Disservizi postali: interrogazione dell'on.Codurelli
Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-04542 presentata da LUCIA CODURELLI mercoledì 6 aprile 2011, seduta n.459
CODURELLI. - Al Ministro dello sviluppo economico.- Per sapere - premesso che:
il 28 febbraio 2011 è stato reso operativo il nuovo Centro logistico e di distribuzione postale di Merate che avrebbe come obiettivi principali quello di garantire una maggiore efficienza operativa a vantaggio dell'utente finale grazie alla riorganizzazione e industrializzazione dei processi logistici e di recapito e ad uno smistamento della corrispondenza con maggiore velocità;
sono oltre 32.278 i nuclei di famiglie servite dal Centro primario di recapito di Merate, a cui si aggiungono circa 4.319 attività commerciali, in un territorio che comprende i comuni di Merate, Airuno, Brivio, Calco, Imbersago, Cernusco Bombardone, Lomagna, Montevecchia, Olgiate Folgora, Osnago, Paderno d'Adda, Robbiate, Perego, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Verderio superiore e Verderio inferiore;
in una risposta ad una precedente interrogazione della firmataria del presente atto (5-02462 del 10 febbraio 2010) sui disservizi postali del territorio, il Governo rispondeva che «al fine di rendere più agevole l'organizzazione operativa è in fase di allestimento, a Merate, una nuova struttura che consentirà, già durante l'anno in corso, di accorpare tutti i portalettere del Centro Principale di Distribuzione in un'unica base logistica», e di conseguenza i problemi sarebbero stati superati;
dopo più di anno dalla suddetta risposta purtroppo la situazione è la seguente: reclami per la mancata o ritardata consegna della corrispondenza (bollette arrivate già scadute, documenti, abbonamenti e corrispondenza importanti arrivati con grave ritardo, con ciò che ne consegue) da cittadini, esercizi commerciali e aziende. Inoltre, si registrano episodi di tensione preoccupanti all'interno di uffici postali (in particolare, a Robbiate, dove a fronte anche di una disponibilità da tempo espressa dall'amministrazione comunale per un trasferimento dell'ufficio postale in altra sede più consona. Poste Italiane non ha ad oggi dato alcuna risposta) che denunciano il mancato ricevimento della corrispondenza e i lunghi tempi di attesa per effettuare le ordinarie operazioni di sportello;
tutto questo alla luce di quanto prevede lo schema di decreto legislativo n. 313 di recepimento della direttiva 2008/6/CE, che modifica la direttiva 96/67/CE per quanto riguarda il pieno completamento del mercato interno dei servizi postali, il quale dispone che «è assicurata la fornitura del servizio universale e delle prestazioni in esso ricomprese, di qualità determinata, da fornire permanentemente in tutti i punti del territorio nazionale, incluse le situazioni particolari delle isole minori e delle zone rurali e montane, a prezzi accessibili all'utenza» e che «il servizio universale è affidato a Poste Italiane S.p.a. per un periodo di cinque anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, rinnovabili per ulteriori cinque anni per non più di due volte. Il rinnovo del contratto è subordinato al miglioramento di efficienza di Poste Italiane S.p.a., che il Ministero dello sviluppo economico verifica al termine di ogni periodo di affidamento sulla base di indicatori di efficienza definiti e quantificati con apposito provvedimento»;
mentre il Ministro dello sviluppo economico e Poste Italiane s.p.a. hanno firmato il 12 novembre 2010 il nuovo contratto di programma 2009/2011 che attiene proprio alla gestione del servizio universale, ossia del diritto di ogni cittadino ad un'offerta di servizi postali a prezzi accessibili su tutto il territorio nazionale; il contratto di programma, siglato, attualmente in attesa di approvazione da parte del CIPE, contiene molti elementi di particolare criticità;
il contratto di programma 2009/2011, siglato peraltro in ritardo rispetto alla scadenza del triennio precedente, sembrerebbe prevedere la possibilità di recapitare la posta e i giornali «a giorni alterni in presenza di particolari situazioni di natura geografica e infrastrutturale» in quei territori «con una popolazione inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato», fino ad «un massimo di un ottavo della popolazione nazionale. Tale ultimo parametro può essere soggetto ad un margine di tolleranza fino ad un massimo del 5 per cento»; secondo prime stime il nuovo regime postale a giorni alterni riguarda potenzialmente circa 10 milioni di utenti e investirebbe quasi 5 mila comuni; il medesimo contratto, inoltre, dovrebbe produrre effetti sulla rete degli uffici postali poiché consente di ridefinire l'offerta dei servizi secondo parametri più economici per l'azienda;
