Mandic: sospetta scabbia su un paziente di settant'anni. 20 persone sottoposte a profilassi
Sono una ventina le persone che hanno dovuto ricorrere ai trattamenti previsti dal protocollo a seguito di contatto con un soggetto presunto portatore di scabbia.
E' accaduto all'ospedale di Merate e i reparti coinvolti dal rischio di epidemia sono stati il pronto soccorso, porta di accesso del "paziente zero" e la terapia intensiva dove è stato successivamente ricoverato e dove è stata diagnosticata l'infezione alla pelle. Appurato che l'uomo, un settantenne, presentava questa sospetta patologia dermatologica, l'ATS della Brianza ha avviato un'indagine epidemiologica per risalire a tutti coloro che, dal momento dell'accettazione in PS, sono venuti in contatto con lui. Ristretto il cerchio a una ventina di soggetti tra operatori sanitari, medici, infermieri si è proceduto con l'attivazione della profilassi che prevede l'applicazione di una apposita crema da spalmare su tutto il corpo, con eventuale "ripetizione" dopo una settimana e visita di controllo da un dermatologo. Nel settembre 2016 c'era stato un caso conclamato e 16 sospetti che avevano portato addirittura alla chiusura per 13 giorni della Rianimazione per sanificazione. A novembre dell'anno successivo altri 20 operatori si erano dovuti sottoporre a profilassi per la patologia dermatologica contratta da un paziente di psichiatria. L'ultimo episodio a gennaio di quest'anno: 30 persone in cura con la crema, per la scabbia contratta da un paziente di medicina.
E' accaduto all'ospedale di Merate e i reparti coinvolti dal rischio di epidemia sono stati il pronto soccorso, porta di accesso del "paziente zero" e la terapia intensiva dove è stato successivamente ricoverato e dove è stata diagnosticata l'infezione alla pelle. Appurato che l'uomo, un settantenne, presentava questa sospetta patologia dermatologica, l'ATS della Brianza ha avviato un'indagine epidemiologica per risalire a tutti coloro che, dal momento dell'accettazione in PS, sono venuti in contatto con lui. Ristretto il cerchio a una ventina di soggetti tra operatori sanitari, medici, infermieri si è proceduto con l'attivazione della profilassi che prevede l'applicazione di una apposita crema da spalmare su tutto il corpo, con eventuale "ripetizione" dopo una settimana e visita di controllo da un dermatologo. Nel settembre 2016 c'era stato un caso conclamato e 16 sospetti che avevano portato addirittura alla chiusura per 13 giorni della Rianimazione per sanificazione. A novembre dell'anno successivo altri 20 operatori si erano dovuti sottoporre a profilassi per la patologia dermatologica contratta da un paziente di psichiatria. L'ultimo episodio a gennaio di quest'anno: 30 persone in cura con la crema, per la scabbia contratta da un paziente di medicina.
Luisa Biella