il commissario Paolo Favini, la direttrice sanitaria Flavia Pirola e il direttore del sociale Enrico Frisone. Il tempo per Favini è stato limitato ma la dottoressa Pirola che già era in squadra con Stefano Manfredi ha avuto tutta la possibilità di porre rimedio a questa situazione vergognosa. Invece eccoci qua a registrare l'ennesimo disastro che si aggiunge alle piccole grandi carenze e ai bluff tipo "a ottobre avremo l'acuzie Inrca al Mandic...". Infatti! Purtroppo la latitanza dei sindaci con solo qualche lodevole eccezione (tipo Filippo Galbiati di Casatenovo) facilita l'azione di progressivo indebolimento della struttura ospedaliera di via Cerri. Confidiamo nell'arrivo di una direzione generale più determinata a rilanciare lo storico presidio di Merate e, perché no, anche a sindaci che abbiano in cima alle loro priorità, la difesa dell'ospedale.
C. B.