sulla base delle notizie fino ad ora apparse sugli organi di informazione, questa gestione potrebbe determinare oltre 4.000 nuovi esuberi, che si aggiungerebbero ai 6.000 recentemente gestiti attraverso l'accordo sindacale del 27 luglio 2010 siglato con tutte le organizzazioni sindacali del settore;
il contratto di programma, se non modificato, determinerebbe un impatto negativo su circa 10 milioni di utenti, trattati in maniera diversa in base alle caratteristiche del territorio in cui vivono; nelle aree meglio servite, dove la posta continuerà ad essere consegnata ogni giorno, si trovano gli abitanti dei grandi centri e delle aree più popolate del Paese; nella zona retrocessa sono inseriti i piccoli comuni e i luoghi con minore densità abitativa;
il Governo così facendo consentirebbe a Poste Italiane di portare sempre più avanti il proprio ruolo avviato da tempo: non più società con la posta al centro della propria ragione sociale, ma ente sempre più concentrato su credito e assicurazioni, settori che assicurano notevoli profitti ma che hanno poco a che fare con il ruolo originario delle poste che dovrebbe essere prioritariamente quello di assicurare un servizio capillare di comunicazione per tutto il Paese, anche alla luce del fatto che lo Stato al fine di assicurare la fornitura, ancora oggi, su tutto il territorio nazionale delle prestazioni comprese nel servizio universale, versa ingenti contributi a Poste italiane spa -:
quali iniziative intenda assumere al fine di garantire un corretto espletamento, del servizio pubblico, rispetto alla situazione richiamata in premessa, alla luce degli impegni assunti in sede di risposta all'atto di sindacato ispettivo n. 5-02462 e delle indicazioni comunitarie in materia, delle finalità e dei contenuti presenti nel «servizio postale universale»;
se il Governo sia consapevole delle ulteriori gravi conseguenze che potrà causate il suddetto accordo di programma, che prevede la riorganizzazione di Poste italiane nei confronti della popolazione, che usufruisce di un servizio comunque ridotto e che risiede prevalentemente in piccoli centri e territori marginali già pesantemente colpiti da decurtazioni e tagli operati dal Governo ad altri servizi essenziali, qualora non lenisse modificato attraverso i passaggi istituzionali dovuti. (5-04542)
CODURELLI. - Al Ministro dello sviluppo economico.- Per sapere - premesso che:
il 28 febbraio 2011 è stato reso operativo il nuovo Centro logistico e di distribuzione postale di Merate che avrebbe come obiettivi principali quello di garantire una maggiore efficienza operativa a vantaggio dell'utente finale grazie alla riorganizzazione e industrializzazione dei processi logistici e di recapito e ad uno smistamento della corrispondenza con maggiore velocità;
sono oltre 32.278 i nuclei di famiglie servite dal Centro primario di recapito di Merate, a cui si aggiungono circa 4.319 attività commerciali, in un territorio che comprende i comuni di Merate, Airuno, Brivio, Calco, Imbersago, Cernusco Bombardone, Lomagna, Montevecchia, Olgiate Folgora, Osnago, Paderno d'Adda, Robbiate, Perego, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Verderio superiore e Verderio inferiore;
in una risposta ad una precedente interrogazione della firmataria del presente atto (5-02462 del 10 febbraio 2010) sui disservizi postali del territorio, il Governo rispondeva che «al fine di rendere più agevole l'organizzazione operativa è in fase di allestimento, a Merate, una nuova struttura che consentirà, già durante l'anno in corso, di accorpare tutti i portalettere del Centro Principale di Distribuzione in un'unica base logistica», e di conseguenza i problemi sarebbero stati superati;
dopo più di anno dalla suddetta risposta purtroppo la situazione è la seguente: reclami per la mancata o ritardata consegna della corrispondenza (bollette arrivate già scadute, documenti, abbonamenti e corrispondenza importanti arrivati con grave ritardo, con ciò che ne consegue) da cittadini, esercizi commerciali e aziende. Inoltre, si registrano episodi di tensione preoccupanti all'interno di uffici postali (in particolare, a Robbiate, dove a fronte anche di una disponibilità da tempo espressa dall'amministrazione comunale per un trasferimento dell'ufficio postale in altra sede più consona. Poste Italiane non ha ad oggi dato alcuna risposta) che denunciano il mancato ricevimento della corrispondenza e i lunghi tempi di attesa per effettuare le ordinarie operazioni di sportello;
