Accadeva 30 anni fa/75 ottobre: ''Dame Inglesi'', iniziano gli eventi per i 100 anni. Arriva il progetto per la corte Marforio

La fine di settembre del 1988 è segnata da un evento drammatico: una rapina nella casa di un noto professionista durante un rituale incontro dei membri locali del Rotary finisce nel sangue. Un imprenditore resta gravemente ferito ad un occhio e si teme per la sua vita. Sono le 21,15 di giovedì 29 settembre, in una villa a Paravino, di un noto dentista cernuschese si svolge il settimanale meeting del Rotary. All'improvviso l'irruzione di tre banditi armati, due svuotano tasche e borse dei numerosi professionisti presenti, il terzo li tiene sotto tiro ruotando la pistola come un cow boy. La razzia dura parecchi minuti: via portafogli, orologi, oggetti di valore. Poi la detonazione, dalla pistola del bandito è partito un colpo, forse in maniera non intenzionale. Il proiettile colpisce il giovane imprenditore che si accascia al suolo. I rapinatori fuggono mentre i medici presenti al meeting tentano di fermare l'emorragia in attesa dei soccorsi. Uno di loro sale sull'ambulanza per tenere sotto controllo l'amico privo di conoscenza. All'ospedale di Lecco il 41enne viene sottoposto a una serie di interventi chirurgici per rimuovere i frammento ossei. Una lotta disperata. Dopo un lungo calvario l'imprenditore si salverà ma porterà per sempre le conseguenze della folle rapina.

La taverna della villetta

L'Amministrazione comunale di Merate, intanto, vara un importante progetto viabilistico, soprattutto al servizio del polo scolastico di via dei Ludovichi. La via stessa, a parte un breve tratto asfaltato e la successiva via campi, sono strade campestri, poco più che sentieri in mezzo alla campagna. Il progetto prevede la realizzazione di una strada vera e propria lunga 700 metri e larga almeno 6 per collegare via Bergamo con via De Gasperi in modo da favorire il traffico generato dai 1.500 studenti che ogni giorno frequentano il polo delle superiori. Costo dell'investimento 400 milioni di lire, comprensivo di una rotatoria in via Bergamo per rendere più agevole l'ingresso e l'uscita da via Campi.

"Il nostro non è un lavoro, è una missione. E come tale la portiamo avanti giorno dopo giorno. Da cento anni". Con queste parole suor Paola Bellani, Madre Superiora dell'Istituto Beata Vergine Maria di via monsignor Colombo a Merate presenta il programma di festeggiamenti per il secolo di vita dell'Istituto che tutti i meratesi ancor oggi chiamano delle "Dame Inglesi". La prima pietra era stata posata il 30 aprile 1888 su iniziativa di nobili milanesi che soggiornando spesso in Brianza avevano necessità di un collegio femminile. Proprio per questo, attraverso monsignor Federico Colombo, era stato chiesto l'arrivo delle suore di "Mary Ward", dette comunemente Dame Inglesi. La scuola è stata inaugurata il 5 ottobre 1889 e cento anni dopo ospitava 650 studenti. L'avvio dei corsi fu gestito da Madre Elena Solera, Superiora nella casa di Lodi. Nel 1940 l'istituto ottenne la parifica a scuola magistrale grazie a suor Carmela Albani mentre nel 1980 suor Donata Pabé aveva introdotto il corso psico-pedagogico e letterario linguistico. "L'unico grande rammarico - aveva spiegato suor Paola intervistata nel 1988 - è rappresentato dalla distruzione di gran parte degli archivi dell'Istituto a opera dei deportati mongoli che i tedeschi nell'ultima guerra tenevano proprio nella scuola. I mongoli fecero una autentica razzia distruggendo un patrimonio storico di grande valore".

 

Il 21 ottobre 1988 la già rinomata pasticceria Albani festeggia 65 anni di attività con l'inaugurazione del nuovo arredamento moderno ma al tempo stesso caldo e accogliente, in linea col palazzo che la ospita nella centralissima piazza Prinetti, angolo via Carlo Baslini. Ai festeggiamenti partecipa Luigi Albani, figlio di Carlo, il fondatore della pasticceria nel lontano 1923. Con lui il figlio Marco con la moglie Giovanna e i nipoti - la quarta generazione - Annalisa e Riccardo. In realtà aveva ricordato il signor Luigi, la pasticceria era stata aperta addirittura nel 1892 da Carlo Albani e la moglie Attilia Bonanomi in via Manzoni. Da lì poi si era trasferita nei locali della Coop. Meratese e, infine, in pieno centro.

Carlo, Luigi e Marco Albani

Si comincia a parlare a Merate del recupero della Corte Marforio. Si tratta di una vasta porzione in pieno centro tra via Manzoni-piazzetta Faverzani-piazza Prinetti che versa in condizioni fatiscenti e semi abbandonata. Le indiscrezioni che girano in quelle settimane di metà autunno parlano di un progetto redatto dalla Merinvest con la finalità di trasformare il comparto edilizio in una sorta di Carnaby street. L'idea è quella di realizzare un "mercato" interno con collegamenti su più fronti, da vicolo tre Spade, da via Manzoni, da piazza Prinetti e da via Lombardia. Un ribaltamento del centro storico con i negozi dell'ala ovest aperti su due fronti, esterno e interno. Oltre, naturalmente, a appartamenti e uffici. Un intervento di vasta portata di cui all'epoca si stimava in 20 miliardi di lire il costo. Ma ci vorranno anni prima che un'impresa metterà mano al comparto.

Corte Marforio prima e dopo l'intervento

 

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