tutto questo alla luce di quanto prevede lo schema di decreto legislativo n. 313 di recepimento della direttiva 2008/6/CE, che modifica la direttiva 96/67/CE per quanto riguarda il pieno completamento del mercato interno dei servizi postali, il quale dispone che «è assicurata la fornitura del servizio universale e delle prestazioni in esso ricomprese, di qualità determinata, da fornire permanentemente in tutti i punti del territorio nazionale, incluse le situazioni particolari delle isole minori e delle zone rurali e montane, a prezzi accessibili all'utenza» e che «il servizio universale è affidato a Poste Italiane S.p.a. per un periodo di cinque anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, rinnovabili per ulteriori cinque anni per non più di due volte. Il rinnovo del contratto è subordinato al miglioramento di efficienza di Poste Italiane S.p.a., che il Ministero dello sviluppo economico verifica al termine di ogni periodo di affidamento sulla base di indicatori di efficienza definiti e quantificati con apposito provvedimento»;
mentre il Ministro dello sviluppo economico e Poste Italiane s.p.a. hanno firmato il 12 novembre 2010 il nuovo contratto di programma 2009/2011 che attiene proprio alla gestione del servizio universale, ossia del diritto di ogni cittadino ad un'offerta di servizi postali a prezzi accessibili su tutto il territorio nazionale; il contratto di programma, siglato, attualmente in attesa di approvazione da parte del CIPE, contiene molti elementi di particolare criticità;
il contratto di programma 2009/2011, siglato peraltro in ritardo rispetto alla scadenza del triennio precedente, sembrerebbe prevedere la possibilità di recapitare la posta e i giornali «a giorni alterni in presenza di particolari situazioni di natura geografica e infrastrutturale» in quei territori «con una popolazione inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato», fino ad «un massimo di un ottavo della popolazione nazionale. Tale ultimo parametro può essere soggetto ad un margine di tolleranza fino ad un massimo del 5 per cento»; secondo prime stime il nuovo regime postale a giorni alterni riguarda potenzialmente circa 10 milioni di utenti e investirebbe quasi 5 mila comuni; il medesimo contratto, inoltre, dovrebbe produrre effetti sulla rete degli uffici postali poiché consente di ridefinire l'offerta dei servizi secondo parametri più economici per l'azienda;
sulla base delle notizie fino ad ora apparse sugli organi di informazione, questa gestione potrebbe determinare oltre 4.000 nuovi esuberi, che si aggiungerebbero ai 6.000 recentemente gestiti attraverso l'accordo sindacale del 27 luglio 2010 siglato con tutte le organizzazioni sindacali del settore;
il contratto di programma, se non modificato, determinerebbe un impatto negativo su circa 10 milioni di utenti, trattati in maniera diversa in base alle caratteristiche del territorio in cui vivono; nelle aree meglio servite, dove la posta continuerà ad essere consegnata ogni giorno, si trovano gli abitanti dei grandi centri e delle aree più popolate del Paese; nella zona retrocessa sono inseriti i piccoli comuni e i luoghi con minore densità abitativa;
il Governo così facendo consentirebbe a Poste Italiane di portare sempre più avanti il proprio ruolo avviato da tempo: non più società con la posta al centro della propria ragione sociale, ma ente sempre più concentrato su credito e assicurazioni, settori che assicurano notevoli profitti ma che hanno poco a che fare con il ruolo originario delle poste che dovrebbe essere prioritariamente quello di assicurare un servizio capillare di comunicazione per tutto il Paese, anche alla luce del fatto che lo Stato al fine di assicurare la fornitura, ancora oggi, su tutto il territorio nazionale delle prestazioni comprese nel servizio universale, versa ingenti contributi a Poste italiane spa -:
quali iniziative intenda assumere al fine di garantire un corretto espletamento, del servizio pubblico, rispetto alla situazione richiamata in premessa, alla luce degli impegni assunti in sede di risposta all'atto di sindacato ispettivo n. 5-02462 e delle indicazioni comunitarie in materia, delle finalità e dei contenuti presenti nel «servizio postale universale»;
se il Governo sia consapevole delle ulteriori gravi conseguenze che potrà causate il suddetto accordo di programma, che prevede la riorganizzazione di Poste italiane nei confronti della popolazione, che usufruisce di un servizio comunque ridotto e che risiede prevalentemente in piccoli centri e territori marginali già pesantemente colpiti da decurtazioni e tagli operati dal Governo ad altri servizi essenziali, qualora non lenisse modificato attraverso i passaggi istituzionali dovuti. (5-04542)
On. Lucia Codurelli